“L’uomo indicò una strada. Passava in un vallone, tra le querce. Usciti dal vallone, il mare apparve: onde bianche, riva rocciosa. A nord una nera catena di montagne, accompagnate dal blu del cielo, cadeva in un’ ansa che la sigillava”.
1 – “La domenica e i giorni festivi infrasettimanali non ci sono corriere di linea perciò alle 7,30 mi faccio trovare alla frontiera di ponte San Luigi, lì ci si incontra con altri volontari solidali francesi . Il nostro servizio è di informazione sulle problematiche legate al transito dei migranti, poi si cerca di richiedere alla Croce Rossa italiana-non essendo automatico il servizio con bus – per l’eventuale trasporto di donne e bambini alla Caritas di Ventimiglia, per non far fare loro a piedi i chilometri per raggiungere la città. Oltre a ciò trasporto con la mia auto persone con problemi, mi occupo di distribuire il cibo e dare delle calzature , e se c’è bisogno ad accoglierli nella mia abitazione con possibilità di doccia, riposo e pasti. La comunicazione tra noi e loro è soprattutto gestuale con un misto di francese e inglese, molto esigua perché si discute di una sola problematica … il prosieguo del loro viaggio e delle necessità contingenti.
“Non posso più guardare, soffro di vertigini
– Ci mancava anche questa, lei gli sorrise
– Che ci posso fare?
– Non si preoccupi. Cercheremo di camminare in modo che non abbia a soffrire
-Vuole già andare ?
-Più tardi”.
2 – Portiamo avanti la nostra vocazione umanitaria verso le persone più deboli e indifese con quello spirito che abbiamo esperimentato in gioventù con gli scout Agesci, come capi scout, come genitori adottivi e portatori di Pace . Una persona non può essere indifferente alla sofferenza di altre persone, un volontario agisce in maniera umanitaria senza radicalizzazione religiose o politiche, attento a tutti i problemi sociali compresi quelli legali, legati al nostro servizio. La definizione più consona è assistente umanitario volontario, per le persone migranti espulse dalla Francia .
“Camminarono fino al greto del torrente, poi nella gola che aggirava lo sperone e sfociava sopra il mare. Ma alla fine di quella gola, in una roccia a scafe, il greto si perdeva. Raggiunsero, camminando sui ciottoli , l’orlo di un precipizio”.
3 – Il passo del desiderio è una storpiatura di un piccolo sito o colle geografico nelle vicinanze del sentiero attuale, che non è quello storico denominato “della morte”non più esistente, e l’ho denominato così per contrapporlo al più macabro sentiero.
I migranti sono più tranquilli a percorrerlo ignorando la vecchia versione.
Logicamente il susseguirsi di nuovi migranti ha fatto sì che il sentiero praticato sia chiamato più spesso “sentiero della montagna “.
“Quale dio avrà inventato questi posti, quale maestà rocciosa ?-
S’era seduta, braccia poggiate sulle ginocchia, mani incrociate . S’era tolta le scarpe ed era a piedi nudi.
-Sono piuttosto disagevoli
-Se fossi ricca, e ci fosse una bella strada, mi ci farei una casa”.
4 – La grande difficoltà è riconoscere i passeur fra i colored di tutte le nazionalità interessate alla migrazione. In Ventimiglia e dintorni, in certi locali, vi è inoltre una presenza di personaggi, sempre di colore, che alla necessità non si fanno scrupoli di ordinare dei “regolamenti di conti » o della violenza fisica sulle migranti e sui “diversi “. La loro presenza è di difficile individualizzazione, ma si denota in un atteggiamento che va dall’affarista all’ impresario (abiti ricercati , costosi, per promuovere un visione di un “arrivato “) non sono alcolizzati ne’ tossici, hanno documenti in regola, nella parlata in italiano si individuano accenti e parole del sud Italia .
