Lo spoils system (traduzione letterale dall’inglese: sistema del bottino), è un termine di derivazione statunitense, nato dall’esigenza di un rapporto fiduciario fra l’apparato amministrativo e l’organo politico in quanto elemento necessario per il buon andamento della Pubblica Amministrazione. Diversamente da quanto succede negli Stati Uniti, il meccanismo dello spoils system in Italia è più ridotto e riguarda soltanto gli incarichi dirigenziali apicali della Pubblica Amministrazione.
Troppa vicinanza politica tra nominante e nominato
Infatti lo spoils system che è stato introdotto, con legge n. 145/2002 e modificato dalla legge n. 286/2006, consiste in quella pratica politica secondo la quale il vincitore delle elezioni, ha il diritto di nominare, per un massimo del 10%, personale di propria fiducia a capo degli uffici dell’amministrazione pubblica, ovvero i dirigenti apicali nei posti chiave dell’apparto burocratico. Gli incarichi dirigenziali verticistici, prevedono la cessazione automatica del rapporto di lavoro, passati 90 giorni dalla fiducia al nuovo esecutivo. Tali nomine presuppongono una forma di selezione che, per quanto non abbia natura concorsuale in senso stretto, è, tuttavia, basata sull’apprezzamento oggettivo, ed eventualmente anche comparativo, delle qualità professionali e del merito. Essa, quindi, esclude che la scelta possa avvenire in base ad una mera valutazione soggettiva di consentaneità politica e personale tra nominante e nominato. In ogni caso, per la nomina di dirigente apicale, il titolo di studio deve essere non inferiore alla laurea magistrale.
Concorso pubblico via di accesso alla P.A.
Il comma 4 dell’art. 97 della Costituzione recita che: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge” (51 c.1). L’articolo 51 della Costituzione prevede che tutti i cittadini possano accedere agli uffici pubblici in condizione di eguaglianza, attraverso una selezione, la cui forma ordinaria è il concorso pubblico. Nonostante questo lo spoils system interviene con la possibilità di conferire un incarico di natura fiduciaria al personale esterno, che non ha passato un concorso pubblico, anche se va a toccare proprio questo principio costituzionale. Infatti, con sentenza 233/2006, la Corte costituzionale, ha confermato la validità del suddetto sistema, affermando come la necessità del buon andamento della pubblica amministrazione sia in effetti prioritario rispetto al principio di imparzialità. Principio che in teoria escluderebbe vertici amministrativi “parziali” verso l’esecutivo.
Ma la politica continua a reclutare e attribuire incarichi…
La Consulta ha anche affermato come tale sistema non possa invadere lo spazio tra l’attività della pubblica amministrazione e quello della politica, incaricata solo di fornire gli obiettivi e le linee guida per raggiungerli, limitando quindi lo spoils system solo alle posizioni apicali ed escludendo la media dirigenza ed i vertici delle società pubbliche. D’altronde, all’esigenza di responsabilizzare la pubblica amministrazione corrisponde un interesse della politica verso il reclutamento e l’attribuzione degli incarichi, tralasciando invece il versante del controllo e della verifica del raggiungimento degli obiettivi assegnati alla dirigenza. È da notare come la dottrina si è divisa su ciò che è stato introdotto dalla suddetta Legge. Le misure previste rispondono all’esigenza di svincolare la scelta dei dirigenti dal metodo di selezione concorsuale, considerato da tempo superato perché non idoneo a selezionare veramente i migliori candidati.
Si chiede una maggiore autonomia dei dirigenti pubblici
Quanto fin qui esposto descrive lo stato di cambiamento in cui si trova il nostro ordinamento per quanto riguarda il rapporto tra politica e amministrazione. Per quanto concerne la dirigenza pubblica, infatti, abbiamo assistito ad un’evoluzione normativa importante, in cui si è avvertita in via definitiva l’esigenza di concedere una maggiore autonomia ai dirigenti pubblici dalla politica. Difatti, tale rapporto risulta in costante evoluzione e oggi assistiamo ad un rafforzamento del ruolo dei dirigenti pubblici ai quali viene concessa una maggiore discrezionalità delle proprie scelte, valorizzando le proprie competenze e la propria professionalità.
La selezione ‘comparativa potrebbe’ garantire più indipendenza
Per ovviare a ciò, si è introdotta la possibilità di applicare alle figure dirigenziali la regola della selezione comparativa che, unitamente alla durata temporanea dell’incarico, introduce un elemento di flessibilità nel rapporto tra politica e amministrazione, che potrebbe garantire sia l’autonomia dei dirigenti, sia l’attuazione del programma politico. È tale flessibilità che può meglio garantire il rispetto di quei principi costituzionali su cui sembra ruotare la materia in questione, vale a dire il principio di imparzialità, il principio di buon andamento e il principio di continuità dell’azione amministrativa, che da sempre orientano l’attività della pubblica amministrazione e che di certo non possono essere limitati dai meccanismi introdotti con lo spoils system.
Imparzialità, buon andamento e continuità
Infine, anche la Corte di cassazione, con la sentenza 2510 del 31 gennaio 2017, si è espressa nel merito e nel metodo, riconoscendo che lo spoils system è legittimo solo in relazione agli incarichi dirigenziali apicali che non attengano a una semplice attività di gestione. Sull’argomento c’è molta giurisprudenza, ma la Consulta ha sentenziato che lo spoils system è legittimo quando è riferito a posizioni apicali del cui supporto l’organo di governo «si avvale per svolgere l’attività di indirizzo politico amministrativo». Infatti, nel dispositivo, emerge che non si tratta di funzione dirigenziale come quella di direttore di servizio, ma di direttore centrale o di suo vice.
Silvana Segalla