Ritengo che la mongolfiera ed i suoi simili e derivati non occupino mai più che una percentuale infinitesiminale della coscienza di ciascuno di noi.

Eppure, nelle ultime settimane, sono passate dal sottoscala dei pensieri alle prime pagine di giornale. Tutto questo a seguito dell’identificazione, osservazione ed infine abbattimento di un “pallone spia” dichiaratamente cinese nei cieli americani. A questa prima “scoperta” (oddio, i cinesi ci spiano!) ne sono seguite altre due tra Canada e Stati Uniti, ed una quarta nei cieli del Pacifico, in prossimità di Guam, territorio strategico, anche se in quest’ultimo caso il pallone ha fatto dietro front.

A queste esperienze si legano almeno due considerazioni

La prima è che non può essere che lo spionaggio elettronico oggi si svolga, nella sua sostanza, con strumenti tutto sommato vetusti, lenti e non precisissimi, facilmente identificabili ed abbattibili.

La seconda deriva dalla prima ed è che in realtà i cinesi, i russi, o chi per loro, desideravano sperimentare a basso costo la reattività e la reazione politica e popolare. Gli USA avrebbero reagito? Come? E la scoperta è stata che la reazione popolare ha sostenuto di gran lunga il presidente nella sua decisione di colpire ed abbattere, mentre le parti politiche sono risultate disunite e contrastanti, con i democratici ed i repubblicani che litigavano sul se e quando simili “attacchi” fossero accaduti durante l’Amministrazione Trump, che non avrebbe reagito.

Se la Cina avesse voluto sapere quanto le parti politiche USA fossero disunite e contrastanti tra loro, adesso lo sanno. Peccato. Come sempre, solo l’unione fa la forza.

Antonio Valla

 

Antonio Valla

Nato a Milano e formatosi tra l’Italia e la California, ha fondato nel 2009 la Valla Morrison & Shachne, dopo aver creato la Gilliss Valla e Dalsin, LLP nel 1994. Specializzato in casi di contenzioso...

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