Nel giugno del 1948, pochi giorni dopo che David Ben Gurion aveva proclamato la nascita dello Stato di Israele (14 maggio), era iniziata la Prima guerra arabo israeliana (20/5/1948 – 20/7/1949). Ben Gurion, divenuto Primo Ministro del neonato Stato, emanò un provvedimento (“Torato Humanuto”) in base al quale 400 giovani “Haredi” venivano esentati dal prestare servizio nelle I.D.F. In quanto appartenenti al gruppo religioso ultraortodosso “Haredim”.
Servizio militare è obbligatorio per tutti cittadini, uomini e donne
Ricordiamo che, nello Stato di Israele, il servizio militare è obbligatorio per tutti cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Per i maschi la ferma dura 2 anni e 8 mesi e per le donne 2 anni. Dopo il congedo tutti sono soggetti al richiamo alle armi in caso di necessità. Ne sono esentati le donne incinte o con figli minori, gli arabi israeliani (cioè quelli restati in Israele dopo il 1948) e i giovani Haredi. Gli ebrei religiosi ultraortodossi sono quelli che seguono l’interpretazione più rigida e ultraconservatrice dell’ebraismo in tutte le occasioni della vita. Negano la discendenza patrilinea, non ammettono matrimoni con persone non ebree. Gli uomini si caratterizzano per lunghe barbe e per i “payot”, lunghi boccoli di capelli attorcigliati davanti alle orecchie.
Cappelli festivi di pelo rotondi…
Nell’abbigliamento gli uomini si distinguono perché indossano abiti neri, camicie bianche, pantaloni corti al ginocchio, calze lunghe nere per sposati e bianche per celibi, cappotti lunghi neri (“rekel”). Ma anche cappelli festivi di pelo rotondi (”shtreimel”), cinture in vita che “separano il cuore dalla mente” e scialli bianchi con striscie nere (“tallit”). Le donne portano ampie gonne lunghe sino a metà polpaccio, calze nere (bianche per le bambine sino a 12 anni), scarpe senza tacco, parrucche e scialli secondo quanto previsto dalle “Tznius”, regole di umiltà e modestia.
I giovani Haredi frequentano obbligatoriamente le “Yeshivot” (Scuole rabbiniche) nelle quali sono impegnati nello studio dei libri sacri dell’ebraismo (“Torah” e “Talmud”). Ma senza alcuna altra materia . In questo studio sono impegnati totalmente per cui sono esentati da qualsiasi altro lavoro o attività, compreso il servizio militare.
Abitano in Israele elettivamente a Gerusalemme
Gli Haredim abitano in Israele elettivamente a Gerusalemme nel quartiere di Mea Shearim e, all’estero, a New York nel quartiere di Brooklyn. Tra di loro parlano solo in “yiddish” (lingua madre degli ebrei) e non seguono le leggi dello Stato, ma solo i precetti della Torah. Non usano automobili, televisioni, internet e smartphone. Attualmente sono in Israele 1.300.000 e costiuiscono il 13,5 % della popolazione dello Stato.
La decisione del “Torato Humanuto” ha comportato, per lo Stato di Israele, una spesa non indifferente per il sostegno dei giovani Haredi. Nel 2022 tale spesa ammontava a 400 milioni di dollari all’anno, di cui 70 erano destinati alle Yeshivot e 130 agli studenti. Ciascuno di questi (circa 66.000 in quell’anno) ricevette 386 shekel (moneta israeliana) pari a 97 euro e 693 shekel, pari a 176 euro, al mese se padre di famiglia.
Una parte della popolazione israeliana li denunciava come “discriminanti”
Questi provvedimenti economici del Governo Ben Gurion erano stati criticati da una parte della popolazione israeliana che li denunciava come “discriminanti” a favore degli studenti Haredi. Già dalla fine degli anni Novanta era stato esperito un tentativo di portare al Parlamento nazionale una mozione tesa a cancellare quel privilegio concesso nel 1948, senza peraltro esito positivo. Altro analogo tentativo era stato respinto nel 2012 dalla Corte Suprema di Israele creando ulteriore malumore in gran parte (70%) della popolazione. E questo aumentò ancora in concomitanza con l’inizio del conflitto a Gaza dell’ottobre 2023, che richiedeva l’impiego del maggior numero possibile di militari al fronte.
Sospesi i finanziamenti statali alle Yeshivot
Questa necessità era stata espressa all’inizio del 2024 dal generale Benny Ganz, Ministro del Gabinetto di guerra israeliano e già Capo di Stato Maggiore dell’I.D.F.. Aveva dichiarato di “essere necessaria la partecipazione di tutti alle attività dell’Esercito”. Prospettando un intervento della Magistratura in merito alla situazione dei giovani studenti ultraortodossi. A seguito di tali richieste il 25 febbraio 2024 la Corte Suprema emanò un decreto con il quale, a far data dal 1 aprile, sarebbero stati sospesi i finanziamenti statali alle Yeshivot. I cui studenti non si fossero presentati ai Centri di reclutamento dell’Esercito.
