Giovedì 23 novembre 2023 un accordo fra i responsabili di HAMAS ( Harakat al- Muqawama al- Islamiyya” , Movimento islamico di spirito combattente) e il Governo di Israele aveva portato all’istaurarsi di una tregua tra le due forze contendenti nella guerra che era iniziata fra di loro il 7 ottobre dello stesso anno con l’attacco improvviso di Hamas a Israele a Rev’im nel sud dello Stato ebraico.

La tregua ebbe inizio dalle ore 07.00 del giorno successivo ed era previsto durare sino alle ore 07.00 del giorno 27 per la durata di 4 giorni. Nel coso di tale periodo, con l’intervento dell’Emiro del Qatar Tamin bin Hassad al Thani , la tregua venne prolungata di altri 2 giorni sino alle ore 07.00 di venerdì 30 novembre. Durante questo tempo venne sospesa ogni attività bellica fra i belligeranti e vennero scambiati ostaggi detenuti da entrambi e fu ripresa la fornitura di medicinali, generi alimentari e carburanti per la popolazione palestinese della Striscia di Gaza dall’Egitto attraverso il valico di Rafah. Formalmente che cosa prevede una tregua? Essa consiste nella sospensione delle ostilità fra due contendenti, per un periodo di tempo variabile concordato fra di loro, stabilito per poter soccorrere i feriti, seppellire i morti e iniziare trattative di pace.

“Tregua Pace di Dio”, “Tregua di Dio” e “Tregua di Natale”

Questa consuetudine risale a tempi antichi, ma fu particolarmente in auge nel Medioevo, ove assunse anche formule diverse ( “Tregua Pace di Dio”, “Tregua di Dio” e “Tregua di Natale”). Tutte queste tregue constavano essenzialmente in una serie di iniziative , promosse per lo più dalla Chiesa cattolica, per tentare di porre termine alle violenze delle guerre che si protraevano in Europa, mediante l’applicazione ai belligeranti di sanzioni spirituali definitive o temporanee. La “PACE di DIO” era una iniziativa che prevedeva “il divieto a chiunque di esercitare violenze o angherie contro i luoghi consacrati ( chiese, abbazie, monasteri, cimiteri), contro i poveri, i viandanti e i pellegrini”, pena la scomunica perpetua per coloro cui era destinata. Tale disposizione era stata decretata nell’Assemblea vescovile di Bordeaux del 989 dall’Arcivescovo Gombald e sottoscritta dai Vescovi di Poitiers, di Limoges, di Perigueux, di Saintes e di Angouleme. Nel corso della successiva Assemblea vescovile tenutesi nel 990 nella Cattedrale di Le Puy nell’Alta Loira, il divieto venne esteso anche a chiunque avesse praticato violenza contro le persone consacrate a Dio (sacerdoti, chierici, monaci) alle vergini e alle vedove.

La Tregua di Dio risale all’anno 1027

La “TREGUA di DIO” era una iniziativa che era stata proposta e discussa nei Sinodi di Eine (1027), di Arles (1037) e di Nizza (1041) ed era stata istituita nel 1095 da Papa Urbano ll nel Concilio di Clermont nell’imminenza della proclamazione della Prima Crociata (1096/1141) e la relativa scomunica per i trasgressori aveva carattere temporaneo. Essa stabiliva l’assoluto divieto di intraprendere azioni armate nelle fasi della liturgia cristiana (Avvento, Natale e Pasqua) e vietava, sempre pena la scomunica, ogni atto di guerra privata fra cattolici. Il suo scopo era quello di convogliare tutte le forze cattoliche – che , all’epoca, si combattevano fra di loro in Europa – verso il comune obbiettivo della Guerra Santa in Palestina, distogliendole dalle questioni private personali. La “Tregua di Dio” trovò applicazione dapprima in Francia , poi in Italia e successivamente in Germania e in tutta la Cristianità e fu poi confermata da Papa Alessandro lll nel Concilio di Roma (1179).

