Tendenzialmente il Popolo del Web ha bocciato Comedian, sia pure con argomentazioni e toni differenti. Scrive S. B. : “La banana di Cattelan battuta all’asta per 6 milioni di dollari è la certificazione di una relativizzazione del concetto di arte sintomatica di un profondo malessere della società. A dispetto dei pareri di tanti soloni che si sono affannati in tutti i modi a dare un senso a questa valutazione, attaccandosi anche alle funi del cielo, resto del parere che questa sia una provocazione che, diciamo la verità, ormai non suscita alcun interesse. E soprattutto non è arte”.
Commentando più direttamente l’editoriale, che attribuisce, al di là di ogni legittimo gusto personale, piena cittadinanza dell’opera di Cattelan nell’arte, S. B. aggiunge: “Milo Goj, io mi stupisco delle tue parole. Non c’è molto da articolare se tu pensi che questa idea (trita e ritrita dell’oggetto che diventa arte in base al contesto) possa essere considerata arte. Certo, banale è dire che due più due fa quattro, ma veramente non c’è un’altra risposta. Vedi, secondo il tuo ragionamento ‘competente’, tutto può essere arte, ed è un concetto purtroppo nato nel secolo scorso e supportato da molti ‘esperti’. No, non apprezzo questa impostura, che ovviamente confonde le carte in tavola e cerebralizza l’arte. Esistono idee e idee, e questa, a mio avviso, non è un’idea, ma, ripeto, una provocazione. Tu parli di articolare delle argomentazioni ma in realtà è una provocazione anche la tua. Sinceramente non mi convince questa banana, così come non mi convincono i tagli su tela di Fontana o gli escrementi d’artista di Manzoni. Sono idee? Forse, ma non sono arte, secondo il mio modo di vedere, e non parlo da cultore del mero oggetto, ma da chi crede di poter discernere fra un’espressione onesta e genuina e una deriva artistica cervellotica e nichilista, vera e propria negazione del bello, non solo in senso estetico”.
Meno tranchant è invece l’intervento di L. T: “L’arte è un’espressione creativa che riflette la cultura di una società. Attraverso la pittura, la scultura, la musica, la danza e molte altre forme, gli artisti riescono a comunicare emozioni, idee e concetti che altrimenti sarebbero difficili da esprimere, ma una banana attaccata con il nastro adesivo che emozioni può’ dare ? Boh!”.
Sprezzante, invece, il commento di D. D. F: “Le provocazioni sono d’una noia mortale. Ma quanti gonzi abboccano! Tutti parlano di bellezza, ma per creare la bellezza si riesce a immaginare di quanto talento, ma soprattutto di quanto mestiere occorra avere nelle mani? Il talento ce lo regala Dio o la sorte, ma la tecnica si ottiene con un duro tirocinio, che non finisce mai, perché nell’arte non esiste un punto di arrivo, si continua a scalare una vetta di cui non si vede mai la cima”.
E non manca chi ritiene che sia tutta una commedia (proprio come il titolo dell’opera). “Quante storie!”, scrive F. T: “Qui è tutto un guazzabuglio su Internet e in tutto il mondo, per attirare le falene: da una parte c’è il sior Cattelan, l’operatore dell’arte (che tra i suoi exploit c’è anche il Dito medio sistemato a Piazza Affari, a Milano) e il suo marchand (complimenti vivissimi per la trovata!). Poi c’è il cinesino che ha sborsato 6.5 fantastilioni per accappararsi l’idea del Cattelan, e attirare su di sé l’attenzione dei bitcoinari. E tutti attorno, a guardare…”.