Che dei parlamentari, o presidenti, assessori e consiglieri regionali abbiano chiesto il bonus Covid di 600 euro per le partite Iva, pur godendo di ricche indennità, è certamente odioso. Tuttavia, c’è un’altra questione rilevante, a mio avviso, che si tende generalmente ad eludere.

Se nel comportamento di questi rappresentanti istituzionali non c’è alcun reato e alcuna frode, a che titolo la Direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps ha fatto una ricerca su persone che ricoprono incarichi istituzionali e hanno chiesto il bonus di 600 euro, incrociandone i dati sensibili? E una volta assodato che non avevano fatto nulla di illecito, con che diritto si è fatta filtrare all’esterno questa non-notizia? E che senso ha, se non quello di voler sollevare un’ondata di indignazione contro la politica in generale, mettere in un unico calderone parlamentari ed esponenti regionali, con migliaia di sindaci e consiglieri comunali le cui indennità e gettoni di presenza, tolti i grandi comuni, sono tutt’altro che faraonici e che quindi continuano a svolgere necessariamente anche il proprio lavoro?

Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico è stato scelto dai 5Stelle, che hanno come programma a lungo termine il superamento della democrazia rappresentativa. Ed è stato proprio Tridico ad istituire la Direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps. Però, non è accettabile che si usi l’Inps come strumento di lotta politica, facendo indagini sui rappresentanti istituzionali e gettando fango indiscriminatamente su di essi, senza che nei confronti di nessuno di loro sia stata rilevata alcuna irregolarità.

Se non sarà Tridico a disporre un’indagine interna all’Inps su questa vicenda, sarebbe bene che fosse un’indagine parlamentare a fare chiarezza. Perché fino a che non si realizzerà il sogno di Casaleggio e di Grillo di spazzare via la democrazia parlamentare, l’Italia rimane uno Stato di diritto e non uno Stato etico fondato sul fango e sulla gogna.

Beniamino Bonardi

Nella foto, Pasquale Tridico (Roberto Cano/Shutterstock)

Beniamino Bonardi

Il direttore responsabile de L'Incontro

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