Ha vinto 8 campionati mondiali costruttori e 6 campionati mondiali piloti di Formula 1: è Ingegnere, e il suo nome è Mazzola, Luigi Mazzola. È stato Responsabile Tecnico delle Attività Test della Ferrari, per intenderci di un pilota chiamato Schumacher. Oggi è commentatore in trasmissioni televisive, in giornali e riviste specializzate nel Motorsport. Questa è la trascrizione di una intervista in video call. Le risposte sono spontanee, non troppo ragionate e hanno l’immediatezza e la freschezza del dialogo. Accento modenese, anche se lui si sente romano , piacevole , sorridente, una umanità che buca lo schermo. Intervisti un ingegnere meccanico della Ferrari e ti trovi un coach , un filosofo pop: così va la vita. Ecco, entriamo in quel cancello di Maranello per dei brevi flash sui piloti e sui personaggi della F1 … Profili, pennellate psicologiche, ricordi pieni di affetto e stima. “People”, potremmo titolarlo così.

1 – Gianni Agnelli

Ho conosciuto Gianni Agnelli : molte volte veniva ai test senza dire niente a nessuno, si informava, guardava … lo charme e il suo modo di coinvolgere, di dare importanza alle persone che erano lì erano unici. E’ chiaro che aver fatto ingegneria a Torino mi ha aperto diverse strade. Il mondo Ferrari era gestito da personaggi Fiat quando sono entrato, c’era la connessione con il Centro Ricerche FIAT.

2 – Alain Prost

Personaggio straordinario. All’inizio sono un junior, ma un junior diviso dieci, e lui ha accettato di avere me come ingegnere di pista, che è l’elemento più importante, è la spalla sia tecnica sia per certi aspetti psicologica . Abituato a lavorare con Steve Nichols o John Barnard, personaggi di esperienza enorme e si presenta sto ragazzino …
io mi aspettavo di tutto, l’umiltà di quella persona il suo modo di fare è stato coinvolgente, non ha mai imposto niente, ha sempre chiesto cosa ne pensavo …

Mi ricordo la sera del primo giorno di test, con mia moglie al telefono fisso, che non c’erano i telefonini, parliamo del 1990, dico mi sembra una persona umile …
In realtà sapeva benissimo quale era il modo di comportarsi per farmi crescere.
Ci ho impiegato 4 mesi. Non tanto . Quando lui mi disse adesso puoi camminare con le tue gambe, hai fatto degli step incredibili . L’ho presa come una sfida, bene mi hai giudicato per 4 mesi, ti metto a posto io adesso e quindi è diventato un connubio straordinario. Ancora adesso ci sentiamo, ci scriviamo. Sono stati 2 anni straordinari, lo devo solo ringraziare perché mi ha insegnato cosa è una macchina di F1 . La vera scuola me l’ha fatta lui in tutti i suoi dettagli, e mi ha permesso a mia volta di insegnarlo ad altre persone. Alain per me è il numero 1.

3 – Ross Brown

Gran manager, sinceramente ha stravolto la Ferrari quando lui è entrato nel 96 e ha cambiato la mentalità, ha cambiato la nostra mentalità.
Una persona che ha una visione generale e l’ho sempre definito un coach di talento .
Era di talento: una persona che non è mai venuto da me a dirmi devi fare questo, ma sempre tu cosa faresti per raggiungere questo?
Lui attraverso il chiedere soluzioni dava motivazione alle persone .
Tu vali io ho bisogno di te e quindi tutto questo clima che si è creato con i suoi primi livelli era tale che questi spingevano dalla mattina alla sera con una forza incredibile.
Aveva una visione, non era un progettista, non era uno che poteva disegnare le macchine ed è stato insieme a Michael, tecnicamente parlando, la vera spinta dal non vincere nulla al vincere tutto.