Parlando di prezzi, i passeur adeguano le loro richieste alla tipologia del passaggio ma anche alle condizioni psicologiche del migrante. Ultimamente la truffa del treno, senza nessuna possibilità dell’ entrare in Francia, va dai 150/200 euro per le donne. Si è arrivati alle richieste di 500 euro finite in violenza sia da parte di migranti che di “rese dei conti” tra i raggiranti . Il passaggio in taxi privato si pagava sui 250/300 euro per 4/6migranti ma pian piano è stato debellato dalla polizia Italo-francese . La “dritta” del sentiero di montagna costa 50/100 euro, a cui si possono aggiungere 100€ della corsa del taxi fino in frontiera. Da qui una presenza abnorme di taxi in servizio in città, con spesso nessuna risposta alle chiamate di servizio dei cittadini ventimigliesi
“Tornarono all’idea di aspettare la sera e si nascosero tra massi e ginepri . Il sole girava alto e si vedeva il mare ridotto quasi a pietraia”.
5 – La vera frontiera è sempre il crinale italo-francese da cui si accede da Grimaldi seguendo il sentiero del ruscello San Luigi e le varie salite che portano al crinale.
Negli anni i francesi sono intervenuti posizionando una recinzione per impedire il passaggio ai migranti ma il sito è impervio e di difficile controllo
“Nel cielo che prima, al sole, s’era fuso tra le rocce, apparve la luna . Pascolava qualche ginepro e dossi di pietra . L’aria scendeva dall’altopiano e il mare era muto”.
6 – Le persone francesi che vorrebbero aiutare sono soggetti alle stringenti leggi contro la migrazione che arrivano fino alla carcerazione e al pagamento di severe multe. Da segnalare che nella problematica dei minori non accompagnati si intravede un apertura delle autorità nell’ inserirli in percorsi legali attraverso associazione riconosciute . Non si intravede invece una disponibilità all’aiuto umanitario a donne con bambini, questo porta a una massiccia presenza di queste donne in città, creando problemi di ordine pubblico dovuto alla costante minaccia degli extracomunitari nei loro confronti
“Mi riprende la vertigine. Si appoggiava alla roccia , incastrata nella sua luce -Venga più in qua, si stacchi e guardi verso la montagna . Rocce, cespugli e cielo si fondevano, come se avessero radunato le loro mani erranti”.
7 – I migranti che pensano di percorrere da soli il “sentiero della montagna” sono fortunatamente aiutati dal fatto che tutte le persone che lo percorrono, oberate da pesi e indumenti in eccedenza, poco alla volta li abbandonano sul sentiero, un po’ come nella favola di Pollicino, e riescono immediatamente a tranquillizzarsi, con questi segni visibili, non essendo costretti all’uso dei telefonini o alla paura di essere sull sentiero sbagliato. Ho informazione che altri sentieri vengono puliti ma sembra che ci sia un tacito accordo di non portare la gente su sentieri di difficile percorribilità, anche per questo gli eventuali incidenti sono diminuiti .
“Scese un ombra che sembrava un ombra originaria. Il mare si vellutava e a poco a poco si stellava . Il mare si fece di sabbia, prima del sorgere della luna. Adesso andiamo.”
7a – Una domenica mattina nel mio servizio in frontiera assisto una signora disperata con due ragazzine, una 14enne con problemi psicologici e una 12enne che dopo l’accoglienza aveva bisogno di parlare per liberarsi dello stress accumulato in 24ore.
Arrivata alla stazione viene avvicinata da un raggirante che la convince ad aspettare in un giardino, e si fa consegnare 100€. Dopo sei ore, dopo essere stata aiutata dai passanti per mangiare, si presenta un altro accompagnatore che la invita ad andare in un bar e a consegnare altri 100 euro, che lei rifiuta. Nel frattempo alle 22 si presenta un ennesimo raggirante che vuole vedere i soldi e la porta dentro un vecchio camion fino alle due di notte . Trasportata infine alla frontiera gli vengono estorti altri 400€ e viene lasciata con altri migranti a percorrere il sentiero ma, dopo le urla di paura della figlia handicappata, la lasciano sola e scappano. Lei per proseguire butta tutto e prosegue, sbagliando sentiero, e finisce in una zona pericolosa. Alla fine di questa odissea , dopo urla e pianti strazianti, la polizia francese le individua e le accompagna in frontiera, dove le ho accolte ed aiutate.
Le citazioni sono tratte da: “Attesa sul mare” di Francesco Biamonti, Einaudi Editore
Eraldo Mussa