L’articolo sulla connessione tra la guerra in corso e le mafie ucraine e russe, ha destato un interesse particolare tra i nostri lettori. Ha scatenato stupore, preoccupazione, incubi vari su dove stia andando il mondo, soprattutto quello del business illeciti.

Ho notato però una reazione comune a molti nostri followers. La sensazione che questa commistione di interessi tra organizzazioni criminali e i potentati economici e politici, costituisca la cifra di paesi lontani. Mondi diversi dal nostro per cultura, storia, legami tra il potere economico e quello politico. Devo smentire recisamente questa riflessione salvifica per noi italiani.

Un tema globale che investe massimamente anche il nostro paese

L’ interconnessione nel villaggio globale tra economia e politica è ormai consolidata e il potere delle mafie è sempre più dilagante e intessuto con le realtà industriali e finanziarie di moltissimi paesi. Questo dato ci impone una grande responsabilità nel presidiare con attenzione, ciascuno nel proprio angolo operativo, le possibili relazioni con esponenti di organizzazioni criminali.

Un mondo ormai in grado di presentarsi alla “luce del sole“, “in giacca e cravatta“ nelle varie sedi imprenditoriali, professionali e istituzionali. Un mondo capace di candidandosi a operare nella costruzione di nuovi progetti o nello sviluppo di business in difficoltà. Facciamo dunque un passo in più nell’analisi dello scenario nel quale stiamo vivendo, stretti e angosciati da pandemie, guerre e contaminazioni delinquenziali e vediamo cosa sta “ bollendo in pentola” dentro o intorno alla guerra russo ucraina.

SuperBonus e PNRR piatti succulenti

In Italia sono ormai almeno tre anni che la magistratura e le nostre forze dell’ordine ci invitano a porre la massima attenzione su tutte le procedure connesse. Come per esempio Superbonus o PNRR. Sta circolando nel nostro paese un volume enorme di denaro pubblico che attraverso le due procedure che abbiamo citato sta immettendo sul mercato un enorme liquidità. Gli esperti della sicurezza nazionale ci avvisano che i più efficienti nella conoscenza e valorizzazione delle procedure pubbliche per ottenere contributi straordinari, sono proprio i professionisti delle organizzazioni criminali.

La percentuale delle operazioni “monitorate “dal ministero degli interni nell’ambito del Superbonus, è molto alta- Dentro prospettati 4 miliardi di truffe ci sono molte operazioni fittizie costruite a tavolino dalle nostre mafie domestiche. Anche in tutte le procedure esistenti per le domande di accesso ai contributi straordinari europei (PNRR) si registrano operazioni “grigie“ con soggetti che lasciano molti dubbi circa la loro origine imprenditoriale incerta.

Mafie pronte all’assalto della diligenza

Dobbiamo anche tener conto che proprio l’enorme massa di denaro immessa negli ultimi anni nei canali finanziari del nostro paese, ha stimolato le organizzazioni criminali a “fare sistema”. A costruire delle alleanze tra di loro, anche a livello internazionale, per valorizzare “l’assalto alla diligenza“.

Adesso siamo alla vigilia di una nuova e grande opportunità. I fondi messi a disposizione dall’Europa o dal nostro governo per l’accoglienza dei profughi che scappano dalla guerra russo ucraina. Abbiamo già avuto dei tragici e clamorosi esempi di gestione di fondi pubblici destinati ai migranti stranieri (Roma Capitale), veicolati in realtà verso mondi della cooperazione collegati alle mafie.

Insomma siamo un paese profondamente calato nel problema del consolidato legame fra i potentati economici, più o meno legali, e le maggiori organizzazioni criminali che ormai operano senza confini in tutto il mondo. Lucrando impressionanti ricchezze con vari tipi di traffici.

Movimenti finanziari e traffico di armi

Le statistiche sono impressionanti. La Banca d’Italia ci segnala che lo scorso anno sono arrivati bonifici diretti dalla Russia per 13 miliardi di euro. Quasi la metà sono stati indicati come “sospetti“. Questa massa di denaro è servita “formalmente“ ad effettuare investimenti perlopiù immobiliari o nella nautica nel nostro paese. Una parte dei quali hanno proprio riguardato ville di lusso o favolose barche che in queste settimane sono finite tra i beni sequestrati, per un valore intorno al miliardo di euro. L’autorità di vigilanza sta effettuando una serie di controlli su tutti i movimenti di denaro che interessano le transazioni italo-russe. Le istruzioni del ministero degli interni sono quelle di procedere, quando ovviamente ne esistano i presupposti legali , al sequestro di tutte le posizioni dubbie.

Più complesso l’accertamento di transazioni finanziarie “grigie” nel mondo delle criptovalute, dove non esistono controlli di sorta. Un operatore del settore proprio in questi giorni ci raccontava che il volume di transazioni in bitcoin è aumentato enormemente. Il motivo? Aggirare i controlli delle autorità nei vari paesi coinvolti.

