Si chiama kintsugi ed è la tecnica giapponese che letteralmente significa: “riparare con l’oro”. In pratica consiste nell’utilizzo di metalli preziosi o lacca per la riparazione di oggetti in ceramica.
Tuttavia, lo sforzo va fatto a monte, quando si comprende che qualcosa si è rotto.
Quando Mario Draghi è salito al Quirinale per ricevere l’incarico dal Presidente della Repubblica, i suoi passi si sono appoggiati sulle orme di Carlo Azeglio Ciampi e Mario Monti. Ciampi aggiustò l’aggiustabile e archiviò la prima Repubblica, Monti la seconda e Draghi, ragionevolmente, farà la stessa cosa con la terza.
Sono tre momenti di snodo di tre crisi di sistema. Meglio prenderne atto ora prima che si pensi solo a un’ennesima variazione sul tema.
Come per i precedenti due inquilini di Palazzo Chigi del 1993 e del 2011, quando si è tornati alle urne, dopo le esperienze governative tecniche, il panorama era fortemente cambiato, politicamente, cromaticamente, con simboli spariti e altri apparsi. I partiti storici nei primi anni Novanta hanno lasciato spazio a Forza Italia e il PDS, così come all’inizio degli anni Dieci del Duemila è arrivato al capolinea il Pdl e l’evoluzione dell’invenzione prodiana dell’Ulivo (nelle sue varie approssimazioni successive), consolidando la stagione del Vaffa.
Lo potremo vedere in Parlamento al momento del voto, ma altrimenti l’appuntamento sarà all’indomani del semestre bianco e della pandemia: ma dentro quelli che gli involucri che oggi chiamiamo partiti sta già avvenendo la tensione di forze uguali e contrarie: dovunque. I 5 stelle di lotta e di governo, il PD né di lotta né di governo, la Lega giogettiana contro quella salviniana, e tutto una compagine che come nella quadriglia è pronta al cambio di dama e cavaliere. In questo turbine dove inverti l’ordine dei fattori e il prodotto può anche cambiare, è bene pensare che non si tratta solo di posizionamento.
Se ci si trova in queste condizioni è perché la musica è proprio cambiata e, evidentemente, i protagonisti non sono stati in grado di andare a tempo. Di stare a tempo. Questo tempo.
Perché le crisi, come i vasi di coccio, si possono aggiustare, ma se si risolvono, invece, è meglio.
Alessandro Cappai