Il grande consulente e stratega politico James Carville, artefice della vittoria di Bill Clinton su George H.W. Bush nel 1992, usò questa frase per guidare il messaggio della campagna presidenziale di quell’anno. In sostanza, voleva dire che l’elettorato vota di pancia e di tasca. La guerra del golfo non contava, la globalizzazione non contava, la caduta del muro di Berlino non contava. Tutti temi di contorno, di colore. Temi di discussione ai piani alti della stratificata società americana, di profondo interesse per professori universitari e scrittori di saggi che pochi leggono, ma di scarsa valenza per l’uomo della strada. Aveva ragione, e Clinton vinse alla grande.
A chi oggi mi chiede come è l’attuale clima politico, e come andrà alle presidenziali di novembre, l’attesa sfida tra un ex-presidente ora condannato per truffa, e l’attuale presidente, oggettivamente anziano e spesso percepito come non in possesso di tutte le sue facoltà cognitive, ricordo proprio questa frase. L’umore dell’America oggi non è dissimile da quello del 1992. Il Paese è impegnato sul fronte internazionale in molteplici modi. Il contenimento della Cina su Taiwan. Il sostegno all’Ucraina. Il difficile equilibrismo nei confronti del Medio Oriente. Ed infine, per non farci mancar nulla, anche il sostegno al commercio internazionale sulle rotte di Suez. Al contempo, l’economia “tira” ma non per tutti. Anzi, in realtà tira per coloro che mediamente stanno già bene.
Per gli altri, un po’ meno. L’inflazione continua anche se a ritmi più contenuti che negli ultimi due anni e, per le generazioni che l’inflazione non l’avevano mai conosciuta, quella è una notevole preoccupazione. Nel mentre, la crescita veloce delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, preoccupa coloro i cui posti di lavoro verrebbero intaccati, ridotti o eliminati. In una breve, recente chiacchierata a Washington con un amico consulente molto vicino agli ambienti repubblicani, abbiamo affrontato queste tematiche e discusso della possibile evoluzione elettorale. E abbiamo ricordato assieme la frase di James Carville. Alla fine, mi sono sentito dire che nel seggio, a novembre, per la stragrande maggioranza dei votanti, solo due cose conteranno: l’economia e l’aborto.
Se effettivamente così fosse, e se Trump riuscisse a superare, con la capacità di marketing che lo contraddistingue, l’onta della condanna, Biden può già preparare la valigia e pianificare la pensione. Il mid-west voterà repubblicano/protezionista sull’economia, ed il sud voterà repubblicano sull’aborto. Basta quello. E se così sarà, l’Europa dovrà pensare seriamente per la prima volta dal 1945 a cosa vuole fare da grande.
Antonio Valla