Come i lettori sanno e come dice il suo stesso titolo, la nostra testata si propone di essere un punto d’incontro tra opinioni differenti. Porte aperte a tutti gli interventi, nel rispetto delle normative vigenti, purché le tesi espresse siano argomentate e l’articolo non si trasformi in uno sfogo ideologico. E, naturalmente non ci siano offese e attacchi personali.
In sostanza, giocando sui versi di Dante dedicati a Catone l’Uticense, nel nostro giornale il lettore “Libertà va trovando”. Ne consegue che L’Incontro, all’interno della difesa dei diritti e della responsabilità sociale non ha una “linea politica” e tende a non schierarsi. Del resto, nella società complessa, dello stesso argomento spesso si possono scrivere tesi, antitesi e sintesi.
Prendiamo ad esempio (tema che ho più volte affrontato nei miei editoriali) la partecipazione delle atlete trans, o comunque dal sesso non definito, alle gare sportive femminili: se non sono accettate, subiscono una discriminazione, ma se vengono accettate impediscono alle donne di gareggiare ad armi pari, perché il loro lato “maschile” attribuisce un vantaggio spesso insormontabile in quasi tutte le discipline.
Attualmente troviamo nelle due sezioni principali del giornale (“In Primo Piano” e “In evidenza”) due articoli molto critici nei confronti di Elon Musk. Coerentemente con quanto ho scritto, anche se uno degli interventi è firmato dall’editore, questo non vuol dire che la linea dell’Incontro sia di ostilità verso “l’uomo più ricco del mondo”. Anzi, invitiamo chi coglie aspetti positivi sulla figura e il ruolo di Musk a dare il suo contributo, che pubblicheremo con piacere.
Personalmente come mia abitudine, non prendo posizioni personali, a maggior ragione vista la difficoltà nell’interpretare il personaggio. A proposito di libertà, devo però dire che X dopo l’acquisto da parte dell’imprenditore di origini sudafricane, sembra veramente adottare il free speech. Sull’ex Twitter non si è sottoposti all’odiosa e ottusa censura che caratterizza altri social.
Milo Goj