4 – Michael Schumacher

Un grande pilota. Ma non solo di macchine anche di persone .
Grande utilizzatore di emozione malgrado sia tedesco: se uno pensa a Michael pensa a una persona severa, a un robot, in realtà utilizzava le emozioni in maniera straordinaria.
Era un personaggio che ha stravolto dando pragmaticita’, sistematicità, organizzazione e spinta e passione, anche lui ha concorso a cambiare la mentalità.
Già Alain me ne ha parlato nel 90 e poi me lo sono trovato lì quando nel 96 è arrivato. Abbiano stretto subito un rapporto molto forte, non facevo più i Gran Premi ma ho preso la squadra test. Lui voleva provare, lui non poteva mancare, lui voleva migliorare, lui voleva partecipare. La sfida che si era posto era di vincere in Ferrari: aveva una spinta straordinaria questo ragazzo, una forza anche a livello di capacità di guida.
Un personaggio chiave per la crescita e l’affermazione della Ferrari.

5 – Avvocato Montezemolo

Una gran passione. Io con lui avrò scommesso chissà quante volte, per fortuna le ho sempre vinte e lui mi faceva trovare il premio il giorno dopo.
Una persona non facile, molto più facile per i tecnici perché ha un rispetto molto elevato per i tecnici. Ho avuto un rapporto molto particolare con lui: nel 92 mi licenziai per andare in Sauber e lui ci rimase male anche perché aveva sentito parlare bene di me sia da Prost ma anche da Alesi. E poi è lui che mi ha chiamato quando ero in Sauber dopo il primo anno e ha voluto a tutti i costi che tornassi.
Vedevo la mattina il suo numero che mi chiamava e voleva sapere le cose, siccome ero a capo dei test della sperimentazione. Passione, determinazione, rigore, non era facile, un personaggio che colpiva, andava diretto. Anche nelle riunioni era abbastanza pesante ma poi con i tecnici era stimolante. Una situazione come quella di adesso in Ferrari non esiste, l’avrebbe stravolta, mai e poi mai si poteva accontentare di una situazione da mentalità non vincente. Montezemolo è un totale esempio di mentalità vincente

6 – Kimi Raikkonen

Gran talento. Dico sempre un gran talento non coltivato.
Questa sua difficoltà o “repressione alla comunicazione”… ma un gran rispetto verso le persone. Persona educata e rispettosa, piuttosto sta da parte, non ha mai parlato male di nessuno, avesse avuto un po’ più di voglia e meno timore di lasciarsi andare a parlare con le persone, insomma fosse stato un po’ più latino avrebbe potuto fare di più .
Un talento che è rimasto non “spolverato “ del tutto.

7 – Peter Sauber

Mi ha dato la possibilità di uscire e di crescere. Il primo è stato Prost e il secondo lui. Mi ha dato la possibilità di entrare in un team inesistente, loro facevano il Gruppo C, i prototipi, e ha fatto questo passo verso la F1. Così mi sono trovato un team vergine e penso di aver dato parecchio alla Sauber. In più mi ha dato la possibilità di conoscere la Svizzera tedesca in cui sono stato molto bene ed è stato il la per tornare in Svizzera, adesso abito in Svizzera. Un esperienza che mi ha fatto fare un salto. Un rischio: lascio Ferrari e vado verso una situazione che era zero, però il primo Gran Premio quando siamo stati davanti alla Ferrari è stata una soddisfazione immensa ed è stato li che Montezemolo mi ha chiamato. “Ma come è possibile che una macchina nera stia davanti a una Ferrari? Lei deve tornare in Ferrari!” Così dal 94 al 2009 sono stato in Ferrari: una bellissima storia

Eraldo Mussa

eralmussa@gmail.com

L’ing Luigi Mazzola è dal 2009 un Executive Coach, che traduce l’esperienza della Formula 1 in insegnamenti per le aziende, con l’obiettivo di far crescere le aziende stesse e i team di lavoro, focalizzandosi sulla leadership. https://www.luigimazzola.com/

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