Sul dibattito a proposito del Ddl Zan, ti segnaliamo:

Finalmente una schiarita sulla revisione del testo del decreto Zan.

Due autorevoli rappresentanti del pensiero favorevole al decreto Zan , Gianni Cuperlo e Luigi Manconi, hanno pubblicato in questi giorni un contributo sul quotidiano la Repubblica che propone il recepimento di alcune modifiche importanti al testo respinto in Senato, accogliendo proposte che erano state finora  non accolte in modo sgradevole, molto rigido e non dialettico, quasi con sdegno, dai firmatari della proposta di legge.

Dal “vergognatevi“ rivolto a quei senatori che avevano votato contro il decreto, nella votazione segreta a Palazzo Madsma, siamo finalmente passati ad una fase meno intransigente e più rispettosa del confronto tra opinioni diverse.

Come ha scritto Michele Serra: “E’ con un certo sollievo che leggo, nell’intervento di Cuperlo e Manconi a sostegno di una ripresa della battaglia politica contro l’omotransfobia, di un “eccesso definitoria“ come punto criticabile della legge Zan”.

Un paio di mesi fa, su questa testata, avevamo evidenziato esattamente la stessa cosa: la necessità di una revisione “meno definitoria“ del testo di legge.

Un testo condivisibile nelle finalità , a nostro parere, ma da riscrivere per un eccesso “definitorio“ che rischiava di mettere in crisi e far vacillare l’inviolabile diritto costituzionale della difesa della propria opinione.

Aldilà del merito di questa vicenda, ci preme sottolineare l’importanza dell’esistenza nel nostro paese di un dibattito aperto e costruttivo che non declini su forme di oltranzismo pregiudiziale con esempi come il “vergognatevi“ di palazzo madama.

Ed è proprio per questi motivi che, con un gruppo di amici, ormai oltre 30 mesi fa, abbiamo deciso di tenere in vita questa storica testata proprio perché non scomparisse una voce indipendente ed autonoma in un panorama nazionale a forte rischio di conformismo e di esclusione delle opinioni non politicaly correct.

Proprio su questo delicato aspetto della nostra affaticata democrazia in cui il pensiero “non dominante“ culturalmente fa fatica ad esprimersi e a trovare spazio sui media, è intervenuto Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera.

Il professore ha voluto, ancora una volta, enfatizzare l’importanza di poter contare nel dibattito politico sul rispetto delle opinioni delle minoranze,quelle non gradite a chi in quel momento rappresenta la maggioranza del pensiero .

Infatti, proprio la mancanza di questo confronto e  di un dibattito democratico, aperto, rispettoso dell’opinione altrui, possono portare  al silenzio, alla non partecipazione, al pesante astensionismo che abbiamo potuto constatare durante le ultime elezioni amministrative.

Dobbiamo cercare di invertire questo trend che segnala un pericoloso distacco, una lontananza densa di insidie da parte di una fetta della popolazione superiore al 50% dei cittadini che avrebbero il diritto a partecipare alla vita politica del proprio paese e decidono di non farlo.

Il modo migliore per cercare di realizzarlo , a nostro avviso, è proprio quello di permettere a tutti di poter esprimere le proprie idee, anche e soprattutto quelle contrarie al cosiddetto vissuto comune, come il testo originario del decreto Zan appunto.

Riccardo Rossotto

Riccardo Rossotto

"Per chi non mi conoscesse, sono un "animale italiano", avvocato, ex giornalista, appassionato di storia e soprattutto curioso del mondo". Riccardo Rossotto è il presidente dell'Editrice L'Incontro srl

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