Il 27 ottobre u.s. si è tenuta presso il Polo del ‘900 di Torino una interessante proiezione di un film / video sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, organizzata dall’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) e dall’AMNC (Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino), con successivo dibattito.
Una ricerca accurata durata anni
Il regista Alberto Ruffino della Rewind Digital di Rivoli (TO) ha compiuto, con cura e metodo, una accurata ricerca, durata anni, di spezzoni di immagini girate il giorno stesso della strage e/o nelle 24 ore successive. Il montaggio delle immagini, in modo da attirare l’attenzione del pubblico e soprattutto dei giovani, è stato effettuato in modo originale, proiettandole su tre schermi. Si potevano vedere contestualmente sia le immagini drammatiche dell’attentato, sia quelle della vita degli italiani di allora, nel 1980, con scene di vacanze, di pubblicità, ecc.
Autorità in difficoltà
Le immagini della strage sono quelle di repertorio di TV private di Bologna e/o dei TG RAI che documentano, in tempo reale, lo stato dei luoghi, pochi minuti dopo lo scoppio della bomba, le immagini dei morti e dei feriti, i soccorsi e le prime impressioni dei testimoni oculari. La parte più sorprendente delle interviste è quella dedicata alle autorità le quali, con sospetta celerità, dichiaravano che si era trattato “senza dubbio” dello scoppio di una caldaia.
Troppi anni per accertare la verità
Addirittura inquietante è l’intervista a Cossiga, all’epoca Presidente del Consiglio, il quale dichiarava che si trattava “senza dubbio” di un trasporto di una bomba, effettuato da terroristi palestinesi che transitavano nel nostro Paese per andare a collocare l’ordigno altrove! Oppure, ancora, vi era chi dichiarava che la bomba era stata innescata accidentalmente, da una sigaretta! Purtroppo sono occorsi poi moltissimi anni per accertare la verità e giungere alla condanna degli autori della strage, come è stato dimostrato dalle sentenze definitive che ne hanno riconosciuto inequivocabilmente la matrice neofascista.
Misteri davvero insondabili
85 morti e 200 feriti (alcuni dei quali mutilati) non hanno mai potuto pensare che il 2 agosto 1980, mentre essi si recavano a casa o in vacanza, criminali spalleggiati da “pezzi dello Stato” potessero compiere ciò che è avvenuto. Così come i famigliari delle vittime ed i mutilati non hanno mai potuto comprendere come sia potuto accadere che i responsabili, accertati con difficoltà, grazie alle coperture di “pezzi dello Stato”, e condannati all’ergastolo siano ormai da tempo liberi. Soprattutto se si pensa che Mambro e Fioravanti, oltre all’ergastolo per la strage di Bologna, sono stati condannati ad altri numerosi ergastoli per le uccisioni di agenti di polizia e magistrati o semplici cittadini. I misteri della giustizia in Italia sono davvero insondabili.
Alessandro Re