“Advantage Hornibrook
Toc toc toc
Deuce ( parità)”
Il tintinnio delle porcellane si mescolava ai colpi delle racchette.
Porcellane bianche dal suono chiarissimo e palline bianche dal suono sordo.
“toc toc toc”
Tra uno smash e un tea, un serve & volley e un “serve the tea”, tra un colpo liftato e un earl grey, i pomeriggi scivolavano leggeri, profumati di limoni.
“Toc toc toc
fifteen love ( 15 pari)”
L’ Hotel Windsor a Bordighera ( non un nome qualunque per un hôtel ) era il luogo ideale per parlare di racchette da tennis, anzi della racchetta da tennis, assaggiando gli scones with cream e sorseggiando un black tea.
Così il capitano Murray, tra un sorso e l’altro, chiese ufficialmente ai gentleman Nada e Billour, proprietari della ebanisteria lì accanto, di costruire loro le racchette, così avrebbe evitato di importarle dalla madre patria.
Capitani e maggiori, reverendi e nobildonne, industriali e nobili, scrittori e pittrici di passaggio: questo era il parterre, da ottobre ad aprile, sui campi del Lawn Tennis Club.
Tra una tea cup e una Tennis Cup tra un loose tea( tea sciolto ), e un « the winner is… », il passo era breve.
Magliette e jumper scollati a V, gonnellini come quelli della “divina “ Lenglen e pantaloni lunghi, calzini bianchi ovunque.
“Toc toc toc toc”
Il lawn era verdissimo e tirato a liscio da far invidia al maggiore Wingfield, la magic box era lì accanto aperta, completamente vuota, gli alberi di agrumi carichi di frutti maturi e colorati, e sui tavolini la marmellata di arance dei « B’hera oranges » come segnato sui vasetti di vetro, andava a ruba tanto era buona.
“Toc toc toc”
Il bianco delle palline Dunlop, il bianco delle tenute, il vociare sommesso, i risolini, la luce che morbidamente avvolgeva i campi verdi e i giardini lussureggianti.
“Toc toc toc
silenzio
palla in rete”
Un perimetro di pochi metri tra l’Hotel Windsor, il Lawn Tennis Club, la Chiesa anglicana, la tea room e la prospiciente “Nada & Billour”, tutto un enclave anglo-anglicano con rarissimi italiani.
“Toc toc toc
Match point Hornibrook”
Questa la colonna sonora, le immagini e le atmosfere di quando nasce la prima racchetta da tennis d’Italia.
L’abbiamo intervistata.
1-Ci dica di lei, la sua carta d’identità: nome, luogo e data di nascita, segni particolari…
Mi chiamo SIRT, acronimo di Società Italiana Racchette Tennis. La Sirt nasce come Nada & Billour nel 1901, falegnameria e fabbrica di mobili ed arredamenti a Bordighera. Il marchio Sirt verrà utilizzato sulle racchette qualche anno più tardi. In sostanza Nada & Billour fiutarono il business delle racchette e cominciarono a produrle per gli Inglesi. All’inizio e fino alla fine degli anni 30 era una Falegnameria di alto livello che serviva le dimore e gli Hotel dei numerosi e ricchi stranieri presenti a Bordighera. Per esempio gli infissi della villa della Regina Margherita sono stati fatti dalla Sirt, come parte degli arredi dell’hotel Angst.
2-Come si fa una racchetta a inizio 900? I suoi segreti oggi può raccontarceli … segreti industriali?
Quando nasce la Sirt, nel 1901, il tennis moderno esiste già da più di 25 anni e frequentando i Britannici a Bordighera i due proprietari ( Carlo Nada ed Enrico Billour) oltre a giocarlo, fra i pochissimi Italiani ammessi all’esclusivo Bordighera Lawn Tennis Club ( più vecchio club italiano fondato nel 1878), cominciano a farsi conoscere anche come realizzatori di racchette.
