Riflettendo sull’onorificenza di “Cavaliere” concessa a Berlusconi, non si può non ricordare un personaggio storico come Alessandro Magno, colui che conquistò il potere, essendo stato l’unico “cavaliere” che riuscì a domare uno stallone selvaggio. In soli 12 anni, Alessandro, conquistò l’impero persiano, un immenso territorio che si estendeva dall’Asia minore all’Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan ed India minore. Tale straordinario successo fu dovuto sia ad una congiuntura storica eccezionalmente favorevole, che ad una sua innegabile intelligenza militare e diplomatica.
Alessandro fu uno dei primi condottieri dell’antichità ad aver capito l’importanza fondamentale della propaganda, sia per guadagnare prestigio dai propri uomini, che per incutere timore ai nemici. Per garantirsi il potere Alessandro costituì un’imponente macchina mediatica, diede estrema importanza a gesti di forte valenza simbolica e alla divulgazione di leggende sulla propria discendenza da eroi mitici come Eracle ed Achille.
Anche Berlusconi iniziò la sua carriera lavorativa ragionando già da imprenditore prima che da dipendente. Grazie alla sua intelligenza, alla sua caparbietà e alla sua capacità di comprendere l’importanza della pubblicità per promuovere se stesso, Berlusconi è riuscito a costruire un impero, proprio come Alessandro Magno. Ma poi, è stata l’invidia da parte dei suoi nemici ed anche di alcuni suoi falsi amici il sentimento che lo ha accompagnato durante tutto il periodo della sua carriera politica. La più importante delle ragioni per la quale ha pagato a caro prezzo gli errori commessi.
Dal novembre del 2011 quando è caduto l’ultimo Governo Berlusconi, in Italia si è creato un bipolarismo “anomalo”: da una parte quelli con il Cavaliere, mentre dall’altra quelli contro. Questo assurdo accanimento ha trovato l’apice, quando nel 2014 Silvio fu condannato agli arresti domiciliari ed è stato costretto a svolgere i servizi sociali. Io mi sono sempre chiesta il perché, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ne aveva la facoltà, non è intervenuto per alleggerire la punizione del cavaliere commutando la pena in ammenda, oppure riducendola evitandogli così quella grande umiliazione dei servizi sociali.
Avrebbe potuto benissimo ridurgli la pena per non obbligarlo a tale severa punizione, che toglie la dignità ad ogni essere umano. Ma Re Giorgio, non ha avuto alcuna pietà per un uomo molto provato dagli eventi forse per pressioni indipendenti dalla sua volontà, ma umanamente, inaccettabili. Persino il Presidente Putin ha dimostrato solidarietà per l’amico e, quando Berlusconi era agli arresti domiciliari, il potente Zar gli ha fatto visita e nessuno, ha osato obiettare, nemmeno chi lo aveva costretto a tale supplizio.
In questi giorni si è sentito molto parlare di chi potrà prendere in mano la pesante eredità politica di Berlusconi. Tante ipotesi, ma nessun nome è uscito dal cilindro di Forza Italia, anche perché se ci fosse stato qualcuno alla Sua Altezza, avrebbe già ricevuto la benedizione dello stesso Berlusconi, qualche anno fa. La notizia più gettonata è stata quella che il Cavaliere non abbia voluto far crescere alcuno, ma considerata la sua intelligenza, dubito che se ci fosse stato qualcuno all’interno di Forza Italia in grado di prendere in mano le redini del partito, sicuramente lui ne avrebbe tenuto conto e sarebbe stato ben lieto di nominare il suo successore.
Secondo me, attualmente l’unico in grado di occupare parzialmente il vuoto cosmico lasciato libero da Berlusconi, è Matteo Renzi. Premetto che non ho mai votato per lui in quanto è troppo sbilanciato a sinistra, ma non posso non riconoscergli certi meriti nonché la capacità di saper mediare, dote che attualmente nel panorama politico attuale, nell’area centrista, nessuno possiede. La squadra di Renzi, era stata scelta attentamente tenendo conto di tutti i particolari ad iniziare dalla Bellanova, una donna con grandi capacità politiche oltre al fatto di essere sposata con un marocchino che di mestiere fa l’interprete.
Renzi sosteneva che in questa legislatura c’era un’affinità tra Italia Viva ed FI in quanto, lui era il più centrista della sinistra, mentre Berlusconi lo era per la destra ed entrambi occupavano l’area moderata al centro dell’arco costituzionale. Ma il Cavaliere che stimava molto Renzi e lo considerava un interlocutore valido, ha lasciato dei messaggi molto significativi da leggere “tra le righe”. In una trasmissione televisiva, Matteo Renzi ha parlato di Berlusconi, con grande ammirazione, contestandogli l’errore di aver fatto delle leggi “ad personam”: se uno è convinto di essere innocente, perché deve far approvare una legge di “salvaguardia”? Perché Matteo Renzi? Perché è l’unico politico che non ha mai tentato di rubare la scena al Cavaliere riconoscendo che Berlusconi era e resterà sempre il numero UNO!
Silvana Segalla