Se il Ministro Raffaele Fitto, come sembra, dovesse diventare Commissario europeo nelle prossime ore, potrebbe iniziare il suo nuovo mandato con un successo… non banale. Potrebbe infatti portare a casa la soluzione finale sullo scottante e annoso tema delle concessioni dei balneari che ha coinvolto, senza successo, gli ultimi governi italiani dal 2005 in avanti.

Forse la montagna partorirà un topolino però è indubbio che la faticosa trattativa condotta tra Bruxelles, Roma e le lobby parlamentari delle associazioni di categoria dei balneari ha probabilmente raggiunto l’ultimo miglio del suo percorso: il governo italiano spera ancora di portare a casa una proroga per le concessioni in atto ma Bruxelles, sul punto, è per ora irremovibile.

Dei segnali positivi arrivano però da fonti autorevoli: sul portale Mondo Balneare è comparsa proprio in queste ore una prima bozza di un testo di riforma che potrebbe includere tutte le pattuizioni già raggiunte o comunque da definirsi a breve, per girare finalmente pagina e dar vita ad una nuova disciplina di tutto il settore.

Dopo lo sciopero del 9 agosto scorso, il Governo ha finalmente posto tra le priorità… per la verità innumerevoli della sua agenda politica per la ripresa dopo la pausa estiva, il tema dei balneari e delle concessioni sia scadute sia in scadenza. Il testo prevede ancora una ipotesi di proroga fino al 2029, in certi casi (… ecco il topolino dopo anni di confronti anche molto duri tra Bruxelles e Roma) che però i responsabili dell’Unione Europea per ora rigettano completamente. Vediamo, in base alla bozza circolata ieri sera, i punti principali del testo normativo che, in ogni caso, conferma che il dialogo è ancora aperto e che quindi appare sempre più remota una rottura della negoziazione.

1.Il primo articolo del Ddl stabilisce che: “La risorsa naturale è da considerarsi scarsa quando l’area disponibile è pari o inferiore al 49% a livello nazionale o al 39% a livello regionale”. 

2.Il testo prevede l’adozione di un “Piano nazionale 2024-2029” che punti a recepire la mappatura delle coste italiane e a “delineare le modalità di investimento per la riqualificazione delle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali”.

3.Importante la regolamentazione delle concessioni scadute. Il Governo, in questa bozza, prova ancora a sostenere la possibilità di una proroga delle scadenze da uno a cinque anni in base alla percentuale regionale di occupazione delle coste. In concreto, si prorogherebbero le concessioni al 31 dicembre 2025 per gli stabilimenti situazioni nelle regioni con una quota di spiaggia libera inferiore al 25%; al 31 dicembre 2027 per le regioni con una percentuale di spiagge libere compresa tra il 25% e il 49%.

Oltre il 49%, le concessioni sarebbero prorogate al 31 dicembre 2029. Come i lettori di questa testata sanno, il Governo Draghi, con la Legge 118/2022, prorogò senza possibilità di rinnovi (!!!) tutte le concessioni al 31.12.2023, disciplinando la decadenza di tutti i titoli concessori in atto.

Dunque, il Governo Meloni vorrebbe superare questo vincolo della norma Draghi immaginando ancora una chance di proroga per i titolari di una concessione.

4.La bozza prevede poi che le regioni italiane avranno tempo fino al 2029 per assegnare una quota non inferiore al 15% della risorsa regionale di coste libere dove non insistono attività balneari turistico-ricettive.

5.L’ipotesi governativa prevede che una volta scaduta la concessione lo stabilimento diventi oggetto di una gara pubblica gestita dal Comune dove ha sede l’area demaniale marittima.

6.Il bando dovrà essere pubblicato per 30 giorni e dovrà includere una serie di aspetti come la finalità della concessione, le caratteristiche morfologiche dell’area, l’eventuale presenza di opere di difficile rimozione e, infine, un piano economico-finanziario sugli investimenti.

7.Un passaggio fondamentale per i titolari delle attuali concessioni riguarda i requisiti richiesti per partecipare alle nuove gare. Il Comune dovrà tener conto dell’esperienza tecnica e professionale del soggetto che nei cinque anni precedenti abbia utilizzato una concessione avente un oggetto analogo a quella del bando. Ulteriori requisiti rilevanti ai fini del punteggio della gara, saranno l’assunzione di personale under 36 nonché l’offerta di servizi integrati che valorizzino le peculiarità enogastronomiche, culturali e folkloristiche della zona. Un particolare punteggio sarà dato alle offerte che prevedono soluzioni ottimali per l’accessibilità all’area demaniale delle persone con disabilità.

8.La bozza esclude la definizione di un numero massimo di concessioni in capo ad un solo soggetto. Sarà il Comune a decidere discrezionalmente tale aspetto e secondo le associazioni di categoria questo aspetto evidenzia il grande rischio di concentrazioni di concessioni in capo a un solo soggetto.

9.Ultimo aspetto la durata: si ipotizza una durata non inferiore ai cinque anni e non superiore ai venti.

10.Capitolo a parte merita il tema degli indennizzi, molto caldo per tutti gli operatori del settore. In caso di subentro, al concessionario uscente, verrebbe riconosciuto un risarcimento a carico del nuovo titolare basato sul valore aziendale dell’attività. Tale indennizzo terrà conto di una serie di parametri: dal reddito prodotto, agli investimenti pianificati anche a seguito di calamità naturali. Sarà determinante la certificazione di un esperto del settore per la quantificazione di tale indennizzo.

Questo è dunque il testo apparso sul portale del sito Mondo Balneare. In queste ore, mentre scriviamo, si stanno definendo gli ultimi punti sia all’interno della coalizione della maggioranza del Governo italiano, sia con le controparti di Bruxelles dove il dossier deve essere chiuso entro fine settembre per evitare il completamento dell’istruttoria per infrazione a carico del nostro Paese. Stiamo a vedere come Fitto vorrà iniziare il suo nuovo “mestiere”.

Riccardo Rossotto

Riccardo Rossotto

"Per chi non mi conoscesse, sono un "animale italiano", avvocato, ex giornalista, appassionato di storia e soprattutto curioso del mondo". Riccardo Rossotto è il presidente dell'Editrice L'Incontro srl

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