Niki Lauda l’ha definito “Un gigante su ruote”. Oltre ad essere un gigante di 1,96 di altezza, Walter Rohrl è soprattutto un gigante nella storia dei rally. Due volte campione del mondo rally, 14 rally mondiali vinti, ha contribuito in maniera rilevante alla vittoria Lancia sull’ Audi nell’ indimenticabile mondiale del 1983, con 3 vittorie, 2 secondi e 1 terzo posto.
“Una combinazione molto speciale di eccezionale talento, concentrazione incessante e brutale sincerità”, così lo definisce John Davemport, ex-navigatore, poi giornalista, di grandi campioni. In effetti le sue parole sono precise e scolpite, proprio come il suo stile di guida. Non è un caso forse che il suo primo co-pilota sia stato un vescovo, il Vescovo di Regensburg, di cui Walter era l’autista, ed è il primo che probabilmente si accorse della sua guida… da dio.

1 – La sua prima auto

Una Porsche 356 S Coupe, bianca

2 – Il rally che ha amato di più

Il Rallye di Monte Carlo. Il pilota deve essere bravo sull’asfalto, sulla neve, sul ghiaccio, e deve essere molto preciso perché non c’è spazio per errori. L’ho vinto 4 volte, con 4 macchine differenti.

3 – 131 Abarth, Lancia 037, Audi Quattro e Porsche: poche parole per descriverle dal suo punto di vista di pilota

131: fantastica sull’asfalto, fisicamente pesante da guidare. Lancia 037: una macchina da corsa precisa, con buona tenuta, buona potenza, bella a vedersi. Audi Quattro : 4 ruote motrici, suono fantastico, molto potente, molto sottosterzo. Porsche: Buon motore, migliore trazione tra le 2 ruote e alta affidabilità.

4 – Rischio o prudenza cosa ha caratterizzato di più la sua vita?

Assoluta prudenza.

5 – Fantasy dinner: chi invita a cena del “Motorsport people” di ieri e di oggi?

Del passato, Munari e Senna (rally e F1). Del presente: Ogier (rally).

6 – Il suo segreto di guida, se ce n’è uno, adesso può dirlo…

Sterzare il meno possibile, traiettorie pulite.

7 – Ho letto che è stato autista di un vescovo prima di diventare rally driver, quell’esperienza le è stata poi utile più tardi nelle corse?

Si’. Ho guidato 130 Mila km all’anno con una macchina senza potenza e l’ho fatta viaggiare al massimo.

7a – L’importanza del co-driver in un rally, da 1 a 10 quanto è importante un navigatore in un rally?

Otto in un rally normale. Dieci al Monte Carlo (note normali e in piu’ le note sui tratti ghiacciati).

Eraldo Mussa

eralmussa@gmail.com

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