La decisione di Meta di abolire il fact checking dalle proprie piattaforme, iniziando con gli Stati Uniti, sta suscitando grandi discussioni. Al tema anche L’Incontro ha in programma di dedicare spazio, mettendo a confronto opinioni discordanti. A parte l’argomento specifico, ci si sta interrogando sul ruolo e sulla natura dei social media. Interessanti sono alcune riflessioni di Maurizio Goetz, guru del design dell’immaginazione progettuale, nonché nuova firma della nostra testata. Qui di seguito, riassumo alcune delle sue considerazioni.

Dice Goetz: “In questi ultimi giorni, ho letto diversi post di persone che hanno deciso di abbandonare i social network generalisti, o almeno di disimpegnarsi, tra cui mi ci metto anch’io. Ho provato a raccogliere una serie di opinioni, per vedere se ci sono trend ricorrenti. Molte persone stanno abbandonando i social network generalisti per una serie di ragioni che riflettono un cambiamento nei bisogni e nelle priorità degli utenti. Una delle motivazioni principali è secondo me, la saturazione dei contenuti. Con feed costantemente pieni di post spesso irrilevanti o ripetitivi, molti si sentono sopraffatti e annoiati. La perdita di novità e la monotonia dovuta a interazioni solo superficiali spingono le a cercare alternative più stimolanti. Tutti vogliono contenuti freschi e ispirativi, ma pochi sono disposti a partecipare alla loro costruzione e alla loro discussione. Questo porta i creator che non lo fanno su base professionale, ma solo divulgativo, a trovare ambienti più fertili”.

Continua Goetz: “Un altro fattore importante è la qualità dei contenuti. I social generalisti sono sempre più invasi da disinformazione, trolling e polarizzazione. Inoltre, l’aumento di spam e pubblicità invasive rende l’esperienza frustrante. Le preoccupazioni per la privacy giocano un ruolo chiave. Gli scandali legati all’uso improprio dei dati personali e la sensazione di essere continuamente monitorati o profilati hanno spinto molti a lasciare queste piattaforme. A ciò si aggiunge la paura di hacking e di possibili violazioni della sicurezza, che rende gli utenti più cauti. Anche la salute mentale è un tema centrale. La pressione sociale derivante dal confronto con immagini di vite idealizzate e la dipendenza da notifiche creano ansia e insoddisfazione. Alcuni scelgono di disconnettersi per ridurre questa pressione, recuperare tempo prezioso e ritrovare un equilibrio emotivo”.

Il tema ha grande rilevanza sociologica. Se, dopo le televisioni generaliste, anche i social media generalisti vanno in crisi, ci si pone un dilemma. Questo accade perché i media (intendo in senso lato, la televisione e successivamente i social) non riescono a evolversi, oppure perché è lo stesso concetto di società aperta, o, meglio, di cultura di massa, a non essere più attuale? Come aggiunge Goetz, “Le dinamiche sociali stanno cambiando, e le persone stanno migrando verso community più intime e tematiche, spesso ospitate su piattaforme di messaggistica come Telegram o Signal. Altri preferiscono ambienti collaborativi, come Discord o Slack, che promuovono connessioni più profonde e funzionali”.

Milo Goj

Milo Goj

Milo Goj, attuale direttore responsabile de L’Incontro, ha diretto nella sua carriera altri giornali prestigiosi, come Espansione, Harvard Business Review (versione italiana), Sport Economy, Il Valore,...

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