L’Avv. Bruno Segre, fondatore de L’Incontro, era una persona di carattere. Un carattere che sicuramente l’ha sostenuto nei momenti difficili dei suoi 105 anni di vita. Nella tavola periodica degli elementi 105 è il dubnio. L’elemento chimico che ha come simbolo Db e come numero atomico 105. È un elemento superpesante, che non ha al momento applicazioni pratiche e le sue proprietà sono poco conosciute. Non così per Bruno Segre.
Uomo di certezze e di battaglie, “non mi sono mai arreso”, uomo così lontano dal dubnio come pochi altri. Se Bobbio è stato il filosofo del dubbio, Segre lo è stato del dubnio. Così lontano dal dubnio amletico. Tra l’essere e il non essere, Bruno Segre ha sempre scelto l’essere. Ecco, senza dubnio alcuno, Segre non era Amleto e ci lascia un’eredità luminosa e chiara. Ci eravamo illusi che fosse un comune immortale. Invece abbiamo dovuto rassegnarci: è stato un non comune mortale. Ma ci ha sorpresi un’altra volta. Se n’è andato, lasciandoci con un palmo di naso. Improvvisamente. Come se avesse scelto persino il giorno del commiato: il 27 gennaio 2024. Il Giorno della Memoria.
Ce lo ricordiamo bene quel giorno dell’intervista che abbiamo realizzato con Marino Bronzino per rilanciare L’Incontro.
Riccardo Rossotto mi aveva coinvolto con altri amici per la costituzione della società che ha rilevato la Testata. L’abbiamo atteso nel suo Studio e lui è arrivato puntuale dopo aver fatto due piani di scale, senza fiatone. Andava verso i 101 anni… Quando ha visto lo schieramento di tecnici, microfoni, luci pronti per l’intervista, ha sorriso, ha alzato la mano sinistra e ha detto: “Augh!”, conquistandosi subito e inevitabilmente la grande simpatia di tutti, oltre allo stupore.
Quando l’abbiamo festeggiato per il suo centotreesimo compleanno al Polo del Novecento, è arrivato guidando la sua automobile. Ha tenuto banco tutto il pomeriggio con tutti gli ospiti, strabiliati, emozionati, commossi, divertiti. Come hanno ricordato alcuni suoi amici alla camera ardente, aveva immaginato il suo epitaffio: “qui giace un uomo vinto dalla morte che non si è mai arreso”. Se ne va un Grande Torinese. Un Uomo di azione, a dispetto della tavola periodica. Vogliamo un monumento!
Eraldo Mussa & Claudio Zucchellini