Come ogni anno, per iniziativa dell’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” si è svolta una cerimonia commemorativa del XX settembre 1870, una data storica purtroppo sommersa dall’oblio nelle scuole e nelle istituzioni.
Nel pomeriggio del 20 settembre 2023 si sono ritrovati i fautori del laicismo in Piazza Savoia dinnanzi all’obelisco eretto nel maggio 1853 per celebrare le leggi emanate dal Ministro del Regno di Sardegna, Giuseppe Siccardi, nel 1850. Leggi estremamente importanti perché abolivano i seguenti privilegi della Chiesa cattolica: il Foro ecclesiastico, l’immunità del clero, le manomorte, le penalità per l’inosservanza delle festività religiose.
Uno scrigno della memoria
L’obelisco, alto 21 metri, opera dell’artista Luigi Quarenghi, reca
incisi i nominativi degli 800 Comuni della Provincia di Torino che
sostennero le spese dell’opera. Questa, reca in evidenza il motto “La Legge è uguale per tutti”. L’iniziativa della costruzione dell’obelisco proposta dal quotidiano
“Gazzetta del Popolo” venne accolta dal Municipio, che nascose sulle
fondamenta del monumento uno “scrigno della memoria” contenente
due numeri della Gazzetta del Popolo, alcune monete preziose, una copia
della legge Siccardi, un chilo di riso, una bottiglia di vino barbera e una
confezione di grissini torinesi. Una testimonianza dell’epoca che forse
nessuno più rivedrà.
Oratori illustri
Ebbene alla base dell’obelisco e alla presenza del gonfalone di
Torino si è iniziata la commemorazione accompagnata dalle musiche
registrate dell’Inno di Garibaldi e quello della Repubblica Romana.
La segretaria Simona Becchi ha presentato gli oratori: il dott. Jacopo
Rosatelli, Assessore ai diritti civili del Comune (delegato del Sindaco Lo
Russo), l’avvocato Bruno Segre, festeggiato anche per il recente 105°
compleanno e presidente della sezione locale sia dell’Associazione del
Libero Pensiero “Giordano Bruno” sia dell’ANPPIA, Sergio Rovasio presidente dei Radicali torinesi, attivissimo promotore dei diritti sociali, la
Signora Ethel Pavarino, eloquente sostenitrice dei diritti di libertà, Igor
Boni presidente dell’Associazione radicale Aglietta, il rappresentante
dell’U.A.A.R. e qualche altro oratore prima che un improvviso temporale
ponesse fine alla manifestazione cui partecipavano alcune decine di
cittadini.
La liberazione di Roma
L’importanza della manifestazione che celebrava la liberazione di Roma,
proclamata capitale d’Italia, era la rievocazione di una pluralità di eventi
storici (la Breccia di Porta Pia, la fine dello Stat Pontificio, l’isolamento in
Vaticano dell’ex- Papa-Re, le denunce sul mezzobusto di Pasquino di
illeciti dei potenti, fra cui quelli compiuti dalla nobiltà nera dei Barberini
(“quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini”) che asportarono i
marmi dal Colosseo per adorarne i propri palazzi. Un panorama di
estremo interesse per la storia d’Italia.
Bruno Segre