La Tregua di Natale

La “TREGUA di Natale” era una “Tregua di Dio” che, con le stesse modalità,aveva efficacia soltanto nel periodo delle festività natalizie di ogni anno. La pratica di queste tregue andò progressivamente in disuso in Europa dal XVll secolo e venne ripresa nel XX durante la Prima Guerra mondiale (28/7/1914 – 11/11/1918). Nel corso di questo conflitto furono alcune le occasioni nelle quali si verificarono “Tregue di Dio”. La più famosa fu quella natalizia che ebbe luogo in Belgio il 24/12/1914 fra i belligeranti tedeschi e inglesi, alla quale seguirono altre tregue fra truppe degli Imperi centrali e degli Alleati. Ricordiamo il primo tentativo di porre in atto una “Tregua di Dio” avvenuto nella Domenica di Pasqua 1915 durante la battaglia di Neuve Chapelle nell’Artois francese . Soldati tedeschi del Vll Corpo d’Armata si erano presentati di fronte alle postazioni nemiche della ‘Armata britannica del B.E.F. ( British Expeditionary Force, Forza di Spedizione britannica) sventolando drappi bianchi nell’intento di stabilire una tregua per poter festeggiare la ricorrenza pasquale.

La tregua moderna durante la Pasqua del 1915

Ma questo gesto non venne apprezzato, non fu accolto dagli inglesi e la tregua non si concretizzò. Nel novembre 1915 per la prima volta militari sassoni della lll Armata riuscirono a stabilire una “Tregua di Dio” con i britannici del Battaglione “Liverpool” del B.E.F. nel corso della Prima battaglia di Ypres, per festeggiare un comune avvenimento, concordando l’interruzione di ogni azione bellica per il giorno 13. La pratica delle”Tregue di Dio” si estese, in breve tempo, su tutti fronti di guerra. Poichè eventi di fraternizzazione fra gli opposti schieramenti andavano moltiplicandosi, tutti gli Stati Maggiori delle Nazioni belligeranti all’inizio di dicembre 1915 emanarono ordini perentori che vietavano in modo assoluto alle proprie truppe ogni tipo di tregua col nemico in occasione delle feste natalizie. Allo scopo vennero anche ordinati da ambo le parti sbarramenti dissuasivi di artiglieria lungo le linee dei vari fronti nei giorni natalizi.

Il generale Horace Smith Dorrien, Comandante del ll Corpo d’Armata del B.E.F. giunse a minacciare la Corte marziale alle truppe che avessero fraternizzato in qualsiasi modo con il nemico. Analogo provvedimento venne emanato dal generale Alexander von Kluck, Comandante della l^ Armata tedesca in Belgio. Ciononostante episodi “Tregue di Natale” si verificarono in quei giorni un po’ dovunque sui vari fronti. Ricordiamo, fra queste, quella che ebbe luogo nei giorni di Natale 1915 sui Monti Vosgi in Alsazia tra truppe anglo-francesi e tedesche che si incontrarono in tunnel ferroviari dismessi e si scambiarono dolciumi, vino e sigarette. E quella che, negli stessi giorni, si verificò sul fronte italiano del Carso, tra Trieste e Gorizia, fra militari italiani dell’ Vlll Corpo d’Armata e austriaci dell’”Isonzo Armee” i quali si scambiarono doni senza combattersi. Episodi di “Tregua di Natale” del 1916 furono quello che vide fraternizzare i tedeschi della lll Armata e i canadesi della “Canadian Expedition” aggregati alle truppe del Regno Unito a Valmy nella Marna francese.

