Quest’anno, più che in passato, mi sono chiesta quale sia il senso profondo della festa della Donna. Quella moltitudine di donne che, dopo aver baciato, forse per l’ultima volta, gli uomini del loro cuore, regge con una mano figli piccoli o madri anziane. E con l’altra regge piccole borse con dentro tutta la vita. E’ questa l’immagine più forte e completa dell’essenza delle Donne.
Era già tutto sotto i nostri occhi solo che, troppo spesso, abbiamo indugiato solo sulle singole tessere del puzzle.
Le donne sono depositarie del futuro dell’umanità. Vero
Le donne sono metà della terra. Vero
Le donne sono caleidoscopiche. Vero
Le donne sono sensibili. Vero
Le donne sono forti. Vero
Le donne sono accudenti. Vero
Le donne sono determinate. Vero
Le donne sono amorevoli. Vero
Le donne sono indomite. Vero
Le donne sono flessibili. Vero
Le donne sono solide. Vero
Le donne sono accoglienti. Vero
Le donne non dimenticano. Vero
Le donne pareggiano i conti. Vero
Le donne sono mogli, compagne, amiche, amanti. Vero
Le donne sono madri, figlie, nonne. Vero
Le donne sono combattenti. Vero
Le donne sono. Vero
Le donne hanno. Vero
Le donne Ucraine – che non scappano dalla guerra, ma mettono in salvo il futuro e il passato della loro terra – sono tutto questo insieme. E ci mettono di fronte, con dolore e dignità, all’enormità della Donna.
Il domani della Terra è affidato alla capacità delle donne di amare ancora. Di insegnare ad amare nonostante tutto, di credere nel rispetto, di sostenere le libertà, di ricordare i diritti e soprattutto i doveri. Di piegarsi senza spezzarsi, di aprire spiragli di luce, di costruire e riscostruire sulle macerie. Di inventare nuove strade, di trovare nuovi compagni di strada senza abbandonare quelli vecchi.
Eccole le Donne. Quelle di ieri e di oggi.
Sicuramente quelle di domani.
Alessandra Spagnol