Inizialmente nel mondo di Wall Street e della Silicon Valley si pensava che si trattasse dell’ennesima trovata di Elon Musk per attirare l’attenzione.
E invece il 25 aprile scorso, l’uomo più ricco del mondo, ha ottenuto una sorprendente vittoria. Ha ottenuto l’approvazione da parte del consiglio di amministrazione all’offerta pubblica di acquisto del 100% della società per circa 44 miliardi di dollari. Un prezzo superiore del 38% rispetto al valore delle azioni in borsa. L’acquisto è stato garantito da Elon Musk con un assegno personale di 21 miliardi di dollari, mentre gli ulteriori 13 milardi di dollari sono stati finanziati da 7 banche, avendo ottenuto in garanzia azioni Tesla di proprietà di Elon Musk.
Ma il mercato si chiede che cosa ne farà
Insomma una scommessa da 44 miliardi di dollari. Una domanda sorge spontanea, perché Elon Musk ha comprato Twitter e soprattutto cosa intende farne ?
Non sembra che lo possa aver fatto per ragioni finanziarie. La società 8 volte su 10 negli ultimi anni non ha realizzato utili. Nel 2021 ha perso 493 milioni di dollari su un fatturato di 5,57 miliardi di dollari. Consegue gran parte dei suoi ricavi dalla raccolta pubblicitaria, settore che è in difficoltà e la quotazione delle azioni di Twitter è scesa del 50% rispetto ai valori massimi prima che Musk iniziasse ad investire.
Riuscirà a creare valore?
Secondo alcuni grandi investitori della Silicon Valley, Twitter non è un grande business, non cresce e non ha un valore in linea con il prezzo che Musk ha offerto. Ma i supporters di Musk evidenziano la sua abilità di sviluppare nuovi prodotti e di aumentare i ricavi delle società che guida. E alcuni degli attuali dirigenti di Twitter evidenziano proprio, come una delle cause dei risultati non positivi della società sia stata la mancanza di leadership del top management, che avrebbe avuto troppi dubbi su dove indirizzare l’attività.
Twitter è un social con una community di qualità
Per Musk al contrario i dubbi su dove indirizzare la aziende non esistono. Ma nonostante tutto le motivazioni puramente economiche non sembrano fornire una spiegazione convincente. Un ulteriore motivazione potrebbe essere quella di utilizzarlo come veicolo pubblicitario per le sue attività ed in particolare per Tesla, l’azienda produttrice di auto elettriche, ma anche questa appare debole. Twitter rappresenta un esempio unico di social network con oltre 200 milioni di persone, con una community molto specifica, in grado di contribuire in modo significativo a orientare le opinioni.
E questa sembra essere uno degli aspetti che più ha attratto Musk, che ha dichiarato: “L’acquisizione è avvenuta per proteggere la libertà di stampa. Con la strisciante censura che è in atto nei principali social, il futuro della civiltà dipende da come agiamo oggi.” Ma come può una persona con ingenti interessi economici in tutto il mondo, garantire la libertà di opinione su un social come Twitter?
Si pensi ad esempio alla Cina, paese molto importante per Tesla (società che produce auto elettriche che ha come azionista di riferimento Musk), cosa succederà se su Twitter verranno espresse critiche ai leader politici cinesi? Quale potrebbe essere la loro reazione e le conseguenze per le attività di Tesla in Cina? Anche gli enti regolatori europei sono in fibrillazione. Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ha già avviato un indagine volta a verificare se dopo l’acquisizione di Musk, Twitter rispetterà ancora le normative EU, in caso contrario sarà vietato in Europa. Sarà interessante seguire l’evoluzione della vicenda ma soprattutto le prossime mosse di Elon Musk.
Giovanni Maria Paviera