Queste all’ inizio del secolo scorso erano realizzate in legno massello. Sarà proprio la Sirt, poco dopo, a produrne di stratificate, probabilmente per prima. Una vera rivoluzione tecnologica per l’epoca. La fabbrica bordigotta era stata incaricata di produrre eliche per aerei, costruibili in legno solo tramite stratificazione. Quindi da qui, il travaso tecnologico nel settore delle racchette.
3- Aneddoti sui campi di Bordighera ? Ospiti o tennisti importanti che vuole ricordare ? che ha frequentato …
Bordighera ed il suo Tennis Club annovera fra i soci e frequentatori personaggi sportivi e non di prima grandezza. Per esempio la Queen mother, il cui nonno Conte di Strathmore era il presidente del Club. Re Gustav di Svezia, la nostra Regina Margherita che veniva a vedere le nipoti giocare. Poi campioni come Suzanne Lenglen, Bill Tilden, Rene’ Lacoste, tutti i campioni Italiani da De Morpurgo a Sinner. Con la Sirt o con i marchi per i quali produceva( Maxima, Dunlop, Slazenger, Murray ecc ) hanno giocato davvero quasi tutti i campioni del passato. Panatta e Barazzutti, Nastase… per citarne solo alcuni.
Recentemente a Bordighera oltre a Sinner, Seppi, Bolelli, Bautista, Raducano, Dimitrov, Sharapova, sono passati moltissimi altri giocatori e giocatrici di primissimo piano. Questo è dovuto grazie all‘ accademia Piatti, da qualche anno con sede stabile a Bordighera in un loro centro esclusivo, ma con allenamenti frequenti anche nel vecchio club.
4-C’è qualche curiosità nella sua storia che vuole rievocare?
La venuta a Bordighera della Divina… Suzanne Lenglen viene a Bordighera nel 1913 rappresentando il Club di Nizza in un incontro a squadre. Non ha ancora 14 anni. Si presenta all’incontro e la segretaria del Club pensa che sia la madre che l’accompagnava a dover giocare. Sprezzante indica gli spogliatoi e di andare sull’ultimo campo. Quello meno visibile al pubblico, dando per scontato la vittoria della giocatrice inglese avversaria.
Ritiene, la segretaria, che il match non sia interessante per il pubblico. Troppa la differenza tra l’inglese, giocatrice affermata, e la francesina, giovane, inesperta e sconosciuta… Effettivamente il match non sarà un granché… La nostra Suzanne liquida velocemente l’avversaria umiliandola… Vincerà tutti i match. Due anni dopo sarà campionessa del mondo. Perderà nella sua lunga carriera solo 7 volte.
5- Racchetta come strumento di gioco sia maschile sia femminile, c’erano differenze di genere ?
Le racchette sono state sempre più leggere ed elastiche per le donne. A livello professionistico oggi non ci giurerei, soprattutto per quanto riguarda l’elasticità. Alcune picchiano più forte dei colleghi maschi.
6- La magic box del maggiore inglese, tutto inizio’ da quello? Ci racconti come ando’, il ruolo degli inglesi nel vostro sviluppo …
Fu fondamentale che i Britannici abbiano introdotto questo sport a Bordighera e abbiano creato il club. Giocavano già prima della Magic Box. Ma è l’aspetto sociale che ha portato sicuramente lavoro e sviluppo nella nostra città. Il club portava personaggi importanti. Era un crocevia utile non solo per il gioco in se’, ma un luogo dove incontrarsi anche per affari.
7- E dietro la curva ?
Con Sinner e tutti gli altri campioni che abbiamo, per almeno 10 anni il Tennis rimarrà uno sport di vertice e questo aiuterà la parte commerciale legata a questo sport. Dalla produzione di attrezzi, abbigliamento ed accessori, alle iscrizioni ai Club e alle relative scuole tennis.
Ps. Grazie per le risposte ad Antonello Randone, oggi proprietario del marchio Sirt insieme al fratello Franco