Alquanto pericolosa si è dimostrata nel tempo la prestigiosa (e ambita) carica di Presidente degli Stati Uniti d’America. Ben quattro fra i 45 che lo divennero furono uccisi mentre erano in carica; uno scampò fortunosamente alla stessa sorte rimanendo peraltro ferito e sei risultarono illesi dopo l’attacco. Anche tre candidati a tale Presidenza andarono incontro a attentati uno, dei quali si rivelò mortale.

Fra i Presidenti che scamparono illesi, il primo Presidente U.S.A. che  divenne oggetto  di attentati fu Andrew JACKSON, 7° Presidente, che, il 30/1/1895, mentre partecipava a una celebrazione  funeraria nella rotonda del Campidoglio di Washington, venne preso di mira da un muratore, Richard Lawrence. L’attentatore disponeva di due pistole, ma entrambe si incepparono al momento del tiro e il Presidente non potè essere colpito. Lawrence fu catturato, processato e venne dichiarato pazzo (nel 1832 si era pubblicamente nominato “erede di re Riccardo III”) e rinchiuso in manicomio ove morì nel 1861. Al momento del suo arresto aveva dichiarato che il motivo del suo gesto era stata “la politica governativa che portava lui stesso e il Paese alla rovina”.

Secondo Presidente U.S.A. preso di mira fu Franklin Delano ROOSEVELT, appena eletto nel gennaio 1933, che, il 15 febbraio successivo, venne fatto segno di sei  colpi di pistola nel Bayfront Park di Miami ove  stava tenendo un discorso. Roosevelt non fu colpito ma lo furono sei persone fra le quali il Sindaco di Chicago Anton Cermak che gli era vicino e che fu l’unico a morire poco dopo. A sparare era stato un muratore italiano, Giuseppe Zangara che fu subito catturato.  Si dichiarò colpevole dell’accaduto in quanto era sua intenzione “ uccidere tutti i Re, i Presidenti e i capitalisti che affamavano i popoli”. Condannato a morte fu giustiziato  mediante  sedia elettrica nella  Florida State Prison di Raiford nel mese di marzo successivo.

Harry TRUMAN, 33° Presidente U.S.A. , fu il terzo Presidente scampato illeso ad un attentato mossogli  l’1 novembre 1950 a Washington , mentre si trovava nella sua residenza di Blair House, da due portoricani  fanatici nazionalisti, Griselio TorresolaOscar Collazo. Entrambi furono bloccati nel giardino della Blair House dalle guardie di sicurezza del Presidente prima che potessero  avvicinarsi alla casa. Esse uccisero il primo e catturarono il secondo. Processato e condannato all’ergastolo,  Collazo fu graziato dopo 29 anni di prigionia dal Presidente Jimmy Carter. Aveva ammesso di aver tentato l’uccisione di Truman per la sua politica contro il popolo portoricano.  Il Presidente Truman non fu coinvolto nella vicenda.

Quarto Presidente U.S.A. scampato illeso  ad attentati fu, nel 1975 e per ben due volte, il 38° Presidente , Gerald R. FORD. Il primo attentato avvenne il 5 settembre a Sacramento (California) nelle vicinanze del locale Campidoglio, ove Ford teneva un discorso, ad opera di una giovane di 27 anni, Lynette Fromme, discepola fanatica della “Famiglia” esoterica di Charles Manson.  A seguito dell’indottrinamento ricevuto dal  “Maestro” ,  nel settembre 1995  si recò a Sacramento per uccidere il Presidente Ford e, avvicinatolo a circa 1  metro,, gli puntò contro una pistola premendo il grilletto. Ma l’arma si inceppò e Ford fu salvo.  Subito arrestata,  la Fromme fu processata e condannata all’ergastolo a seguito della sua dichiarazione di aver voluto  soltanto  compiere “una azione dimostrativa” che le evitò la pena capitale.

Venne rilasciata  nell’agosto 2009 a 61 anni, dopo due tentativi di evasione falliti e riprese la sua attività nella “Famiglia”.  Il secondo attentato a Ford venne compiuto sempre da una donna, Sarah Jane Moore, a S.Francisco 17 giorni dopo l’attentato della Fromme. Nei pressi del S.Francis Hotel ove il Presidente alloggiava, la Moore  lo attese e gli puntò contro una pistola. Anche quest’arma fece cilecca e un suo secondo tentativo venne bloccato da un poliziotto. Il Presidente fu nuovamente salvo. Sarah Jane fu arrestata, processata e condannata all’ergastolo , dopo che aveva dichiarato di aver messo in atto il suo  gesto allo scopo di “scatenare  una rivoluzione per portare un cambiamento negli U.S.A.”. Venne rilasciata dopo 32 anni nel dicembre 2007.

