Ho fatto un esperimento. Vi racconto i risultati ma dovete seguire rigorosamente le istruzioni che vi fornisco. Leggete il testo di questo articolo ma non andate subito alle conclusioni. Metteteci attenzione e pazienza… ne vale la pena! Dunque, ho cercato di capire meglio il fenomeno ChatGPT: che cosa sia questo misterioso algoritmo di cui tutti parlano con ammirazione e preoccupazione. Vi riassumo cosa ho capito.

Cos’è ChatGPT

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, una società di ricerca di Intelligenza Artificiale fondata da Elon Musk nel 2015. È specializzato nella comunicazione attraverso il linguaggio naturale e può rispondere a una vasta gamma di domande e conversazioni.

L’algoritmo, denominato “Transformers”, un tipo di rete neurale artificiale, è stato introdotto per la prima volta sul mercato nel 2017 da un team di ricercatori di Google. ChatGPT è in grado di analizzare grandi quantità di dati testuali e di comprendere il contesto in cui vengono utilizzate le parole, consentendo di generare risposte pertinenti e di alta qualità.

Una tecnologia promettente

A cosa serve e come viene utilizzato? Oggi viene usato per una vasta gamma di applicazioni tra cui assistenti vocali, e-commerce, chatbot, assistenza clienti e servizi di traduzione. Insomma, ha dimostrato di essere una tecnologia estremamente utile per migliorare l’esperienza del cliente ed aumentare l’efficienza dei processi aziendali.

Rischi e preoccupazioni

Esistono però delle criticità di natura legale e sociale? Come ogni tecnologia di Intelligenza Artificiale anche ChatGPT evidenzia alcune preoccupazioni. Alcuni esperti, ad esempio, hanno espresso delle perplessità sulla sicurezza dei dati e sulla privacy, perché il modello può accedere ad una vasta quantità di informazioni personali degli utenti. Ma vi è anche un secondo rischio: l’uso di questo strumento può portare ad una diminuzione dell’interazione umana, il che potrebbe avere conseguenze negative sulla nostra capacità di comunicare e di relazionarci con gli altri. In definitiva, rappresenta un passo avanti significativo nella creazione di sistemi di comunicazione avanzati ed intuitivi, con delle precauzioni che bisogna adottare per evitare derive negative.

Tutto chiaro? Bene: a spiegarvelo, sotto il titolo “Cos’è ChatGPT”, non sono stato io… ma proprio lui, ChatGPT. Infatti, gli avevo chiesto tramite il mio computer (i) “che cosa sei?”, (ii) “a cosa servi?”, (iii) “quali criticità legali esistono nel tuo utilizzo?”.

L’algoritmo mi ha risposto puntualmente in meno di cinque minuti e le risposte sono quelle che vi ho riportato nella prima parte di questo contributo. Se avessi ripetuto gli stessi interrogativi al termine di questa lettura, è molto probabile che la risposta non sarebbe stata più esattamente la stessa. L’algoritmo infatti potrebbe avere nel frattempo effettuato ricerche aggiuntive tali da produrre un contenuto nuovo e più attuale.

Progresso o incubo? Positività superiori alle negatività? La risposta la lascio a voi. Certo, questa provocazione aiuta a capire meglio la rivoluzione in atto. E siccome l’innovazione tecnologica è difficile, se non impossibile, da bloccare poniamoci il problema di come gestirla, valorizzandone i pregi e arginandone i difetti.

Riccardo Rossotto

"Per chi non mi conoscesse, sono un "animale italiano", avvocato, ex giornalista, appassionato di storia e soprattutto curioso del mondo". Riccardo Rossotto è il presidente dell'Editrice L'Incontro srl

Discussione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *