Il  21 novembre a Torino si è celebrata la cerimonia indetta dall’Amministrazione comunale per lo scoprimento di una targa intitolata a Salvatore Morelli, giurista, giornalista, scrittore e politico, collocata nel giardino della circoscrizione 3 in Borgo San Paolo vicino all’Istituto “Plana” alla presenza delle Autorità, tra cui il vicepresidente del Consiglio Comunale, Enzo Lavolta, che ha sottolineato l’importanza della figura di Salvatore Morelli, protagonista di tante battaglie civili  a favore della  parità di genere e dell’emancipazione femminile, precursore del riconoscimento dei figli naturali, del doppio cognome e del divorzio. Alla cerimonia hanno partecipato i ragazzi della scuola “Plana” e gli alunni della scuola primaria “Riccardo Dal Piaz” di Torino. Con la partecipazione di Bruna Bertolo e Nino Boeti, ex-presidente del Consiglio Regionale del Piemonte

Bruna Bertolo, storica e scrittrice, con un discorso nell’Aula Magna dell’Istituto “G.Plana” ha ricordato il ruolo del deputato, nato a Carovigno nel 1824 e morto in povertà a Pozzuoli nel 1880, solo e deriso, bersagliato dalla satira degli ambienti reazionari. Salvatore Morelli è stato paladino e antesignano dei diritti e dell’emancipazione femminile. Fu il primo deputato che lottò per le donne, con proposte di legge a favore dell’uguaglianza delle norme legislative tra uomo e donna, trasformando in legge esperienze europee in materia di giurisprudenza familiare.

Nel 1875 presentò, con un apposito disegno di legge, la richiesta di diritto di voto per le donne. Fra le sue proposte anche l’istituzione della cremazione, l’abolizione dell’insegnamento religioso nelle scuole pubbliche e l’istituzione di una Società delle Nazioni, per preservare la pace nel mondo. Nessuno di questi progetti legge venne preso in considerazione, tuttavia il Parlamento approvò la “legge Morelli del 9 dicembre 1877”, che riconosceva alle donne il diritto di essere testimoni negli atti regolati dal Codice civile, stabilendo per la prima volta la capacità giuridica delle donne.  Fu ammirato da Mazzini, Victor Hugo, John Stuart Mill e ricordato dai Movimenti emancipazionisti americani e inglesi come il più grande sostenitore delle donne nel mondo.

Maria Grazia Toma

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