Nel corso della guerra in atto tra lo Stato di Israele e l’organizzazione politica fondamentalista sunnita “H.A.M.A.S.” si sentono e si leggono parole di cui spesso non si conoscono i precisi significati. A prescindere dai termini espressi in lingua inglese, internazionalmente accettati dal 1950 come ufficiali in sedi politiche ed economiche, sono le parole arabe relative all’Islam quelle che, oggi. sono tanto frequenti quanto poco note nel loro significato. Può pertanto essere utile effettuarne una rivisitazione , sia pur per sommi capi , dei termini più comunemente impiegati.
ISLAM, dal verbo arabo “aslama” sottomissione (a Dio)
E’ una religione monoteista (cioè con fede in un’unica divinità), abramitica ( cioè che riconosce Abramo come capostipite della sua storia) fondata nel Vl secolo d.C. da Muhammad (Maometto) nella città della Mecca nella penisola araba. E’ la seconda per numero di fedeli delle tre grandi religioni monoteiste del mondo dopo il Cristianesimo e prima dell’Ebraismo. I suoi testi sacri sono il Corano (lettura della rivelazione) e la Sunna (norme di comportamento) tramite i quali si realizza la legge coranica della “Sharia” (“retta via”). Attualmente la religione islamica è prevalente in 52 Nazioni al mondo (dall’Afghanistan allo Zimbawe) ed è praticata da circa 2 miliardi di fedeli (25% della popolazione mondiale) . Secondo il Pew Research di Washington entro il 2070 l’Islam diventerà la maggior religione al mondo e già nel 2050 i musulmani raggiungeranno i cristiani. Attualmente in Europa costituiscono l’8,4 % della popolazione e arriveranno al 10% nei prossimi 20 anni.
SHARIA, letteralmente “retta via”
Consta in un complesso di principi etici perfetti ed immutabili dettati da Dio agli uomini per regolarne la condotta morale, religiosa e giuridica. Non è nata come testo scritto, ma il suo assunto era tramandato oralmente e la loro espressione in leggi scritte (“fight”) è stata opera successiva dei “fugaha” (giuristi religiosi). Non è previsto un clero né una unica autorità centrale per la loro direzione. Fonte di ispirazione della “Sharia” sono direttamente il Corano e la Sunna e i suoi dettami sono raccolti negli “ibadat” (norme di comportamento degli uomini verso Dio, che comprendono le 5 “artan”,norme morali fondamentali dell’Islam ) e nei “muamalat” (norme di comportamento degli uomini nella vita pratica, come non uccidere, non mentire, promuovere cose oneste, astenersi da determinati cibi ). In Arabia saudita, in Nigeria, in Indonesia ma soprattutto in Afghanistan e in Pakistan la rigida applicazione di queste norme ha portato agli eccessi dei “Talebani” ( organizzazione islamica fondamentalista politica e militare) al potere in Afghanistan dal 1988 ,che hanno esteso i propri compiti anche all’uccisione dei nemici.
CORANO, all’arabo “Qur’an”, lettura della Rivelazione
Primo libro sacro dell’Islam è, con la Sunna, la base della “Sharia”. Voce diretta di Allah, giunta agli uomini tramite Maometto che l’aveva ricevuta dall’Arcangelo Gabriele nel 610 d.C. Diviso in 114 Capitoli (“Sure”) e in 6236 “Versetti”, comprende 30 “juz” (parti) e 65 “Suwar” (disposizioni) . E’ stato tramandato oralmente immutato in lingua araba sino al 634 d.C. anno in cui fu fatto scrivere per la prima volta dal Califfo Abu Bakr successore sunnita di Maometto. Le “Sure” impongono ai fedeli un rigoroso monoteismo, la fede nella provvidenza divina e promettono l’immortalità personale ai fedeli. I “Versetti” riguardano in particolare le norme di comportamento dei musulmani nella vita pratica ( come i rapporti con i miscredenti cristiani ed ebrei , l’ aiuto ai poveri , alle vedove e agli orfani e alcune norme igieniche). Nel Corano sono anche riportati i cinque “artan” (doveri) cui sono tenuti tutti i musulmani.
SUNNA (modo di comportarsi)
E’ un testo che raccoglie detti e atti (“hadith”, racconti brevi) di Maometto che indicano norme di comportamento per i musulmani. Gli “hadith” sono raccolti in sei libri dai sunniti e in quattro dagli sciiti messi per iscritto quqttro secoli dopo la morte di Maometto (632 d.C.) Costituisce la seconda fonte (dopo il Corano) della “Legge islamica” ed è la base del “sunnismo” nel IX secolo. Si articola in 4 “Mohab”,Scuole giuridiche e religiose di diritto islamico (hanafismo, malikismo, sciafeismo, hanbalismo ) che prosperarono dalla fine dell’ VIII secolo d.C. e sulle quali si basa lo studio e l’intepretazione degli “hadith”.
DOVERI dei MUSULMANI (”Artan” direttive)
Cinque sono le direttive riportate nel Corano cui sono tenuti tutti i musulmani e cioè la “Shahada” (testimonianza di fede), la “Salat” (preghiera, da ripetersi cinque volte al giorno), la “Zakat” (elemosina ai poveri), il “Sawn” (digiuno durante il mese di “Ramadan” nono mese dell’anno, “grande calore”) e l’ “Hajj” (pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita).
