Il mood è cambiato rapidamente. Se nei giorni immediatamente successivi all’aggressione mortale al runner Andrea Papida parte di un’orsa una forte percentuale di italiani riteneva che l’animale andasse abbattuto, ora le fila dei fautori della “pena di morte” si sono assottigliate. I seguaci della cosiddetta “Linea Fugatti”, che vede nel Presidente della Provincia autonoma di Trento il punto di riferimento, anche se diminuiti di numero restano però agguerriti.

Questo schieramento fa proprie le parole del decreto di abbattimento firmato da Maurizio Fugatti: “In via precauzionale per la salute e l’incolumità pubblica, è ragionevole abbattere l’animale, anziché accettare anche il minimo rischio che lo stesso possa nuovamente venire a contatto con una persona, anche nell’ambito di tutte le fasi operative finalizzate all’eventuale trasferimento dello stesso in altro luogo… Un’operazione da eseguire al più presto, non appena il tribunale avrà dato il suo eventuale via libera”.

Tra gli argomenti di chi vuole uccidere l’orsa JJ4 il principale è che si tratta di un animale pericoloso, che già aveva aggredito l’uomo, e quindi irrecuperabile. Alcuni azzardano un parallelismo con il problema dei cinghiali. In una visione strettamente antropocentrica e specista, tutti gli animali potenzialmente pericolosi andrebbero eliminati. Magari organizzando addirittura battute di caccia.

La contrapposizione resta dura, le posizioni dei due schieramenti sempre più inconciliabili. E il fronte pro JJ4 sostiene che si sta creando un clima di terrore nei confronti degli animali selvatici, tale da trasformarsi in odio. È di ieri la notizia del ritrovamento del corpo senza vita di M62, altro plantigrado condannato a morte da Fugatti. Non si conoscono le cause del decesso, ma il fronte anti-orso ha esultato.

Nestar Moreno Tosini

Nestar Moreno Tosini

Laureato in Scienze della comunicazione presso l’Università della Svizzera italiana, Nestar Moreno Tosini è un giornalista e sociologo italosvizzero

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