Oggi si ride o meglio oggi si sorride. Torna ad agosto il Salone Internazionale dell’Umorismo. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per L’incontro. Grazie a Claudio Marchiori, che lo ha interpretato in prima persona con sagaci risposte.
E pensare all’umorismo allora che genialità. Lo fa un compagno di scuola di un certo Giulio Andreotti. Pensate in quella classe cosa doveva succedere, altro che Scalfari e Calvino, chissà quei professori … E in questo tempo così squassato dai venti di ogni genere, se c’è una cosa sana e giusta è che l’umorismo torni.
Eh si, l’umorismo merce a costo zero, che non ha bisogno di nessun pnrr, ma solo della scintilla dell’intelligenza e dell’ironia. E se la vera risposta fosse proprio questa? Se nell’ ironia fosse la nostra salvezza di umani di domani?Grazie Cesare, per quella scintilla durata 75 anni, che oggi si riavviva ! Che bruci come legno di olivo profumato il fuoco dell’ ironia!
Viva il Salone Internazionale dell’Umorismo!
Ps. Cercasi azienda sponsor di ironia, non si sa mai che qualcuno colga l’opportunità.
1 – luogo e data di nascita
Bordighera, estate 1947. L’Italia appena uscita dalla guerra cerca con entusiasmo e ottimismo una strada per ripartire. Fioccano i premi alle Miss e sagre di paese mentre la colonna sonora dell’estate è Amado mio, dal film Gilda con Rita Hayworth. In questa calura il gruppo del Circolo della stampa di Bordighera, capitanato da Cesare Perfetto decide di organizzare una serata di
gala a tema “umorismo”. Nasce così la prima edizione del futuro Salone.
2 – I tuoi genitori, parlaci di loro
Un romano de Roma, un pittore, tre giornalisti, formano il nucleo centrale che poi si concentrerà nella figura storica di Cesare Perfetto, patron del Salone per 52 anni.
3 – Segni particolari
Intuizione, capacità di intercettare sentimenti popolari e sfide sociali rendendole fruibili attraverso il velo dell’umorismo. E soprattutto la voglia di esplorare il mondo, con tutte le sue diversità di usi e costumi, in un’epoca di frontiere chiuse. Ecco perché il Salone è Internazionale con la I maiuscola. Ormai pochi ricordano che da Ventimiglia per andare a Mentone ci voleva un documento di riconoscimento e che bisognava attraversare due dogane! Infatti la volta che
Peynet doveva ricevere il premio e non aveva il passaporto, per provare la sua identità disegnò i celebri fidanzatini….e così arrivò a Bordighera.
4 – Partecipanti famosi (non solo Peynet …)
Beh, qui ci vorrebbe almeno un volume come la Divina Commedia…già dagl’inizi gli ospiti sono importanti. I disegnatori del Marc’Aurelio e quelli di Ici Paris, di Simplicissimus, di Szpilki del New Yorker…Fino ad arrivare 52 anni dopo a Severgnini e al tedesco Birg. Nel mezzo, tanti, con le loro storie e le loro avventure. Dal conte serbo Dimitri Zivadinovic che, occhiali scuri, sigaretta e
whisky, suonava il piano da Chez Louis sotto gli occhi discreti della polizia, al papà di Monica Seles, Karol che, anche grazie alla lettera di referenze di Cesare riuscì a portare la famiglia negli Stati Uniti dove la figlia Monica diventò la tennista n.1 al mondo! Che dire poi della banda Arbore con Benigni, De Crescenzo…serate, anzi nottate passate in spiaggia! Nella prossima mostra di
agosto, abbiamo preparato un cartello che chiamiamo le ondate per riferirci ai flussi di presenza che iniziano con i cugini francesi, poi gli americani, i giapponesi, il blocco dell’est, i cinesi. Curiosamente questi flussi in alcuni casi anticipano le aperture internazionali di alcuni paesi.
5 – Quella volta che venne Andreotti …
Fu epocale…Ma come, un compagno di scuola di Cesare, Presidente del Consiglio, personalità conosciuta in tutto il mondo a suo agio con Nixon o Deng Xiao Ping a Bordighera? Dire che la città era in subbuglio è dir poco. La persona dimostrò tutto il suo charme, a proprio agio con tutti grazie all’arguzia fatta di battute intelligenti e fulminanti. Ritirò il premio e diventò membro della
giuria.
6 – e oggi, rinascita …
Dopo un intervallo di vent’anni il Salone ritorna a Bordighera, grazie al lavoro di un piccolo gruppo di entusiasti che si sono aggiunti al nucleo storico della famiglia Perfetto, Gigia, Rosella, Fabrizio e il sottoscritto. In effetti, era desiderio comune di mettere e disposizione della città il vasto materiale lasciatoci in
eredità da Cesare. Il lavoro procedeva senza una scadenza precisa, finché Paola Biribanti ci contattò per chiedere informazioni a proposito di un certo libro che voleva scrivere proprio sul Salone. Fu allora che decidemmo di porci una data entro la quale terminare il progetto. In tutto, ci sono voluti circa quattro anni per riordinare/catalogare il vasto materiale di disegni, documenti, foto e libri. E così, a inventario ultimato, abbiamo informato il Sindaco che il materiale era a disposizione della città. Immediata la reazione e la decisione di cogliere l’attimo: facciamo di nuovo il Salone! Giusto, ma come? Con una retrospettiva che renda omaggio al passato e riconnetta il Salone alla città e con un Tema Fisso che guardi al futuro. Ecco vogliamo mettere Cesare e il Salone al posto
giusto nella storia di Bordighera e poi pensare anche al 2023…
7 – Appuntamento dal 6 al 28 agosto quindi
Che accadrà a Bordighera in quei giorni ? Il Salone accoglierà i visitatori nei locali della ex chiesa anglicana, circondata da uno splendido giardino dove piazzeremo delle sagome ad altezza naturale dei personaggi di Peynet, Jacovitti, Quino, Mordillo, Cavandoli. Come detto la mostra si snoda principalmente in tre parti: la retrospettiva disegni e libri, l’omaggio ad un autore, quest’anno Peynet, e il tema fisso “il mondo dell’automobile oggi e in futuro”. Questo tema merita una precisazione: già nel 1957 e nel 1994 fu affrontato il tema dell’automobile. Non vogliamo fare una ripetizione ma vogliamo mettere a confronto il cambiamento di percezione umoristica dell’auto nel tempo. Ci sarà da ridere… Il 26 agosto Paolo Lingua presenta il libro della Paola Biribanti Palme, datteri e risate, edito da Graphe. Saranno presenti molti umoristi per autografare e disegnare nello spazio della casa editrice in Corso Italia.
Eraldo Mussa