L’Europa batte un colpo. Nel “Grande Gioco” in corso di svolgimento tra le due super potenze Cina e Stati Uniti (con la Russia inquietantemente alla finestra “armata”) che si contendono il predominio e l’influenza nelle nuove geo mappe del Villaggio Globale del III millennio, Bruxelles dà un segnale. Un segnale di vita, di speranza, di posizionamento strategico nel divenire del nuovo mondo. La notizia è trapelata da Bruxelles, soffocata però sui media internazionali dalla priorità dettata dalle divergenze sulla politica energetica (leggi “Price Cap” sul gas). L’Unione Europea aprirà un ufficio di rappresentanza nella capitale della Groenlandia, a Nuuk.

Un vero e proprio Eldorado ricco di materie prime

L’annuncio, comunicato dalla Commissione Europea, ci offre un segnale che il grande assente-latitante della disfida in corso tra le super potenze e cioè l’Europa, finalmente si sveglia dal suo letargo e muove una sua pedina. Nello scacchiere internazionale, dove si stanno confrontando Pechino e Washington, la Groenlandia rappresenta un territorio particolarmente interessante per tutti. Ha una superficie di oltre due milioni di chilometri quadrati ed è abitata da quasi 60.000 persone concentrate nella fascia costiera sud-occidentale, leggermente più mite come clima. Rappresenta una specie di Eldorado ricco di tutte le materie prime che fanno gola alle super potenze. L’importanza politica della Groenlandia è cresciuta anche per la possibilità di apertura di nuove rotte commerciali possibili grazie allo scioglimento dei ghiacciai.

La Cina punta all’Artico con la Via della Seta Polare

L’isola potrebbe rappresentare una alternativa importante alle rotte commerciali che sono costrette oggi ad utilizzare il Canale di Suez, sempre ingolfato da una serie di problematiche logistiche e a volte politiche. Xi Jinping volendo legittimare l’aumento della propria influenza nella regione polare, ha coniato lo slogan “la Groenlandia è la nazione del Vicino Artico”. A Pechino questo slogan serviva a giustificare l’aumento degli investimenti cinesi su quel territorio per rafforzare la presenza in quel punto strategico delle future rotte commerciali e militari. Insomma, nella capitale cinese stanno pensando, anche in relazione a cosa sta accadendo in Ucraina, di estendere il progetto della “Via della Seta” ad una nuova “Via della Seta polare” che ricomprenda il Polo nord, dove i cinesi stanno effettuando importanti investimenti nelle infrastrutture portuali proprio per il trasporto marittimo.

Groenlandia al centro anche delle attenzioni dei russi

A questa strategia di Pechino si è allineato anche Putin che vede in questo progetto una possibile alleanza tra russi e cinesi che consentirebbe a Mosca di acquisire degli sbocchi marittimi impensati. La Groenlandia fa parte del Regno di Danimarca ma gode di una ampia autonomia politica e amministrativa. Copenaghen finanzia oltre il 50% del prodotto interno lordo locale. Fino al 2021 la Groenlandia è stata governata dal partito social-democratico favorevole all’indipendenza dell’isola, mentre nelle ultime elezioni dello scorso anno la vittoria è andata ai radicali di sinistra che immaginano un’alleanza più consolidata con Cina e Russia. I rapporti con l’Unione Europea non sono mai stati buoni a causa dei numerosi contenziosi sui diritti della pesca nei mari che circondano l’isola. La pesca è la principale fonte di reddito locale e il governo di Nuuk ha sempre cercato di tutelare questo patrimonio nei confronti di Bruxelles che ambisce, invece, ad allargare la propria sfera operativa.

Area strategica per gli Stati Uniti

Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno intensificato le proprie attività in quell’area, considerata strategica da Washington. Gli aeroporti e i porti sull’isola sono considerati vitali per il controllo delle comunicazioni sulla rotta polare. Stesso discorso vale per le comunicazioni satellitari. Presso la base aerea di Thule, nella parte più settentrionale degli Stati Uniti, è situata la stazione radar di allerta rapida per missili balistici degli americani. Nella capitale americana c’è un forte timore su una possibile ulteriore espansione della presenza militare russa e cinese in quella regione e per questo motivo il congresso di Washington ha deliberato un aumento degli investimenti per la cooperazione economica, militare e politica con il governo della Groenlandia.

… e finalmente anche l’Europa si muove

In questo contesto complicato e molto delicato, la scelta della Commissione Europea di aprire un ufficio a Nuuk appare molto visionaria, nel doppio tentativo. Da un lato di migliorare i rapporti con il governo locale e dall’altro lato di arginare in qualche modo i tentativi di penetrazione sul territorio della Cina e della Russia. L’ufficio di rappresentanza europeo aprirà i battenti nel gennaio del 2023 con tre o quattro funzionari permanenti.

Euro

L’immgine è tratta dal sito https://www.ewo.com/

Euro

Con lo pseudonimo Euro, si firma uno studioso italiano, apprezzato per la sua competenza nella politica internazionale, oltre che nelle questioni economiche e di diritto riguardanti l'Unione Europea

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