Il 29 maggio 2023 sono ripresi, a Zvecan nel nord del Kosovo, gli scontri tra militari della Missione internazionale K.F.O.R. (Kosovo Forces, Forze militari del Kosovo) della N.A.T.O. e manifestanti kosovari serbi, nel corso dei quali si ebbero 23 militari feriti, di cui 11 italiani. Il motivo di tali scontri era il tentativo, da parte dei serbi, di impedire l’insediamento di quattro sindaci di etnia albanese – eletti in una consultazione amministrativa il 24 aprile – in altrettante città kosovare a maggiorenza etnica serba.
La rivalità tra serbi e albanesi sono sempre attuali
Le manifestazioni dimostrarono ancora una volta come, nel martoriato territorio del Kosovo, la rivalità tra serbi e albanesi ivi stanziati fossero sempre attuali, anche se saltuariamente sospese. Ricordiamo a questo proposito la complessa e travagliata storia del Kosovo nel corso degli ultimi due secoli. Il Kosovo ( “Piana dei merli” a memoria del luogo ove, nel 1389, avvenne una famosa battaglia tra cristiani serbi e ottomani, con la vittoria di questi ultimi) è attualmente uno Stato balcanico indipendente, autogovernato come Repubblica parlamentare ( a riconoscimento limitato) con l’assistenza delle Missioni internazionali U.N.M.I.K. (United Nations Interim Mission in Kosovo, Missione interinale delle Nazioni Unite in Kosovo) dell’O.N.U. e E.U.L.E.X. (European Union Rule of Mission in Kosovo, Missione dell’Unione Europea in Kosovo per uno Stato legalitario) dell’Unione Europea.
Una popolazione di 1.700.000 abitanti il 92 % di etnia albanese
Ha una estensione di 10.800 kilometri quadrati e una popolazione di 1.700.000 abitanti la maggior parte dei quali (92 %) è di etnia albanese con minoranze serbe (5 %), bosniache, rom e turche.Lingue ufficiali sono l’albanese e il serbo. Capitale è Pristina (212.000 abitanti) e città principali sono Mitrovica, Pec, Prizren e Podjievo. Confina a nord e a est con la Serbia, a sud-est con la Macedonia, a sud-ovest con l’Albania e a ovest con il Montenegro. Dal 2021 Capo dello Stato è Vjosa Osmani e Capo del Governo Albin Kurdi. La sua economia si basa essenzialmente sull’industria estrattiva del piombo e sull’agricoltura (grano, mais, avena) con modeste esportazioni.
Nel 1945 la Monarchia cadde e fu sostituita dalla prima forma repubblicana
Una forza militare di difesa autonoma ( Kosovo Security Force) è in fase di allestimento da parte della K.F.O.R. Storicamente, faceva parte del Regno di Serbia dal 1912 (al termine delle Guerre balcaniche) sino alla fine della Seconda Guerra mondiale (ultimo monarca fu Pietro ll Karageorgevic). Nel 1945 la Monarchia cadde e fu sostituita dalla prima forma repubblicana , la REPUBBLICA FEDERATIVA POPOLARE, di Jugoslavia. Essa era formata da sei Repubbliche federatesi (Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Macedonia e Montenegro) e due Province autonome (Kosovo e Vojvodina) annesse alla
a Serbia. Nel 1956 ebbe inizio nel Kosovo una serie di manifestazioni dei kosovari di etnia albanese (che fondarono nel 1963 a Pristina il “Movimento rivoluzionario dell’Unità albanese”) tese ad ottenere l’unione del Kosovo all’Albania, senza peraltro alcun risultato.
Nel 1963 la Repubblica Federativa Popolare venne sostituita dalla REPUBBLICA SOCIALISTA FEDERALE
Nel 1963 la Repubblica Federativa Popolare venne sostituita dalla REPUBBLICA SOCIALISTA FEDERALE di Jugoslavia con Presidente il filoserbo Josip Broz Tito che, nel Kosovo, istituì l“Assemblea popolare del Kosovo” a componente maggioritaria serba. Nell’ottobre 1982 una violenta protesta di studenti universitari albanesi sfociò in aperta lotta contro gli studenti serbi nella Università della capitale Pristina e fu duramente repressa dalla Polizia federale. Poiché tali manifestazioni si ripetevano con frequenza, il Governo emanò misure restrittive speciali conto la comunità albanese che, all’inizio del 1990, trasformò il “Movimento rivoluzionario dell’Unità albanese” in una forza armata come “ Esercito albanese di liberazione del Kosovo” incrementando la lotta contro i serbi governativi. A seguito di ingravescenti episodi di lotte intestine, il Governo federale sciolse l’Assemblea popolare del Kosovo nel febbraio 1992.