E’ ovvio , inoltre, che con lo scoppio di un conflitto militare come quello russo ucraino, il mercato degli armamenti esploda. Aumentano sensibilmente i volumi delle transazioni e, nell’esperienza del nostro intelligence, si incrementa il mercato nero. In questa opportunità si gettano ovviamente le mafie di tutti i paesi tra cui quelle italiane. “Pensate che ancora oggi esiste un mercato florido degli armamenti del conflitto fra gli Stati dell’ex Jugoslavia“. Ha detto recentemente il procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri. “Nelle istruttorie che stiamo conducendo contro le organizzazioni criminali italiane, ci siamo ritrovati spesso residuati bellici provenienti proprio da quel mercato. La cocaina costa di meno se scambiata con un Kalashnikov. Il conflitto in Ucraina è una grande opportunità soprattutto per questo motivo“.

Il business della ricostruzione dell’Ucraina

Secondo i nostri magistrati specializzati nella lotta contro le organizzazioni criminali i vertici di queste multinazionali mafiose, fiutano i settori di business più interessanti e lucrosi nel breve e nel medio termine. Oggi, a Napoli come a Catanzaro a Palermo come a Kiev, nelle cupole mafiose, si sta già ragionando sul come valorizzare le enormi disponibilità di denaro che saranno investite nell’Ucraina nel dopo guerra, per la sua ricostruzione. Nella ex Jugoslavia è già successo. In Siria e in Iraq, sta succedendo in questi mesi. I grandi appalti, le grandi opere infrastrutturali mirate a riportare alla normalità la vita dei cittadini in quelle nazioni uscite dai conflitti militari, sono nella “lente di ingrandimento“ delle mafie. Territori in cui riescono a dimostrare competenza e efficienza aggiudicandosi gran parte delle commesse.

I fondi europei destinati ai profughi ucraini

Il fenomeno interesserà, chi più chi meno, tutti i paesi europei. Le Nazioni Unite prevedono che ci sarà un flusso di profughi provenienti dall’Ucraina di non meno di 10 milioni di esseri umani. Il governo italiano ha già stanziato oltre 4 milioni di euro per la loro prima accoglienza, Bruxelles 3,5 miliardi per lo stesso scopo. Il cartello delle mafie internazionali sta programmando un importante intervento per la gestione di questa enorme quantità di denaro. Una liquidità che interesserà tutti i paesi che accoglieranno i poveri ucraini in fuga.

La tratta dei bambini e delle donne

Abbiamo lasciato in fondo questo terrificante mercato che si sta già svolgendo ai confini dell’Ucraina con la Moldavia, con la Romania, con l’Ungheria e con la Polonia. Durante un conflitto armato, nella concitazione della fuga dai luoghi bombardati, le donne, gli anziani e i bambini pagano il prezzo più alto in termini di rischio di finire nelle mani dei contrabbandieri di esseri umani. Ai confini con l’Ucraina si sta svolgendo la stessa tragedia che abbiamo già visto sulle coste libiche e tunisine. Proliferano organizzazioni mafiose che propongono i servizi di trasporto anche dalle zone più pericolose verso luoghi sicuri. Approfittando di controlli drammaticamente non adeguati, propongono
assistenza e ogni genere di supporto….Sempre, ovviamente, a tariffe altissime e , soprattutto, senza la sicurezza che la destinazione finale sia quella richiesta dai poveri “clienti“ in fuga.

In tal senso non mancano testimonianze di viaggi di mamme e bambini finiti nelle mani di bande organizzate in luoghi attrezzati al commercio degli esseri umani. Come in un centro di smistamento di merci! In questi casi l’uomo riesce a fornire il peggio di se stesso. A Kiev opera un mercato di neonati, figli di gravidanze surrogate. Neonati che si ritrovano nei reparti pediatrici degli ospedali ucraini sotto le bombe russe, senza genitori in grado di pensare alla loro protezione e al loro rientro a casa… Sono bimbi che rischiano di finire nelle mani di chi, in quelle piccole creature indifese, ci vede un’opportunità di business prospettico!

Le mafie si alimentano con e a causa dei conflitti

Una tragedia vergognosa che sta passando davanti agli occhi sotto traccia. Una tragedia che invece dovrebbe essere raccontata e gridata come monito perché si cerchi a tutti i costi e in tutti i modi di impedirla .
Insomma non solo quelle russe e ucraine hanno avuto e hanno un ruolo decisivo nella gestione del conflitto ma rappresentano, insieme a tutte le altre mafie esistenti nel mondo, i grandi protagonisti di quelle tipologie di business criminale che si alimentano e implementano proprio intorno e a causa dei conflitti bellici. A tragedia si assomma tragedia con la aggravante che a pagarne il prezzo più alto sono e saranno sempre i più deboli e i più fragili. Donne, gli anziani e i bambini.
Insopportabile!

Riccardo Rossotto

Riccardo Rossotto

"Per chi non mi conoscesse, sono un "animale italiano", avvocato, ex giornalista, appassionato di storia e soprattutto curioso del mondo". Riccardo Rossotto è il presidente dell'Editrice L'Incontro srl

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