Poche persone lasciano un segno profondo nella vita di chi li incontra e per Maria Grazia Toma l’avvocato Bruno Segre è stato una guida, un mentore e una fonte inesauribile di ispirazione. Segre, figura storica del panorama italiano, noto per il suo impegno civile, per la sua attività antifascista e per aver diretto lo storico giornale L’Incontro, ha rappresentato un punto di riferimento unico per l’autrice. Grazie a lui, Maria Grazia ha mosso i primi passi nel mondo del giornalismo, affrontando le sfide della vita con forza e determinazione.

Il libro “Sorprendimi ancora“, arrivato alla sua terza ristampa con Edizioni Raineri Vivaldelli, è un omaggio agli insegnamenti di Segre e rappresenta un messaggio di speranza e resilienza. L’opera, originariamente pubblicata nel 2022 da Libera Sorgente, racconta la vita dell’autrice attraverso un viaggio di emozioni e sorprese. In questa intervista, Maria Grazia ci racconta il significato del suo lavoro e le emozioni che spera di trasmettere ai lettori.

 

Cosa l’ha ispirata a scrivere “Sorprendimi ancora” e qual è il messaggio che vuole trasmettere?

Il libro è nato grazie all’insistenza di due care amiche e di mia sorella che mi hanno convinta a raccontare la mia storia. Ho vissuto una vita ricca di avvenimenti sorprendenti e volevo lasciare un’eredità ideale ai miei figli e nipoti, qualcosa che potesse ispirarli a seguire i propri sogni.

Il messaggio principale è che bisogna credere in sé stessi, affrontare le sfide con coraggio e accettare l’imprevedibilità della vita. Ho vissuto ogni esperienza come un passeggero su un treno, osservando il mondo dal finestrino e cercando di cogliere le opportunità che si presentavano, anche nel nuovo e nell’inaspettato.

Può parlarci dei temi principali del libro?

Il tema centrale è la vita con tutte le sue sfaccettature: gioie, dolori, sfide e rinascite. È un libro autobiografico, ma non confessionale, che invita i lettori a riconoscersi nelle esperienze descritte. La protagonista affronta le difficoltà con resilienza e autenticità, mantenendo sempre viva la curiosità per ciò che la circonda. Credo fermamente che il nuovo, anche se spesso spaventa, possa offrire grandi opportunità, e questo messaggio è il fulcro del libro.

Come è nata la collaborazione con l’avvocato Bruno Segre per la prefazione del suo libro? Quale contributo speciale pensa che abbia portato?

Bruno Segre è stato un punto fermo nella mia vita. A 22 anni ho iniziato a lavorare nel suo studio legale, che era anche la redazione del giornale L’Incontro. Lui ha sempre creduto in me, spingendomi a scrivere e a seguire i miei sogni. Si è commosso leggendo il libro e ha scritto una prefazione che per me ha un valore immenso. In essa, riconosce la verità della mia narrazione e smentisce il famoso detto di Vittorio Alfieri “Quando ciascuno parla di sé, ciascuno mente”. Segre è stato un uomo di altri tempi, capace di meravigliarsi anche delle piccole cose, come un fiore che sboccia. Questo entusiasmo e questa profondità sono stati un dono prezioso che mi hanno insegnato a credere nella forza delle mie parole.

Questo è il suo primo libro…

Esattamente, “Sorprendimi ancora” è il mio primo libro, quindi molto diverso dagli articoli e dalle recensioni che ho scritto in passato. Questo progetto ha richiesto un grande lavoro introspettivo e un percorso di autoanalisi. Rivivere i momenti più importanti della mia vita e trasformarli in un racconto universale è stata una sfida emozionante e, allo stesso tempo, terapeutica.

Quali emozioni o riflessioni spera di suscitare nei lettori attraverso la lettura?

Spero che il mio libro riesca a emozionare e ispirare chi lo legge. Molti lettori mi hanno raccontato di essersi commossi, come mia madre che ogni volta che lo legge si ritrova a piangere. Mi ha gratificato sapere che ho lasciato un segno positivo, spingendo le persone ad abbracciare il cambiamento. È un’opera che celebra la forza interiore e la bellezza di sorprendersi ancora, nonostante tutto.

Qual è stata la parte più gratificante o sorprendente nel processo di scrittura?

Ricevere i riscontri dei lettori è stato incredibilmente gratificante. Sapere che le mie parole hanno ispirato qualcuno a intraprendere nuovi percorsi, come creare arte o trovare una nuova serenità interiore, è stata una delle sorprese più belle. Inoltre, attraverso il libro sono riuscita a rappresentare la vera me stessa e questa autenticità è stata riconosciuta da chi mi conosce meglio.

Ha qualche progetto futuro o nuove idee a cui sta lavorando dopo questo libro?

Sì, sto lavorando a un nuovo libro che uscirà in vista del Salone del Libro. Racconterà la vita di un uomo che ha segnato la storia di Torino e dell’Italia. È un progetto che mi entusiasma e che rappresenta una nuova sfida per me. La scrittura rimane il mio strumento per ispirare e per incoraggiare le persone a non arrendersi mai, a seguire i propri sogni e a rispettare la propria unicità.

Martina De Tiberis

Laureata in Lettere Moderne e specializzata in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Ferrara con il massimo dei voti. Nel 2021 ha intrapreso il percorso per diventare giornalista pubblicista,...

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