Anche il 42° Presidente U.S.A. Bill CLINTON scampò illeso nel 1994 a due attentati portati entrambi contro la sua residenza ufficiale alla Casa Bianca di Washington. Il primo avvenne nella notte del l’ 11  settembre ad opera di un autista di 38 anni, Frank Corder, che, per mania di protagonismo, aveva rubato un aereo CESSNA 150 nell’aereoporto di Churchville (Maryland) allo scopo di uccidere il Presidente schiantandosi contro la sua residenza. Giunto sul prato della Casa Bianca sbagliò manovra e precipitò al suolo morendo sul colpo.

Il secondo si verificò il 29 del mese successivo, messo in atto da un tappezziere, Francisco Duran che, per odio verso il Presidente, avvicinatosi alla Casa Bianca, sparò con un fucile semiautomatico SKS una raffica di 24 colpi contro un gruppo di persone che erano sul prato, pensando che  Clinton fosse tra di loro ( il Presidente in realtà era nel suo studio nell’edificio). Bloccato da tre persone,  Duran fu imprigionato, processato  e, riconosciuto infermo di mente per talune sue strampalate argomentazioni durante il processo, fu condannato a 40 anni di reclusione che sta tuttora scontando.

Sesto Presidente U.S.A. uscito illeso da un attentato fu il 43° , George W. BUSH jr., che, il 10 maggio 2005, a Tbilisi (capitale della Georgia) scampò  al lancio di una granata mentre presenziava a un comizio nella Piazza principale della città. Accanto a lui era il Presidente georgiano Mikaell Saakashvili con le rispettive consorti. La granata non esplose e tutti scamparono illesi. A lanciarla era stato un disoccupato di 22 anni, Vladimir Arutyunian che riuscì a fuggire dopo il lancio restando nascosto sino al 20  luglio, allorchè fu scoperto e catturato dalla polizia.  Confessò di aver voluto uccidere entrambi i Presidenti perché “ contrario alla politica filoamericana del Governo georgiano”. Venne condannato all’ergastolo, che sta tuttora scontando.

Il 40° Presidente U.S.A. Ronald REAGAN  fu l’unico Presidente rimasto ferito in un attentato. Era stato raggiunto da tre colpi di pistola su sei che gli aveva sparato contro  un giovane di 26 anni, John Hinchley jr., all’uscita dall’Hotel Hilton di Washington  ove aveva tenuto un discorso. Colpito al torace, Reagan riportò la frattura di una costola e la perforazione di un polmone. Prontamente soccorso fu trasportato al George Washington Hospital donde, guarito, uscì l’11 aprile senza gravi conseguenze. Nell’attentato riportarono ferite  due agenti di polizia e  l’addetto stampa della Casa Bianca James Brady che parimenti sopravvissero senza danni. Hinchley  venne arrestato, processato e rinchiuso in manicomio in quanto riconosciuto totalmente infermo di mente. Nel corso del processo aveva infatti dichiarato di aver sparato al Presidente per richiamare su di sè l’attenzione dell’attrice Jodie Foster di cui si era invaghito. Venne dimesso nel 2016 dopo 35 anni.

Dei Presidenti U.S.A. che morirono a seguito di attentati il primo fu il 16°, Abraham LINCOLN, che fu anche il primo Presidente a  essere ucciso nella storia  degli Stati Uniti. Il 14 aprile 1865, nel  Ford’s Theatre di Washington, mentre assisteva con la moglie a una commedia, venne colpito alla nuca  da una proiettile di pistola sparatogli da un attore, John Wilkes Booth, fervente  confederato. Subito dopo  lo sparo questi riuscì a fuggire e riparò nel paese di Bowling Green in Virginia. Quivi venne scoperto e ucci so dai poliziotti che gli davano la caccia  il 26 aprile. Il Presidente Lincoln era morto il 16 aprile a seguito delle ferite riportate senza aver ripreso conoscenza. Booth aveva  giustificato il suo gesto delittuoso a causa del sostegno che, con il “Proclama sulla emancipazione” Lincoln aveva dato agli schiavi.

Secondo Presidente U.S.A.  ucciso fu il 20°, James GARFIELD, che morì a seguito di ferite riportate nel corso di un attentato tesogli il 2 luglio 1881 nella stazione ferroviaria di Washington dall’avvocato Charles J.Guiteau che lo aveva ferito con due colpi di pistola all’addome e alla schiena. Queste ferite andarono incontro a infezione (anche  per la mancata estrazione del proiettile  conficcato nel suo ventre) e  lo portarono alla morte dopo due mesi, il 19 settembre. Charles Guiteau ,subito catturato, fu processato e condannato a morte per impiccagione e la sentenza venne eseguita  il 30 giugno 1882.  Aveva dichiarato al processo di aver compiuto il delitto in quanto il Presidente Garfield non gli aveva conferito l’incarico di Ambasciatore in Francia che gli aveva promesso a suo tempo.

