Arte e impresa condividono da sempre un legame stretto, fondato sulla capacità di innovare, ispirare e lasciare un segno duraturo nella società. Il Premio MAG 2024 ne è un esempio concreto: un progetto che unisce il linguaggio creativo dell’arte con i valori dell’imprenditoria, sostenendo il talento emergente come motore di cambiamento e risorsa per il futuro. Quando un’azienda sceglie di investire nella creatività, non solo celebra la bellezza, ma costruisce connessioni profonde con la comunità, promuovendo cultura e responsabilità sociale.
Il Premio MAG, rivolto agli artisti under 35, incarna pienamente questa visione. Il concorso ha sfidato i partecipanti a esprimere valori come italianità, coraggio, stile, cultura e apertura internazionale, con un dettaglio distintivo: ogni opera doveva includere un “quadrato”, simbolo grafico della società promotrice. La richiesta, apparentemente semplice, ha stimolato riflessioni creative di grande profondità, portando alla presentazione di oltre cinquanta progetti, un numero che testimonia l’entusiasmo e la necessità di iniziative come questa.
“È stato un risultato straordinario per una prima edizione. Tutto ciò dimostra non solo l’interesse dei giovani, ma anche il loro bisogno di strumenti che li aiutino a emergere ed a valorizzarne il talento”, ha dichiarato Alberto Magni, Senior Specialist Fine Art del Gruppo MAG. Lanciato lo scorso 12 marzo, il bando ha visto una giuria di esperti selezionare dieci finalisti, la cui qualità delle opere ha portato a una decisione significativa: oltre al premio principale, il Gruppo ha voluto riconoscere l’impegno di tutti i finalisti con una targa celebrativa.
Ad aggiudicarsi il primo posto è stata Federica Zianni, con l’opera “Vortice d’eccellenza”, scelta per la capacità di unire una forte riflessione critica a un’estetica di grande impatto. La vincitrice ha ricevuto un premio di 5.000 euro, di cui 3.500 in denaro e 1.500 destinati a una borsa di studio per un corso master. A ciò si aggiungono ulteriori 5.000 euro stanziati dall’azienda per la produzione dell’opera, coprendo costi logistici e assicurativi.
Accanto a lei, gli altri finalisti hanno confermato la vitalità della scena artistica emergente italiana. Silvio Giannini, con “Senza titolo”, ha approfondito il tema dell’identità, mentre Karina Castorani, con “Sessione Aurea – Ricerca di perfezione. Ricerca di equilibrio”, ha reinterpretato la sezione aurea, proporzione matematica simbolo di armonia e bellezza, presente tanto in natura quanto nelle creazioni artistiche. Marco Campana ha presentato “Il tempo come giudice ineluttabile/riflesso”, un’opera meditativa sul rapporto tra presente e memoria.
Matteo Brigo, con “Fantasmagoria”, ha catturato l’attenzione con la sua visione immaginifica, mentre Gaetano Frigo, autore di “Omaggio ai 5 quadrati”, ha indagato la continua esplorazione dell’interazione tra elementi naturali e forme geometriche. Infine, tra i finalisti spiccano anche Valerio Prugnola con “Shout versus quadrato, Selene Bertagnini con “Risonanza Segnica”, Valeria Magini con “L’essere umano è un quadrato” e Simone Puglisi autore di “Un ponte, E l’uomo riflesso”.
Tutte queste opere, diverse per temi e approcci, hanno contribuito a una narrazione collettiva che esplora le sfide e le potenzialità dell’arte contemporanea. Il Premio MAG non è solo un riconoscimento; rappresenta un ponte tra generazioni e discipline, un catalizzatore di dialoghi e collaborazioni.
In questa prima edizione del Premio l’arte è stata interpretata come uno strumento di crescita collettiva e un mezzo per dare voce a una generazione che guarda al futuro con determinazione. Il successo del concorso sottolinea come l’arte, sostenuta dalle imprese, possa trasformarsi in un motore di crescita culturale e sociale: non è solo un elemento decorativo o accademico, ma una risorsa fondamentale per costruire una società più consapevole e inclusiva.
Martina De Tiberis