Per alcuni giornalisti economici di lungo corso, come Guido Mattioni, di stretta scuola montanelliana, “Finanza etica” è un ossimoro. Ma, al di là delle battute, negli ultimi anni, uno dei temi più affrontati in tutti i convegni economici mondiali è proprio quello della presenza di principi etici nel settore finanziario. In questa ottica, le aziende coinvolte, oltre a occuparsi dei ritorni economici, non trascurano temi come la sostenibilità ambientale, la coscienza sociale, i diritti umani, la non discriminazione e l’inclusione. Ma l’argomento forse più caldo è la crescente e insostenibile concentrazione della ricchezza a favore delle oligarchie finanziarie e a scapito, in particolare, del ceto medio.

Secondo i dati di una ricerca condotta da Credit Suisse, per esempio, emerge che l’1% della popolazione possiede più ricchezza di tutto il mondo messo insieme. E 26 individui posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone (che rappresentano oltre i due terzi degli adulti del mondo). La diseguaglianza sociale è ai suoi massimi storici; ha raggiunto i livelli dell’inizio del ventesimo secolo, quando si era al culmine dell’imperialismo occidentale.

Ma non è tutto: il cambiamento climatico sta provocando danni tristemente noti a tutti, dalla siccità agli uragani, al surriscaldamento globale. Su questi temi si concentrerà il prossimo evento per family offices organizzato da Prestel and Partners a New York dal 10 al 12 ottobre prossimi, presso L’Harvard Club. La società, organizzatrice di eventi nel settore, che compie dodici anni di attività, è sempre stata molto attenta ai suddetti temi che, in questo forum newyorkese, verranno trattati anche relativamente al campo finanziario, immobiliare e ambientale. La nostra rivista parteciperà personalmente.

Flavia Tibaldi

Flavia Tibaldi

Flavia Tibaldi diventa avvocato a soli 23 anni. Lavora a Parigi come legale negli arbitrati internazionali nello studio Lette et Associés. In seguito, torna a Milano nello studio legale di famiglia. Dal...

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