Il 17 febbraio di ogni anno si celebra a Roma, in Campo de’ Fiori, la tragica fine di Giordano Bruno, bruciato vivo sul rogo, in quella piazza nel 1600.

Il Tribunale della Santissima Inquisizione Romana, presieduto dal Papa Clemente VIII in persona l’aveva condannato al rogo perché “eretico, impenitente, pertinace”. Anche i suoi scritti, posti all’indice dei libri proibiti, venivano dati alle fiamme sulla scalinata della Basilica di San Pietro.

Una giovane autrice e decine di libri

Ora arriva un romanzo storico della trentaduenne Kiran Millwood Hargrave con decine di libri nella sua giovane carriera.  La sua ultima fatica si intotola VARDØ Dopo la tempesta (Neri Pozza Ed.). E’ basato sulla storia vera di una caccia alle streghe negli anni immediatamente successivi al 1600 che dimostra come le atrocità commesse in nome della religione non avessero confini.

Tra superstizioni e invidie

E’ un romanzo avvincente, crudo (ma con un finale felice) che ben descrive la vita e soprattutto la superstizione di chi abitava in quelle terre isolate. Trae  ispirazione dai processi che si celebrarono nei confronti di alcune donne – accusate di essere streghe a Vardø, nell’estremo nord della Norvegia dell’epoca, al confine con la Lapponia.

Una storia di vero oscurantismo

Quando il gelido mare di Barents, a seguito di una tempesta, inghiotte tutti gli uomini del villaggio che erano usciti a pesca, alle donne rimaste non restò che, per necessità, svolgere quelle attività che sino ad allora avevano svolto esclusivamente gli uomini. In particolare uscire con le barche per la pesca, tagliare la legna, coltivare i pochi campi possibili, conciare le pelli; indossando addirittura i calzoni per non sporcarsi!

Caccia alle streghe tradite da altre donne

La loro attività e la loro indipendenza non poteva non scontrarsi con la religione dominante che vedeva in ciò unicamente il Maligno. Scattò quindi la repressione, con la sgradevole viltà di alcune donne che, per ingraziarsi il Pastore locale o per paura o per entrambe le ragioni, giurarono che le sospettate praticavano la stregoneria. E inoltre erano addirittura responsabili della tempesta che aveva ucciso tutti gli uomini del villaggio.

Leggi speciali per ordine del Re

Così con la solita alleanza tra il potere temporale e la Chiesa si ottenne il risultato di scatenare un periodo di terrore e di morte. All’epoca su Danimarca e  Norvegia regnava il Re Cristiano IV, luterano integralista che nel 1618 introdusse una legge speciale sulla stregoneria. “Per ordine del Re se uno stregone, o un fedele, pur disponendo del sacrificio di Dio, della sua Santa Parola e Cristianità ciò nondimeno si dedica al diavolo, allora verrà gettato nelle fiamme e ridotto in cenere”.

In pochi anni si celebrarono ben 52 processi per stregoneria con la morte al rogo di 91 persone, di cui 14 uomini e 77 donne. Il quotidiano inglese “Guardian” ha commentato: “Un formidabile romanzo storico… che ci mostra la paura patriarcale nei confronti della forza e della ragione delle donne”.

Alessandro Re

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