Il Presidente del Consiglio dei Ministri on. Giorgia Meloni ha convocato le opposizioni (Cinque Stelle, Partito Democratico, Sinistra–Verdi, Azione) per presentare il suo progetto di riforma della Costituzione, in cui il Presidenzialismo sostituisce l’attuale Parlamentarismo.
L’talia è una “Repubblica democratica fondata sul lavoro”
L’art.1 della Costituzione afferma che l’Italia è una “Repubblica democratica fondata sul lavoro” cioè la sovranità popolare viene esercitata nella forma di democrazia rappresentativa, ove i cittadini eleggono i propri rappresentanti al Parlamento, alle assemblee territoriali e chi li rappresenta nella direzione del Paese. Il progetto presidenzialista dei Fratelli d’Italia prevede che il potere esecutivo sia nelle mani di un unico soggetto, che riunisce in sé le funzioni di Capo del Governo e Capo dello Stato. Il Presidente – espresso direttamente dal corpo elettorale – non è soggetto ad un rapporto di fiducia con il Parlamento, non può scioglierlo, guida l’apparato burocratico e militare, dirige la politica estera del Paese, può avviare iniziative legislative, porre veti alle decisioni della Camera e nominare i ministri e gli alti funzionari.
Nelle Repubbliche presidenziali può accadere che il Presidente non sia espressione delle forze politiche
Nelle Repubbliche presidenziali può accadere che il Presidente non sia espressione delle forze politiche che hanno la maggioranza in Parlamento. Il Capo del Governo e dello Stato non può essere sfiduciato dalle assemblee. La sua rimozione può avvenire soltanto tramite “impeachment”, cioè la messa in stato d’accusa per determinati reati. Esiste anche una forma di Semipresidenzialismo, cioè un presidenzialismo mitigato da alcuni aspetti del Governo parlamentare. Come avviene in Francia, ove il Presidente della Repubblica, scelto tramite elezione diretta, è chiamato a nominare un Primo Ministro e un Governo, con cui condivide il potere esecutivo. Primo Ministro e Governo sono poi sottoposti ad un voto di fiducia del Parlamento.
Opposizioni contrarie al presidenzialismo e al semipresidenzialismo
Il Presidente ha anche il potere di sciogliere il Parlamento, mentre l’Assemblea può mettere il Presidente in stato di accusa e destituirlo. Una recente riforma in Francia ha allineato la durata del mandato presidenziale e della legislatura.
Le Opposizioni in Italia sono contrarie al presidenzialismo e al semipresidenzialismo, sistemi che nella Storia recente del mondo hanno dato pessima prova. Basti ricordare la dittatura di Stalin, Hitler, Mussolini, Franco, Putin, Gheddafi, Nasser, Erdogan e sia pur con grandi meriti politici Castro e Tito.
Tutti questi Presidenti si rivelarono tiranni, responsabili di guerre, violenze, deportazioni per cui la loro fine fu tragica con enormi danni ai rispettivi Paesi.
La reazione dei Partiti italiani di opposizione è praticamente unanime. Il Capogruppo della Sinistra – Verdi vede nel progetto Meloni un’ansia di strapotere, una deriva antidemocratica.
Una deriva antidemocratica
In effetti il Presidenzialismo opera nella forma di un Governo non democratico in quanto il Governo non lo eleggono più i cittadini, ma la maggiorana parlamentare. Una volta insediato, non si scioglie più anche se commette evidenti errori. Il testo del progetto sarà adottato in una delle prossime sedute del Consiglio dei Ministri.
La svolta presidenzialista della Meloni è più di una riforma istituzionale, è un attentato alla struttura della Costituzione, cioè alla garanzia di democrazia per gli italiani. Per queste ragioni confidiamo che divenga il fronte di uno scontro in Parlamento e poi, in occasione del referendum popolare confermativo previsto dall’art. 138 della Costituzione.
E’ probabile, difronte all’ostilità dei Partiti dell’opposizione, che l’on. Meloni accetti il premierato forte ovvero l’elezione diretta del Capo del Governo, secondo il modello tedesco del Cancelliere. Insomma ci troviamo in una situazione assai controversa, comunque dominata dal motto “No al Presidenzialismo!”
Bruno Segre