Il 7 febbraio scorso è stata la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Fenomeni globali e sempre più pericolosi. Secondo una statistica delle Nazioni Unite, nel mondo 1 studente su 3, tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. Anche il cyberbullismo è in sensibile aumento. La tecnologia è sempre più presente nella vita dei bambini. Con un semplice clic i cyberbulli possono deridere, molestare e minacciare senza sosta, entrando tra le mura domestiche attraverso cellulari e computer.
Gli effetti dannosi del bullismo hanno implicazioni molto ampie sulle relazioni sociali delle vittime, che si sentono braccate, perseguitate, isolate e senza speranza. La loro salute fisica e mentale ne risente (mal di testa, dolori allo stomaco, mancanza di appetito e disturbi del sonno), e alcuni arrivano a provare un malessere che li spinge addirittura al suicidio.
Marco è stato bullizzato per anni a scuola
“Già dalle elementari ero preso costantemente di mira perché vivevo al nord e la mia famiglia veniva dal sud Italia. Mi insultavano perché ero in sovrappeso, così mi sono chiuso in me stesso e sono arrivato a pesare quasi 100 chili. Mi attaccavano anche perché la mia fede è diversa da quella della maggioranza: io e la mia famiglia siamo Testimoni di Geova. Mi offendevano a parole e in un’occasione sono arrivati a fratturarmi il polso. Ne parlai con i miei insegnanti, ma non ci furono grandi cambiamenti”.
Cosa possono fare i genitori per proteggere i figli?
Interessarsi al mondo online dei figli può fare la differenza, senza bisogno di diventare esperti di tecnologia. Gli addetti ai lavori suggeriscono invece ai genitori di osservare i piccoli indizi che qualcosa non va, come ad esempio il fatto che il figlio o la figlia si isoli, nasconda lo schermo quando gli altri sono nelle vicinanze o reagisca “emotivamente” a ciò che accade al suo dispositivo.
Parlare con i ragazzi apertamente aiuta
“Più parlate di bullismo con i vostri figli, più saranno a loro agio nel raccontarvi se lo vedono o lo subiscono”, afferma il sito dell’UNICEF. Molti esperti consigliano di tenere sempre aperto il canale di comunicazione all’interno della famiglia. Inoltre, un ambiente familiare e sereno aiuterà i ragazzi a sviluppare rispetto, empatia e sensibilità verso gli altri.
Marco e la sua famiglia hanno vinto il bullismo grazie alla loro fede
Marco spiega: “Se sei vittima di bullismo, prima di tutto non ti vendicare. A me è servito ricordare la norma cristiana ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’. E poi chiedi aiuto a qualcuno di cui ti puoi fidare, i tuoi genitori, amici, insegnanti o esperti. Come nel mio caso, avere una famiglia che ti sostiene e ti dà buoni consigli è essenziale per sconfiggere il bullismo”.
Bruno Segre