Blick in den Plenarsaal

Dopo l’analisi della vigilia, e i risultati in tempo reale, un commento del nostro Emanuele Gatti.

Rispetto all’ultimo aggiornamento i risultati elettorali si possono considerare ora pressoché definitivi. Il risultato finale verrà celebrato fra circa 3 settimane, ma non si attendono sorprese significative.

Quindi:

  1. I risultati elettorali sono rappresentati nella Fig. 1 insieme alla suddivisione dei seggi e la Fig. 2 mostra quindi le possibili coalizioni. Il risultato del voto nei Länder orientali è stato molto differente da quello totale, come si può vedere dalla Fig. 3. La Fig. 4 mostra invece i risultati dei seggi uninominali dove risulta evidente un radicamento di successo dell’ AfD nei Länder orientali.
  2. Secondo un sondaggio i problemi principali della Germania (Fig. 5) sono considerati la politica di protezione dell’ambiente, la pandemia, le pensioni, la migrazione, la giustizia sociale e l’educazione e la formazione. Nonostante l’ambiente rivesta di gran lunga la maggiore problematicità (2 volte più importante del problema, acuto ma speriamo transitorio, della pandemia e quasi 4 volte quello delle pensioni) il partito più impegnato nella battaglia ambientalista, quello dei Verdi, seppur premiato dagli elettori, non ha stravinto come questo sondaggio avrebbe potuto far pensare.
    Una contraddizione evidente è quella tra l’altissimo gradimento dell’operato della Cancelliera uscente Merkel ed il giudizio pessimistico sulla preparazione della Germania per le sfide future (Fig. 6). Il confronto tra i sondaggi odierni e quelli delle passate elezioni mostra come solo un 39% pensi che la Germania sia preparata molto bene (contro il 52% del 2007) ed il 57% pensi sia preparata molto male (contro il 42% del 2007)
  3. I socialdemocratici hanno recuperato terreno dopo anni di magre elettorali o di vere e proprie “débâcle” e hanno raggiunto, miracolosamente secondo qualche commentatore, la maggioranza relativa sia in percentuale che nel numero dei seggi. Il Candidato Cancelliere Olaf Scholz è quello che secondo i sondaggi ha riscosso maggior successo presso gli elettori, e se ci fosse una elezione diretta la maggioranza relativa dei tedeschi lo eleggerebbe (Fig. 7).
  4. I cristiano democratici sociali dell’Unione (CDU+CSU) hanno subito una sconfitta netta. Non solo il partito del candidato cancelliere Armin Laschet (CDU) ma anche, (contrariamente a quanto sembrava dalle primissime proiezioni) quello dell’ipotetico candidato alternativo, il bavarese Markus Söder (CSU). Tuttavia, gli intervistati da un’agenzia demoscopica pensano che con Söder come candidato cancelliere il risultato sarebbe stato migliore (Fig. 8)
  5. I Verdi (Bündis90/ Grüne) hanno ottenuto un bel risultato, deludente se si considerano le aspettative di primavera-estate in cui si parlava di una Germania possibilmente con un cancelliere Verde, in questo caso ancora una Cancelliera. Forse come mostrato nella Fig. 5, tutti sono consci della problematicità ambientale ma pochi sono disposti a pagarne il prezzo a breve termine, in termini economici e sociali
  6. I liberali dell’FDP hanno consolidato la loro posizione con risultato a 2 cifre e saranno l’ago della bilancia per la formazione del futuro governo
  7. Il partito radicale di destra dell’ Alternativa per la Germania (AfD) ha ancora ottenuto un risultato a doppia cifra e si è consolidato come Partito della Germania orientale, cioè nei nuovi Länder (Fig. 4) 
  8. Il percorso di formazione del nuovo Governo sarà ad ostacoli per entrambi i possibili Cancellieri Scholz e Laschet. Nonostante Scholz abbia vinto e Laschet abbia perso pesantemente, la democrazia parlamentare tedesca prevede che sarà Cancelliere chi riuscirà ad avere una maggioranza in Parlamento: i numeri permetterebbero ad entrambi di formare un Governo con i Verdi ed i Liberali
  9. Per il Candidato Scholz la sintonia con i Verdi è molto alta, dovrà trovare un punto di incontro con i liberali della FDP, cosa non facile perché partono da posizioni apparentemente molto distanti.
    Per il Candidato Laschet sarà facile trovare una sintonia con i Liberali, con cui già personalmente governa nel Nord Reno Westfalia dopo aver negoziato il contratto direttamente con Lindner (FDP). Sarà però difficile spiegare all’opinione pubblica perché dopo una sconfitta così pesante, visto il suo bassissimo gradimento personale (Fig. 7), possa affermare di essere il miglior possibile gestore del necessario cambiamento ed ammodernamento della Germania essendo anche il capo di un partito punito alle urne che ha governato ininterrottamente per 16 anni e che non ha preparato adeguatamente la Germania (Fig.6)
  10. Dinamiche di potere interno nei diversi partiti potrebbero anche giocare un importante ruolo nelle negoziazioni. Non bisogna dimenticare il possibile dualismo Laschet/Söder, il fatto che Scholz sia il candidato Cancelliere ma non sia il presidente del partito, e che la doppia presidenza dei Verdi, visto il risultato solo parzialmente positivo, potrebbe essere messa in discussione.

Ci aspettano settimane intense e probabilmente fiumi di inchiostro scorreranno fino alla nomina del nuovo Cancelliere. E questa volta si può senz’altro dire Cancelliere.

Fig. 1 – Risultati elettorali e distribuzione dei seggi nel nuovo Parlamento

Fig. 2 – Possibili coalizioni 

Fig.3 – Preferenze elettorali nell‘Est della Germania

Fig. 4- Risultati dei seggi uninominali (rosso = SPD, nero = Unione, verde = verdi, azzurro AfD)

Fig. 5 – Principali problemi della Germania

Fig. 6 – Grado di preparazione della Germania per affrontare il futuro

Fig. 7 – Preferenza per il candidato Cancelliere

Fig 8 – Con Söder (capo della CSU bavarese) invece di Laschet l’Unione avrebbe raggiunto un risultato migliore?

Fig. 8 – Con Habeck (co-presidente die Verdi) come candidato i Verdi avrebbero raggiunto un risultato migliore?

Analisi dei flussi

Da questi grafici si evidenziano i flussi dei votanti: dove sono confluiti i voti persi dalla CDU, chi ha votato per la SPD differentemente dal 2017 così come dove i Verdi hanno guadagnato consensi.

Emanuele Gatti

Emanuele Gatti

Emanuele Gatti è Presidente della Camera di Commercio Italiana per la Germania (ITKAM), svolge attività accademica in Austria e Germania, supporta aziende italiane nel loro percorso di internazionalizzazione...

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