Grandi festeggiamenti religiosi, cioè processioni, messe pontificali, preghiere continue, nella basilica torinese “Gran Madre di Dio” (il Tempio di Borgo Po), sono organizzati e anticipati dai giornali per l’arrivo a Torino il 24 luglio (26° delle 34 tappe del pellegrinaggio della reliquia) di Bernadette Soubirous, la santa dei malati di Lourdes.

Si tratta di una costola prelevata durante l’esumazione della salma avvenuta nel 1925 in vista della beatificazione della fanciulla, nata 175 anni fa da un mugnaio. Era una fanciulla dalla salute precaria, analfabeta, soggetta ad allucinazioni. All’età di 14 anni Bernadette disse di avere visto, nella grotta di Massabielle di Lourdes, la Madonna. A tale apparizione seguirono dal 1858 altre 17 visioni miracolose, consacrate dalla Chiesa pur senza prove. I non credenti raccontano che si trattava della moglie del farmacista locale, rifugiatasi nella grotta-alcova sorpresa in sottoveste dalla fanciulla che l’avrebbe scambiata per la Madonna.

In seguito Bernadette fu ospitata nella casa-madre delle Suore della Carità di Nevers, ove morì a 35 anni per un tumore alle ginocchia. Fu dunque fedele al dogma dei greci: “Muor giovane chi è caro agli dei”.

La Madonna – assai poco protettiva nei suoi confronti – le avrebbe anche affidato la consegna: preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori. Beatificata nel 1925 e canonizzata nel 1933, Bernadette attira da oltre un secolo centinaia di migliaia di malati in pellegrinaggio a Lourdes, nella cui piscina s’immergono sperando nella guarigione. Ma soltanto in poche decine di casi i medici non hanno trovato giustificazioni scientifiche. Eppure gli annuali pellegrinaggi continuano. I Romani scrivevano “Vulgus vult decipi” (il volgo vuole essere ingannato) …

Bruno Segre

Bruno Segre

Avvocato e giornalista. Fondatore nel 1949 de L'Incontro

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