Giorgio Nannini, nato a Milano nel 1954, è un medico e odontoiatra che ha dedicato la sua carriera alla promozione della salute e del benessere. Laureatosi con lode in Medicina e Chirurgia nel 1979, si è successivamente specializzato in Ortopedia e Traumatologia, per poi focalizzarsi esclusivamente sull’Odontoiatria. La sua passione per l’arte e la scienza lo ha portato a esplorare il legame tra la salute orale e la longevità, culminando nella pubblicazione del libro “Longevità e sorriso – Come vivere a lungo sani e felici“, edito da Mind Edizioni.
Attraverso un approccio olistico, Nannini integra prevenzione, scienza e creatività, offrendo soluzioni personalizzate ai suoi pazienti per migliorare la qualità della vita. La sua dedizione alla professione e l’impegno nella divulgazione scientifica lo rendono una figura di spicco nel panorama medico italiano.
Dottore lei nel suo libro intreccia il sorriso, simbolo di benessere e relazioni sociali, con la longevità. Come è arrivato a collegarli?
Sin dagli inizi della mia carriera ho percepito quanto il sorriso fosse fondamentale non solo per la salute fisica, ma anche per quella emotiva e sociale. Un sorriso sano trasmette sicurezza, migliora le relazioni e favorisce una vita più soddisfacente.
Nel mio libro ho voluto dimostrare come la salute dentale sia una parte integrante della longevità: la scoperta dell’epigenoma, che ha rivoluzionato il concetto di DNA immutabile, ci ha dimostrato che i nostri geni possono essere influenzati dallo stile di vita. Questo vale per tutto il corpo ma in particolare per la bocca, un’area spesso trascurata ma cruciale per il benessere. Collegare la salute dentale alla longevità mi è sembrato naturale perché il sorriso è il nostro biglietto da visita.
Lei sottolinea l’importanza della prevenzione come pilastro della salute. Quali sono gli errori più comuni nella cura della salute dentale?
Uno degli errori più diffusi è pensare alla cura dentale solo come una reazione ai problemi. Troppo spesso i pazienti si rivolgono al dentista solo quando avvertono dolore, trascurando completamente l’aspetto preventivo. La prevenzione, invece, è la vera chiave per una longevità dentale e generale. Andare regolarmente dal dentista, mantenere una corretta igiene orale e utilizzare strumenti adeguati sono passi fondamentali per evitare problemi maggiori.
Inoltre, voglio sottolineare quanto sia importante educare i pazienti alla consapevolezza: la salute dentale non riguarda solo la bocca ma ha un impatto su tutto l’organismo. Ad esempio, molte patologie sistemiche, come le malattie cardiovascolari, possono essere influenzate da infezioni o infiammazioni nella cavità orale. Ecco perché considero la prevenzione un investimento per una vita più lunga e sana.
Nel corso della sua carriera ha mai assistito a casi in cui il miglioramento della salute dentale ha avuto un impatto significativo sulla vita personale o professionale del paziente?
Assolutamente sì e sono esperienze che mi riempiono di orgoglio. Ricordo pazienti che dopo anni di trascuratezza hanno deciso di riprendere in mano la loro salute dentale. Uno dei casi più emblematici è quello di una persona che fumava da anni con tutte le conseguenze negative che questo comporta per le gengive e la struttura ossea.
Dopo una diagnosi seria ha smesso di fumare e si è sottoposto a un percorso di riabilitazione dentale. I risultati sono stati incredibili: non solo la sua bocca è guarita ma ha anche acquisito una nuova consapevolezza di sé e un rinnovato entusiasmo per la vita. Il sorriso che ha ritrovato non era solo estetico ma un simbolo della sua rinascita.
Nel suo libro parla di personalizzazione dei protocolli di longevità dentale. Quanto è importante adattare le strategie alle esigenze individuali?
La personalizzazione è alla base di tutto. Non esiste una soluzione valida per tutti, soprattutto quando parliamo di longevità dentale. Ogni paziente è unico, con necessità specifiche che dipendono da vari fattori: l’età, lo stato di salute generale, le abitudini quotidiane, ma anche la manualità nell’uso degli strumenti di igiene orale.
Per esempio, un paziente con impianti avrà esigenze diverse rispetto a chi non ne ha. Anche la frequenza delle visite va adattata: c’è chi ha bisogno di controlli trimestrali e chi può permettersi intervalli più lunghi. Il mio obiettivo è sempre quello di creare un piano che sia pratico, efficace e sostenibile per ogni individuo. Solo così possiamo garantire risultati a lungo termine.
Lei si dedica con successo anche alla scrittura, alla pittura e al nuoto agonistico. In che modo queste passioni arricchiscono la sua attività di medico?
La creatività e la passione sono il motore della mia vita. Alternare la scrittura, la pittura e lo sport alla mia professione medica mi permette di mantenere un equilibrio e una freschezza mentale che si riflettono nel mio lavoro. Credo fermamente che coltivare interessi diversi sia fondamentale per il benessere psicologico e per la longevità stessa.
Queste attività mi aiutano a vedere le cose da prospettive diverse, stimolano la mia immaginazione e mi ricordano l’importanza di vivere ogni giorno con entusiasmo. Anche il nuoto agonistico, che pratico ancora oggi, è un modo per mantenermi in forma e dimostrare ai miei pazienti che la longevità è alla portata di tutti, a patto di metterci impegno e costanza.
Guardando al futuro, come immagina possa evolvere il concetto di longevità?
Sono convinto che la longevità sia destinata a diventare una delle principali frontiere della scienza medica. Grazie alle scoperte sull’epigenoma sappiamo che possiamo influenzare il nostro destino genetico con scelte consapevoli. Il futuro vedrà un’integrazione sempre maggiore tra medicina, tecnologia e prevenzione. Immagino un approccio olistico in cui la salute dentale sarà considerata un elemento essenziale del benessere complessivo.
La vera sfida sarà rendere queste innovazioni accessibili a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche o sociali. Solo così potremo garantire una longevità che sia non solo lunga, ma anche piena di vita e di sorrisi.
Martina De Tiberis