Esiste un luogo negli Stati Uniti sta uccidendo più che altrove: non è uno Stato vero e proprio, ma raccoglie i primi veri Americani, si tratta della Riserva dei Navajo.

Un’area che da anni Washington esclude dal piano per lo sviluppo delle infrastrutture, ma dove il Governo Federale continua a promuovere lo sfruttamento di risorse naturali come l’uranio. Uno “stato” senza strade né acqua corrente è di fatto condannato a morte.

Il reportage che racconta il dramma dei Navajo è opera di Vice. La testata racconta di Michael Begay, che possiede e gestisce l’unica società di onoranze funebri nella parte occidentale della Navajo Nation, di solito seppellisce circa 270 corpi all’anno. Ma quando coronavirus era esploso negli Stati Uniti a giugno, aveva già superato questa cifra.

La riserva Navajo, delle dimensioni della Virginia occidentale, ha avuto uno dei più alti tassi pro capite di infezione da COVID negli Stati Uniti. A partire dal 19 luglio, la Navajo Nation ha registrato 8.593 casi e 422 morti – che è più dei casi confermati in altri dieci Stati ed è un numero maggiore di decessi registrato in 16 anni. Circa dal 30% al 40% dei residenti nella prenotazione non ha acqua corrente, il che rende quasi impossibile seguire le linee guida di base del protocollo sanitaria, come il lavaggio delle mani. Inoltre, ci sono solo 12 centri sanitari e 13 negozi di alimentari per le 173.000 persone che vivono nella riserva.
Il virus nella Navajo Nation non sta solo creando uno dei peggiori focolai del Paese, che include parti del New Mexico, Utah e Arizona, ma sta evidenziando le ineguaglianze sistemiche sottostanti che esistono da decenni per mano del governo degli Stati Uniti.

Il primo dispositivo di legge anti COVID-19, che è stato firmato dal presidente Trump il 27 marzo, ha stanziato 600 milioni di dollari per aiutare la nazione Navajo a rispondere alla crisi. Ma i soldi sono stati ricevuti solo due mesi dopo. A quel punto, la Navajo Nation era sulla buona strada per superare New York nei tassi di infezione pro capite.
Il governo della Navajo Nation ha quindi ricevuto altri 114 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti dopo che le tribù, tra cui i Navajo, hanno fatto causa al Dipartimento del Tesoro per cattiva gestione nella distribuzione degli aiuti. Ma anche dopo aver ricevuto i fondi federali, la maggior parte dei soldi è rimasta bloccata nella struttura burocratica che gestisce le riserve.

Alessandro Cappai

Giornalista. Insegna giornalismo digitale al master in giornalismo “Giorgio Bocca” all’Università di Torino. È un orgoglioso iscritto dell’Online News Association. È stato speaker al Festival...

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