Neanche il Covid-19 ferma l’energia di Papa Francesco.
Riesce a bloccare le sue idee visionarie, i suoi progetti mirati ad un mondo migliore.
Per alcuni di noi, il Papa è l’unico vero leader mondiale a dare la fiducia e la speranza di vedere lontano e di condurre “non solo il suo gregge” al sicuro.
L’unico, insomma, a fare politica, quella bella e alta, di cui non possiamo fare a meno.
Per altri, invece, è un velleitario che rompe gli schemi, strappa, cambia i paradigmi consolidati di una chiesa ultra secolare, facendo un sacco di danni.
Non voglio entrare nel merito di questo confronto di opinioni, anche se qualche idea a favore di Bergoglio e a sfavore della Curia romana, ce l’avrei.
Mi interessa invece confermarvi che il progetto di Papa Francesco di organizzare un Summit mondiale per l’analisi e gli approfondimenti dell’attuale modello capitalistico che non funziona, va avanti e proprio questa settimana inizierà i lavori.
Oggi, giovedì 19 novembre si apre infatti ad Assisi e, via web naturalmente, parteciperanno a questa straordinaria iniziativa molti, autorevoli, economisti di tutto il mondo.
Il Forum era programmato per lo scorso mese di marzo ma fu rinviato a data da destinarsi.
Papa Francesco non si è arreso alla pandemia e ha voluto a tutti i costi riprogrammarlo a breve.
Gli inviti sono arrivati sul tavolo di oltre 2000 soggetti tra economisti, ricercatori, imprenditori sociali, attivisti.
Arriveranno da 120 Paesi.
Una sola la condizione posta dal Pontefice per partecipare all’incontro: una carta di identità che dimostri di avere meno di 35 anni.
Il malaugurato rinvio della scadenza originaria è stato utilizzato per approfondire e sviluppare ulteriormente i lavori dei 12 tavoli tematici, denominati non a caso i Villaggi.
Dal 2019, questi 12 Villaggi si occupano di 12 tematiche, considerate prioritarie: lavoro e cura; management e dono; finanza e umanità; agricoltura e giustizia; energia e povertà; profitto e vocazione; policies per la felicità; CO2 della disuguaglianza; business e pace; economia e donna; imprese in transizione; vita e stili di vita.
Tutto è partito dalla Enciclica Laudato Si con la quale il Papa ha voluto richiamare tutti gli esseri umani, fedeli e non, ad occuparsi del nostro futuro su questa terra.
E così è nato il progetto di convocare intorno ad un tavolo le generazioni che frequenteranno il nostro pianeta nei prossimi decenni, proprio quella Next Generation che ha dato il nome al Fondo di aiuti europei per arginare i danni causati dalla pandemia.
“E’ esplosa nel mondo – ha detto al Corriere della Sera il professore Luigi Bruni, economista e coordinatore scientifico del progetto – la coscienza dell’insostenibilità del capitalismo dal punto di vista ambientale. Il mercato funziona per i beni privati ma non per quelli pubblici: gestisce scarpe e computer, ma se deve occuparsi del buco nell’ozono o degli oceani non è adeguato. Quindi anche il mercato deve cambiare in ottica civile”.
Ma come?
Il tema della sostenibilità, non dovrebbe riguardare soltanto l’ambiente.
“Tante imprese sono diventate green in questi anni – ha precisato il prof. Bruni – ma non si occupano dei poveri, degli ultimi. E quindi serve anche in questo caso un approccio diverso perché il Papa ci ricorda che il grido della terra e il grido dei poveri sono lo stesso grido”.
La scelta di tenere questo Summit denominato “Economie di Francesco”, interamente dedicato ai destini del capitalismo, nella cittadina di Assisi, è evidente: la povertà è la cifra della vita di San Francesco e della cittadina dove ha vissuto gran parte della sua vita.
Proprio lì il Papa che ha scelto di portare il suo nome (per la prima volta nella storia della chiesa: anche questo particolare la dice lunga sul duro confronto in atto tra la visione della chiesa di Bergoglio e quella dei custodi delle tradizioni vaticane a Roma) ha voluto organizzare il Forum: “San Francesco – ci ha ricordato Bruni – ci porta diritti nella dimensione della povertà che non è assistenzialismo ma inclusione, e della spiritualità. Non è un’utopia: ce lo dimostrano le storie di tanti giovani segnate da una naturale armonia fra ciò che pensano e come vivono: sono attenti ad evitare gli sprechi, usano mezzi di trasporto non inquinanti, hanno ben chiaro il fatto che il modello capitalistico sta uccidendo oceani e foreste e scelgono di conseguenza”.
Il Summit “Economie di Francesco” sarà trasmesso in diretta streaming e avrà come ospiti anche dei premi Nobel.
Il Papa chiuderà i lavori domenica 21 novembre dando appuntamento a tutti al prossimo anno, sempre ad Assisi.
L’idea di Bergoglio è quella di dar vita ad un percorso analogo a quello di Davos: “La Davos dei poveri”…però!