Sulla scorta di tale avvenimento, nel mese di maggio successivo, quattro delle Repubbliche (Slovacchia, Croazia, Macedonia e Bosnia Erzegovina) che avevano dato origine alla Repubblica Socialista federale dichiararono autonomamente la loro indipendenza. Ad essa subentrò la REPUBBLICA FEDERALE di Jugoslavia, formata peraltro soltanto dalle due Repubbliche residue, la Serbia e il Montenegro.Il Kosovo la Vojvodina ne rimasero Province autonome. Il 20 marzo 1993 i kosovari albanesi fondarono a Pristina la U.C.K. ( Ushtria Clirimtare Kosoves, Esercito di liberazione del Kosovo) reclamando nuovamente l’indipendenza dalla neonata Repubblica federale serba. Tale richiesta venne ignorata dal Governo federale e , nel febbraio 1998 , scoppiò la cosiddetta “Guerra del Kosovo” tra gli albanesi kosovari dell’U.C.K. e i serbi kosovari della Repubblica federale.
O.N.U e la risoluzione del conflitto
Gli scontri si protassero sino al marzo dell’anno successivo allorchè, la N.A.T.O., nel timore di un allargamento delle lotte in altre zone dei Balcani, lanciò un ultimatum alle parti in lotta per le composizione del conflitto. Trattative fra queste due parti ebbero inizio in Francia, nel Castello di Rambouillet, nel febbraio 1999, con oggetto l’autonomia del Kosovo. Queste trattative fallirono per l’intransigenza dei serbi che non volevano rinunciare alla regione e pertanto gli scontri proseguirono. In conseguenza, la N.A.T.O., nel mese di aprile, inviò in Kosovo una forza armata internazionale ( “Operazione Allied Forces”) costringendo i contendenti a interrompere gli scontri. Nel mese di giugno , a seguito di una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. ( Risoluzione 1244) le parti contendenti furono convocate a Kumanovo (Macedonia del Nord) ove venne firmato un accordo che pose fine al conflitto.
Il 20 febbraio 2003 l’UNIONE STATALE di Serbia e Montenegro
Esso prevedeva il ritiro dal Kosovo delle truppe serbe federali e la istituzione, nel Kosovo, di un Protettorato internazionale , l’ U.N.M.I.K., sotto il controllo dell’O.N.U. Per verificare il regolare ritiro delle truppe federali, l’O.N.U. inviò in Kosovo, alla fine dello stesso mese giugno, un contigente militare internazionale, il K.F.O.R., forte di 3.500 uomini di 27 Paesi, al comando del generale britannico Mike Jackson ( da tale data si succedettero 28 comandanti, di cui ben12 furono italiani, ultimo dei quali il generale Angelo Michele Ristuccia dal 14.10.2022 a tuttora). Il 20 febbraio 2003 la Repubblica federale di Jugoslavia cambiò ancora una volta nome in UNIONE STATALE di Serbia e Montenegro che restò tale sino al maggio 2006 quando si sciolse dando origine ai due STATI indipendenti di Serbia e Montenegro. Il Kosovo a sua volta si proclamò indipendente come repubblica presidenziale il 12 febbraio 2008 e fu riconosciuto tale, nello stesso anno, da 101 Paesi dell’O.N.U. (fra cui l’Italia) ma non da Russia, Cina, Slovacchia, Romania, Spagna, Grecia e Cipro ( riconoscimento limitato). Non chiese mai l’adesione né alla N.A.T.O. né all’U.E..
Nel dicembre 2008 l’O.N.U. stabilì nel Kosovo la Missione E.U.L.E.X. allo scopo di realizzarvi un regolare sistema istituzionale, politico ed economico alla cui guida venne designato per primo un altro italiano, il generale Giovanni Barbaro, tuttora in carica. Stabilizzata in tal modo, almeno formalmente, la situazione, manifestazioni di guerriglia tra componenti serbe e albanesi perdurano nel Kosovo, a intervalli irregolari, sino ad oggi.
Gustavo Ottolenghi