Nella gara elettorale in corso, sembra a Matteo Salvini che ogni mezzo di propaganda sia lecito. Infatti, salito sul palco nella piazza centrale di Milano, il leader della Lega, brandendo un rosario ha invocato “il cuore immacolato di Maria che ci porterà alla vittoria”. L’invocazione è stata accolta dalla folla con fischi al Pontefice.

L’episodio, oltre ad offendere tutti gli spiriti liberi dalle suggestioni miracoliste, ha urtato gli ambienti cattolici. Il Segretario di Stato vaticano, Piero Parolin, ha commentato: “Io credo che la politica partitica divida. Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso”.

L’eminente cardinale però dimentica la storia della Chiesa, che consacra le allucinazioni di Giovanna D’Arco, le mistificazioni di Bernadette a Lourdes, le apparizioni della Madonna a Fatima e Medjugorje, invita a pregare affinché cada la pioggia e siano preservati dai terremoti i luoghi di culto. Insomma il vangelo, il rosario e la croce sono appannaggio della Chiesa e non deve esser permesso ad alcuno di servirsene per scopi elettorali.

Anche sul piano politico il contrasto fra Matteo Salvini e Papa Francesco si è evidenziato sia sul sovranismo e populismo, da cui il Pontefice ha messo in guardia i fedeli, sia sui migranti ai quali debbono essere chiuse le porte bloccando le navi umanitarie secondo Salvini ed invece debbono essere accolti come fratelli secondo Francesco.

L’accoglienza e l’integrazione dei migranti sono valori assoluti non solo per la Chiesa cattolica, ma per tutti gli spiriti liberi, consapevoli del loro indubbio contributo al progresso della società.

Bruno Segre

 

 

Bruno Segre

Avvocato e giornalista. Fondatore nel 1949 de L'Incontro

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