Al Cinema Ambrosio di Torino il 14 giugno alle 20 ci sarà l’anteprima di Le mani in pasta. E poi resterà in programmazione fino al 18.
Ci voleva Marino Bronzino per amalgamare una storia così. Una storia che riunisce tante storie di lavoro e di passione. Le mani in pasta è l’ultima opera del regista che conosciamo (tra i tanti suoi film) per Avvocato!, Compro oro, Portami su quello che canta – Storia di un libro guerriero e anche per aver realizzato il video lancio de L’Incontro per il passaggio di testimone da Bruno Segre al nuovo corso della testata.
Ecco ora il gotha della vinificazione (Famiglia Ceretto); la pescheria storica di Porta Palazzo (Beppe Gallina); il “Comandante” della catena di negozi per alimentari di qualità (Oscar Farinetti); il creatore della pizza gastronomica (Massimiliano Prete); lo chef stellato in Alba (Enrico Crippa). E per chiudere in bellezza Martino Patti, raffinato intellettuale, storico e ricercatore che, “nel mezzo del cammin” di sua vita, si è votato alle capre camosciate sulle colline di Torino.
E ci voleva Anton Aaron Biondo a tenere il filo conduttore, guidarci con la sua storia tra le altre biografie: giovane in maturazione, crescita, evoluzione, con voglia e bisogno di cambiare. Cambiare tanto. Cambiare in profondità.
Mamma filippina e papà siciliano nel cuore del Piemonte e il Piemonte nel cuore. Un mondo senza confini, una vita senza steccati. Come il lavoro. Il lavoro che ci traghetta dall’io al tu al noi.
Il lavoro che è vita.
Il lavoro che è dignità.
Il lavoro che è passione.
Il lavoro che è anche poesia.
Claudio Zucchellini