La tregua italiana tra gli alpini e gli austriaci

E quello che, in Italia, avvenne fra alpini italiani della’Armata e Cacciatori imperiali austriaci sui monti friulani Kobilek e sullo Zebio nell’Altipiano di Asiago. Ma di tutti questi episodi di “Tregue di Natale” il più clamoroso fu quello che avvenne, come già accennato, nella notte di Natale del 1914 in Belgio, a sud di Ypres nelle Fiandre, tra Saint Yves e Comines. In quella zona si fronteggiavano da oltre tre mesi truppe scozzesi del reggimento “Seaforth Highlanders” aggregate al “ Warwickshire Regiment” inglese e tedeschi del 133° Reggimento Fanteria della Sassonia. Alle ore 20 del 24 dicembre improvvisamente, senza che ci fosse stato alcun accordo o preavviso, il fuoco di fucileria tra le due trincee cessò. Dopo pochi minuti, sul bordo della trincea tedesca comparvero candele accese e decorazioni natalizie accompagnate da canti della famosa canzone “Stille Nacht, heilige Nacht” (Notte silenziosa, Notte santa) e da uno striscione con la scritta “Merry Christmas Englishmen”(Buon Natale inglesi).

A colpi di note…

Gli scozzesi, meravigliati, risposero subito cantandone la versione inglese “Silent Night, holy Night” (nota in Italia come “Astro nel ciel”) e esposero uno striscione che portava la scritta “ You don’t shoot, we don’t shoot”( Voi non sparate, noi non spariamo). Poco dopo, nella terra di nessuno fra le due trincee, cominciarono a presentarsi soldati e ufficiali tedeschi e scozzesi che presero a scambiarsi cioccolato, sigarette, liquori e perfino bottoni delle rispettive uniformi. Vennero accesi falò con legname portato da entrambe le trincee e vennero pronunciate preghiere nelle due lingue. Il mattino dopo gli ufficiali dei due eserciti concordarono una tregua sino alle ore 24 del giorno 26 dicembre al fine di poter raccogliere e dare sepoltura ai cadaveri dei propri commilitoni presenti nel terreno. Un sacerdote militare protestante celebrò una funzione religiosa per tutti i caduti. I buoni rapporti fra i due gruppi nemici continuarono e culminarono nella decisione di effettuare nel pomeriggio una partita di calcio fra rappresentanti delle due Nazioni. Su un campo fangoso nelle vicinanze di Saint Yves vennero erette due porte con assi, pali e tende prelevati dalle trincee e la partita ebbe inizio, senza arbitro, alle ore 15.

Le dicerie sulla Tregua di Natale” di Ypres

Terminò pare ( ma il risultato non trovò conferma) con la vittoria dei tedeschi per 3 a 2. Alle ore 06 del 27 dicembre ripresero le ostilità. In altre zone del fronte occidentale ( Yvon, Poegsteert, Warmeton) lungo la frontiera franco-belga ove avevano avuto luogo episodi di fraternizzazione che avevano coinvolto anche truppe francesi, tali episodi continuarono sino al Capodanno 2015. Le notizie di questi fatti furono minimizzate alla opinione pubblica di entrambe le Nazioni in guerra per non disorientarla e trapelarono soltanto dicerie sulla “Tregua di Natale” di Ypres. Essa venne ricordata, nel tempo, in varie occasioni e in vari luoghi. Nel 1999, nei pressi della città belga di Ploegsteer, membri del “Khaki Chums” (Associazione per i ricordi militari) britannici posero una croce di ferro in ricordo della “Tregua di Natale” del 1914, sostituita per avaria con altra croce di legno nel 2003.

Nel novembre 2008 un monumento a ricordo della stessa “Tregua” venne eretto nel comune francese di Frelinghien in prossimità del confine franco/belga. A Comines in Belgio, nei pressi del posto ove aveva avuto luogo la famosa partita di calcio, venne eretto dai francesi, nel 1980, un cippo a ricordo dell’avvenimento. Nel 2014, in occasione delle celebrazioni del centenario della stessa partita, Michel Platini, Presidente della U.E.F.A. (Unione Europea delle Federazioni di calcio) inaugurò , sempre a Ploegsteer, una stele di granito sormontata da un pallone da calcio in bronzo.

Gustavo Ottolenghi

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