William Mc KINLEY, 25° Presidente U.S.A., fu il terzo Presidente ucciso durante il suo secondo mandato il 6 settembre 1901, nell’Esposizione Panamericana a Buffalo New York. Nel corso di un suo comizio venne colpito con due proiettili sparatigli con una pistola da un anarchico disoccupato, Leon F. Czolgosz. Subito catturato, questi  venne processato e condannato a morte. Aveva riconosciuto  di aver commesso l’assassinio del Presidente in quanto egli era “ nemico della povera  gente”.  Venne giustiziato mediante sedia elettrica il 29 ottobre dello stesso anno. Il Presidente  Mc Kinley morì il 14 settembre successivo a seguito di infezione setticemica sopravvenuta alle  ferite riportate.

Notissimo è stato l’assassinio del 35° Presidente U.S.A. John Fitzgerald KENNEDY ultimo Presidente ad esser stato ucciso a seguito di un attentato.  Morì il 22 novembre 1963 a seguito di un attacco subito a Dallas (Texas) mentre si trovava su un auto scoperta con il Governatore dello Stato John Connally e le rispettive mogli. Fu colpito alla schiena e alla testa da colpi sparati dal rivoluzionario filocastrista Lee Harvey Oswald dal sesto piano del Texas School Book Depository con un fucile Carcano. Kennedy morì 30 minuti dopo  il suo ricovero al Parkland Memorial Hospital di Dallas ove era stato immediatamente trasportato. Individuato e arrestato, Oswald venne ucciso il 24 novembre dall’imprenditore Jack Ruby, colpito da due  colpi di pistola sparatigli a bruciapelo  da quest’ultimo nei sotterranei del Quartier generale della Polizia di Dallas ove era detenuto. Ruby dichiarò di  aver commesso l’assassinio di Oswald per “vendicare il Presidente Kennedy” (ma in realtà pare facesse parte di una oscura congiura).

Possiamo ricordare , nella presente rievocazione, anche coloro che furono vittime di attentati quando erano Candidati alla Presidenza U.S.A. e probabili Presidenti. Robert F. KENNEDY,  candidato alle elezioni presidenziali del 1968 e fratello del Presidente John ucciso nel 1963, venne a sua volta ucciso il 5 giugno 1968 con un colpo di pistola sparatogli a Los Angeles al termine di un discorso che aveva tenuto nell’ Hotel  Ambassador. Attentatore omicida era stato un estremista giordano palestinese, Sirhan Sirhan di 24 anni, che dichiarò di aver voluto uccidere  Robert Kennedy “per il suo appoggio a Israele nella guerra del 1967”. Condannato all’ergastolo nel 1969, fu scarcerato nel 2021 dopo 52 anni di  detenzione.

George C. WALLACE , Governatore dell’Alabama,  candidato alle elezioni presidenziali del 1976, venne ferito il 15 maggio 1972   durante una sua manifestazione elettorale nella campagna della Contea di Laurel (Maryland). Attentatore era stato un ventiduenne disoccupato, Arthur Bremer, che gli aveva esploso contro  quattro colpi di pistola di cui una colpì Wallace alla schiena e le altre ferirono  tre persone a lui vicine. Subito catturato, Bremer fu processato e, riconosciuto mitomane infermo di mente (nel 1972 aveva già preparato un attentato al Presidente Richard Nixon, non condotto a termine) in quanto dichiarò di “odiare tutti i potenti”, fu condannato a 63 anni di reclusione. Venne rilasciato nel novembre 2007 dopo 35 anni di carcere. Il Governatore Wallace rimase completamente paralizzato agli arti inferiori a seguito delle lesioni riportate nell’attentato e morì nel 1998.

A questi si può aggiungere Donald TRUMP, già Presidente U.S.A. 2017/2021 e nuovamente Candidato alle elezioni presidenziali di quest’anno, soggettato a un attentato il 13 luglio u.s., avvenuto nella  città di Meridiana Butler (Pennsylvania) mentre  stava tenendo un discorso nella locale Fiera agricola. A sparargli era stato un

giovane di 20 anni, Thomas Matthew Crooks, noto come squilibrato di mente nella sua comunità, che gli esplose contro otto colpi con un fucile  automatico AR 15.   Trump fu colpito solo all’orecchio destro mentre altre due persone a lui vicine furono ferite più seriamente e una mortalmente. Crooks venne subito individuato e ucciso dagli agenti del Secret  Service Team di scorta a Trump. Attualmente si è in attesa di conoscere l’esito delle indagini che il Federal Bureau of Investigation  (F.B.I.) sta conducendo sulle vere motivazioni che avrebbero spinto Crooks a compiere quel suo gesto delittuoso.

Gustavo Ottolenghi

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