MUSULMANO dall’arabo “Muslim”
Significa persona devota e sottomessa ad Allah di cui segue le direttive. Crede in un unico Dio (Allah), riconosce Maometto come suo Profeta e segue le disposizioni contenute nei due Libri sacri, Corano e Sunna. Nel tempo vari sinonimi furono usati – più o meno propriamente – per indicare i musulmani (arabi, islamici, saraceni, mori, turchi) il più comune dei quali è quello di ”maomettani”. Attualmente (2021) nel mondo i musulmani sono oltre due miliardi di cui 2,75 milioni in Italia ( 5% della popolazione), terzo paese dell’Unione Europea (dopo Francia e Germania) come presenza di musulmani nel proprio territorio.
SUNNITI dall’arabo “Ahl al-Sunnah” popolo della Sunna
Costituiscono attualmente la corrente maggioritaria (85%) dell’Islam e sono presenti specie in Arabia Saudita, Emirati Arabi, Egitto, Giordania, Siria, Qatar, Kuwait,Turchia, Pakistan e Aghanistan). Inalberano bandiere nere e seguono rigidamente le norme del Corano e della Sunna. Si formarono dopo la morte del Profeta Maometto (632 d.C.) quando un gruppo di fedeli nominarono, come suo successore, (il Profeta non aveva avuto figli e non aveva indicato alcun erede) Abu Bakr, suo suocero, padre di sua moglie Aisha, primo califfo dell’Islam. Sono seguaci fedeli della Legge coranica e, per loro, l’autorità religiosa e politica sul popolo deve dipendere dal consenso di tutta la comunità senza alcun capo (e in ciò si differenziano dagli sciiti).
SCIITI dall’arabo “Shi’at Ali’”, seguaci di Alì
Alla morte di Maometto, un gruppo di fedeli musulmani, ritenendo che la sua successione dovesse avvenire secondo la sua linea dinastica, in assenza di suoi eredi , nominarono suo successore Alì Abi Talib, suo diretto consanguineo in quanto suo cugino e genero. Gli sciiti professano fedeltà alla discendenza di Alì e si affidano alla guida religiosa di “imam” (esperti delle Leggi coraniche) e in ciò si differenziano dai sunniti. La frattura con questi ultimi avvenne allorchè, nel 680 d.C., il successore di Alì, suo figlio Hussein, venne ucciso a Kerbala (Iraq) da un gruppo di sunniti che, da quel momento prevalsero su tutto il territorio islamico. Gli sciiti
inalberano bandiere bianche e sono presenti oggi, in minoranza, specialmente in Iran, Iraq, India, Azarbaijan , Libano e Barhein.
JIHAD, “sforzo” teso a raggiungere uno scopo
Gli scopi dell’ Jihad sono di due tipi, compresi nelle diciture di Jihad superiore e Jihad inferiore. L’jihad superiore è lo sforzo interiore, personale di ognuno che deve essere volto al miglioramento del fedele e alla sua migliore conoscenza dei misteri divini. L’Jihad inferiore è lo sforzo che il fedele deve compiere per ottenere , anche con la guerra, l’espansione dell’Islam nel mondo. Questo secondo jihad si realizza in forma difensiva e offensiva: la forma difensiva (“qital”, obbligatoria per ogni fedele musulmano) è rappresentata dalla lotta armata contro gli stranieri (“kafir”) in difesa della propria terra se minacciata (Corano 2:180). La forma offensiva è la lotta armata contro i nemici per sottometterli all’Islam o ucciderli (Corano 2: 191). Il primo che proclamò una Jihad fu Maometto che dichiarò una Jihad superiore nel 610 d.C. durante il suo periodo meccanico (570/622). Soltanto dal 622 d.C. , nel suo periodo medinico (622/632 d.C.), Maometto autorizzò Jihad inferiori. Dopo di lui l’autorità di proclamare jihad passò ai Califfi ottomani che l’esercitarono per alcuni secoli sino al 1924 allorchè Kemal Ataturk, primo Presidente della Turchia, abolì il Califfato. Da allora la hjiad potè essere dichiarata da qualunque “alim” (esperto in questioni religiose) e da qualsiasi movimento islamico anche estremista ( “al Quaida”, Hamas, Fratelli musulmani).
Al QAIDA dall’arabo “qai’da, “base”
Movimento paramilitare islamista, sunnita, di stampo jihadista, è considerato “terrorista” da 19 Nazioni e Enti internazionali fra cui Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Francia, N.A.T.O., Unione Europea e Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U.. Nacque per l’addestramento alla guerriglia urbana di reclute musulmane contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan (1979/1989) e successivamente l’addestramento venne esteso per la lotta contro Governi antislamisti. La base di Al Qaida è in Afghanistan ed ha sedi con campi di addestramento in Siria, Iran, Yemen, Libano, Iraq, Sudan e Bosnia. Fondata nel 1988 da Osama bin Laden, terrorista fondamentalista sunnita, alla sua morte (2011) gli succedette il medico egiziano Ayman al Zawahiri e poi (2022) il colonnello delle Forze speciali egiziane Saif al Adel sino ai giorni nostri. Dal 1985 al 2015, Al Qaida effettuò 45 attentati contro obbiettivi occidentali ( con oltre 4.000 morti) fra i quali ricordiamo gli attacchi alle Ambasciate U.S.A a Nairobi (Kenya) e a Dar es Salam (Tanzania) nel 1988; alla sede N.A.T.O. di Kabul (Afghanistan) e alla base di Kuta sull’isola di Bali (Indonesia) nel 2002; alla stazione di Atocha a Madrid nel 2004, alla Stazione di Edqware Road a Londra nel 2005, alla sede del giornale satirico francese “Charlie Hebdo” a Parigi nel 2015 e soprattutto alle “Torri gemelle” di New York l’11 settembre 2001.
Gustavo Ottolenghi