Questa decisione si basava formalmente sul fatto che il Governo non poteva stabilire esenzioni dal servizio militare con un semplice provvedimento amministrativo quale era stato quello di Ben Gurion del 1948. Per renderle esecutive occorreva una legge dello Stato e il Governo era invitato a emanarla entro il 31 marzo pena la decadenza dell’esenzione agli studenti Haredi.
Grave danno per lo studi sulla Torah
Nelle remore i finanziamenti alle Yeshivot sarebero stati sospesi. La presa di posizione della Corte Suprema causò immediatamente un serio problema per Benjamin Nethanyau, capo del Governo di Israele. In proposito occorre ricordare che, dal 2022, tale Governo è formato da una coalizione di 62 Deputati che ha la maggioranza sui 120 che costituiscono la “Knesset”, Parlamento unicamerale di Israele. Questo è costituito da 12 Partiti, così composti. “Likud”, destra laica nazionalista, Presidente Benjamin Nethanyau, 32 deputati. “Shas” partito ultraortodosso sefardita,10 deputati. “Tkuma”, Partito sionista religioso , 7 deputati. “Yadaut Ha Torah”, Ebraismo unito nella Torah, ultraortodosso, 6 deputati. “Otzama Yendit”, estrema destra di Ben Gvir, 6 deputati, “Noam” estrema destra di Avi Maoz, 1 deputato che costituiscono il Governo.
Questo è appoggiato dall’esterno da quattro Partiti, “Yesh Atid” 24 deputati. “Unità nazionale di destra” 10 deputati. “ Israel Beiteinu”, 6 deputati ; “Partito laburista israeliano” 4 deputati. L’opposizione è rappresentata da due Partiti , “Ra’am” e “Hadash Ta’al” ciascuno con cinque deputati. Ytzak Gokdknopf , leader del Partito “Ebraismo unito nella Torah” dichiarò subito che la decisione della Corte Suprema sulla sospensione dei finanziamenti alle Yeshivot costituiva “grave danno per lo studi sulla Torah” e andava respinta dal Governo.
Agli ebrei Dio ha promesso un luogo che sarà loro destinato dal Messia
Nello stesso senso si espresse Aryeh Deri , Capo del Partito “ Shas” e già Ministro del quinto Governo Nethanyau , che definì la decisione della Corte Suprema “un maltrattamento nei confronti degli studiosi della Torah sui quali poggia il mondo”. Entrambi questi importanti uomini politici minacciarono l’uscita dei loro Partiti dal Governo qualora la richiesta della Corte Suprema non fosse stata respinta. A fianco di queste dichiarazioni si schierarono due movimenti popolari, il “Satmar” di J. Teitelbaum e il “Naturei Karta” entrambi sionisti.
Essi sostenevano addirittura che gli ebrei non dovevano far guerra agli arabi in quanto il territorio della Palestina non era stato assegnato loro da Dio. Agli ebrei Dio ha promesso un luogo che sarà loro destinato dal Messia, quando egli verrà sulla terra (sinora non ancora giunto secondo la Torah). Da parte sua il Procuratore Generale israeliano Gali Baharav Miara sollecitò, il 25 marzo, il Governo Nethanyau a ottemperare alle disposizioni della Corte Suprema.
Un momento estremamente grave per Israele
L’aderire a questa massiccia presa di posizione avrebbe portato alla caduta del Governo in un momento estremamente grave per Israele. I tempi per addivenire a un accordo tra Nethanyau e i due Partiti ultraortodossi erano alquanto stretti stante l’ultimatum della Corte Suprema (31 marzo). Il 28 marzo, con una lettera scritta di suo pugno, Nethanyau chiese alla Presidente della Corte Suprema una proroga della data per la formulazione e l’emanazione della legge richiesta. Nel frattempo 1200 giovani studenti Haredi si erano spontaneamente presentati ai Centri di reclutamento delle I.D.F. ed erano stati acquartierati in caserme particolari. In queste non esistevano reclute donne, ed essi non erano stati sottoposti a visite mediche da parte di dottoresse né a ordini impartiti da ufficiali di sesso femminile.
Blocco dei fondi destinati alle Yeshivot
La Presidente Hayut non rispose alla richiesta del Capo del Governo ma confermò il blocco dei fondi destinati alle Yeshivot. Il 30 marzo il Governo israeliano richiese ufficialmente la proroga, ma è tuttora in attesa di risposta dalla Corte Suprema. E’ possibile che quest’ultima, in considerazione del grave momento in cui si trova lo Stato (guerra in corso), conceda al Governo una ulteriore proroga al suo decreto del 25 febbraio.
Gustavo Ottolenghi